La risoluzione n.1696 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha richiesto all'Iran di sospendere prima del 31 agosto le sue attività di arricchimento dell'uranio. Con l'avvicinarsi della data, il confronto fra Usa ed Iran sta vedendo una continua escalation.

Dopo il completamento e l' entrata in funzione ufficiali il 26 scorso dello stabilimento iraniano di lavorazione dell' acqua pesante, il 27 le forze navali iraniane, impegnate in manovre di grande dimensione, hanno di nuovo lanciato con successo un missile anti nave a lunga gittata. Nel contempo la parte americana ha minacciato che qualora l'Iran non sospenda le sue attività di arricchimento dell'uranio prima del 31 prossimo, gli Usa cercheranno di far adottare sanzioni nei suoi confronti attraverso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. In caso che i loro sforzi falliscano, gli Usa creeranno una "coalizione indipendente" per procedere alle sanzioni.

Secondo notizie, il nuovo stabilimento iraniano di lavorazione dell' acqua pesante è in grado di produrre 16 tonnellate di acqua pesante all'anno, un valore doppio del precedente. Durante la cerimonia di inaugurazione dello stabilimento, il presidente dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad ha detto che "il popolo iraniano difenderà con la forza il proprio diritto allo sviluppo della tecnologia nucleare".

Visto che dal combustibile utilizzato dai reattori ad acqua pesante è possibile ottenere plutonio, i paesi occidentali temono che l'Iran lo utilizzi come un nuovo canale di produzione di armi nucleari. Nel contempo la risoluzione n.1696 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu chiede solo la sospensione iraniana delle attività di arricchimento dell'uranio, e non della costruzione di stabilimenti di lavorazione dell' acqua pesante o di reattori ad acqua pesante. Inoltre l'Iran ha scelto la vigilia del 31 come giorno di inaugurazione dello stabilimento, eludendo così ingegnosamente il sensibile problema dela sospensione delle attività di arricchimento dell'uranio, ed esprimendo nel contempo la fermezza della sua determinazione nella ricerca nucleare. Secondo alcuni media europei, l'attitudine iraniana sarebbe "equivalente ad una provocazione verso gli Usa".

L'opinione pubblica ha notato che pubblicizzando al massimo il suo stabilimento di lavorazione dell'acqua pesante, la parte iraniana sbandiera nel contempo "l'utilizzo pacifico della tecnologia nucleare" e "la soluzione del problema nucleare attraverso negoziati" al fine di accaparrarsi il favore popolare a livello internazionale, approfittando inoltre di tutte le contraddizioni in seno al Consiglio di Sicurezza.

Nel contempo gli Usa stanno considerando l'adozione delle prossime iniziative verso l'Iran. In primo luogo, dopo la scadenza dell' ultimatum del Consiglio di sicurezza, intendono presentare una bozza di risoluzione che richiede metodi punitivi. Secondo una notizia del 26 agosto del "Los Angeles Times", visto che i funzionari americani hanno notato l'improbabilità di una pronta approvazione di sanzioni all'Iran da parte del Consiglio di Sicurezza, questi hanno deciso di costituire, nella necessaria situazione, una "coalizione indipendente" per procedere alle sanzioni e stanno già facendo in questo senso opera di persuasione presso l'Ue e il Giappone. Infatti, dal punto di vista americano, visto che l'Iran utilizza valute occidentali nel proprio commercio estero, se Usa, Ue e Giappone procedono a sanzioni, l'economia iraniana ne uscirà sicuramente a pezzi. Inoltre gli Usa si coalizzeranno con questi paesi alleati per controllare il commercio di armi iraniano.

Gli analisti sottolineano che per via del condizionamento operato da certi fattori, gli Usa attualmente non hanno strumenti sufficienti per affrontare l'Iran. In particolare, secondo una notizia, il 23 scorso la Camera dei Rappresentanti Usa ha rilasciato un rapporto secondo cui le informazioni sull'Iran offerte dall'intelligence nazionale sono gravemente insufficienti, con in più la presenza di un problema di inesattezza di informazioni simile a quello registrato prima della guerra all'Iraq, il che impedisce agli Usa di procedere ad una corretta valutazione della capacità delle armi nucleari iraniana e delle trame del paese di sviluppare armi di distruzione di massa. Il rapporto della Camera Usa induce ancora di più a pensare che il paese si trovi attualmente in una posizione passiva nel confronto con l'Iran.

Secondo quanto annunciato il giorno 27 dalla parte iraniana, il segretario generale dell'Onu Annan visiterà l'Iran il 2 settembre, discutendo con la parte iraniana il problema nucleare e la situazione mediorientale. Visto che il Consiglio di sicurezza potrà decidere la prossima iniziativa solo dopo aver ascoltato l'ultimo rapporto sul problema nucleare iraniano del direttore generale dell'IAEA, nel periodo a cavallo della missione di Annan in Iran varrà la pena seguire l'orientamento del confronto fra Iran e Usa.