Dopo l'attentato dell'11 settembre, il terrorismo si estende nel mondo. Al fine di colpire il terrorismo, nel 2003 prima e dopo la guerra in Iraq gli Stati Uniti hanno ponderato il piano sulla riforma democratica nel Grande Medio Oriente, che riguarda Israele, Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan e 22 Paesi arabi. Gli Usa sperano di effettuare riforme politica, economica, sociale e culturale in questi Paesi, al fine di promuovere l'applicazione del sistema democratico nella regione mediorientale ed eliminare la culla del terrorismo. L'essenza del piano è di "trasformare" il Medio Oriente attraverso i mezzi "democratici", realizzare una Pace guidata dagli Usa nel Medio Oriente, in modo da assicurare gli interessi strategici e petroliferi degli Usa nella regione.

Per promuovere l'effettuazione del piano, gli Usa hanno tentato di far dell'Iraq un nuovo esempio della democrazia nel Medio Oriente. Hanno prima di tutto rovesciato il regime di Saddam, poi sostenuto il nuovo potere filo-americano, tuttavia la democrazia formale non ha eliminato le contraddizioni esistenti tra le varie fazioni religiose all'interno del governo iracheno.

Di recente, la crisi israeliano-libanese ha aggravato ancora di più la situazione di disordine in Medio Oriente. Gli Usa non solo permettono Israele ad espandere le fiamme di guerra, ma anche hanno negato deliberatamente la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede ad Israele di cessare il fuoco. La causa è che dal punto di vista americana, la crisi tra Libano e Israele ha portato un'opportunità raramente ottenuta per attivare il piano di Grande Medio Oriente. Gli Usa sperano che i conflitti tra Israele e Libano possano apportare un "Nuovo Medio Oriente diverso da quello precedente", ossia il cosidetto "Nuovo Medio Oriente" proposto da Rice.

Secondo il piano di "Nuovo Medio Oriente", gli Usa vogliono realizzare l'obiettivo di colpire il Hezbollah, indebolire la Siria e isolare l'Iran attraverso Israele. Gli Usa ritengono che l'attacco israeliano al Hezbollah, da un lato, può indebolire indirettamente la Siria e l'Iran, sostenitori reali del Hezbollah, fornendo uno spazio ancora più ampio agli Usa per affrontare l'Iran, dall'altro, può aumentare la forza pro-occidente all'interno del Libano e cambiare la situazione politica libanese. Per questo, il presidente americano Bush ha sottolineato giorni fa che "i conflitti tra Israele e Libano costituiscono un'occasione per la riforma nel Medio Oriente."