Secondo quanto appreso il 5 gennaio dalla Commissione per la supervisione e l'amministrazione della proprietà statale del Consiglio di Stato, nel 2008 a causa di varie influenze come le calamità naturali, la crisi finanziaria e la riduzione dei profitti inseguito alle politiche, si prevede che le imprese centrali avranno circa 700 miliardi di introiti, con un calo di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta del primo calo dei profitti delle imprese centrali dal 2002.

Durante la riunione di verifica dei risultati di gestione dei responsabili delle imprese centrali, tenutasi il 5 gennaio, il vice direttore della Commissione per la supervisione e l'amministrazione della proprietà statale, la sig.ra Huang Shuhe, ha affermato che si prevede che per l'anno in scorso le imprese centrali avranno un fatturato totale di 11.500 miliardi di RMB, con un aumento del 20%. Se si togliessero le influenze dovute alle calamità naturali, i fattori di perdita e le riduzioni dei profitti delle politiche sulle imprese petrolchimiche ed elettriche, si avrebbe circa un totale di 1000 miliardi di RMB, un livello, questo, equivalente al 2007.

L'anno scorso, le imprese centrali hanno subito gravi colpi dai rovesci climatici estremi, temeperatura basse, pioggia, neve e ghiaccio, nonchè dal megasisma di Wenchuan, constatando, di consegenza, perdite dirette e indirette per 130 miliardi di RMB, mentre per la ricostruzione e il ripristino dovranno essere investiti 200 miliardi di RMB.

Oltre a tutto questo, la crisi finanziaria in continua estensione ha apportato gravi conseguenze alle imprese centrali. Le imprese centrali hanno subito con diversa intensità, le influenze della crisi finanziaria, in particolare ne hanno risentito le imprese siderurgiche, di trasporto, petrolchimiche, elettriche, automobilistiche e turistiche.

Nei confronti dei rapidi cambiamenti del mercato interno ed estero, le imprese centrali continuano a rafforzare lo sviluppo del mercato e l'assetto della produzione, cercando di elevare il tasso di crescita e garantire la fornitura sul mercato e la stabilità dei prezzi. Dato che ancora non sono stati fissati i prezzi delle risorse, le imprese petrolifere, petrolchimiche e di produzione energetica, hanno fatto del tutto per garantire la fornitura, tuttavia il settore di raffinamento petrolifero, con i due colossi cinesi, ossia CNPC e Sinopec, ha subito oltre 200 miliardi di RMB di perdite derivate dalle politiche. Le 5 maggiori imprese di produzione elettrica, tra le quali la State Grid Corporation of China, la China Southern Power Grid Co. Ltd, il China Huaneng Group e China Guodian Corportion, per la mancanza di un prezzo unitario dell'elettricità a carbone, hanno visto una riduzione di circa 66 miliardi di RMB sui profitti.

Secondo le statistiche, dal 2002 al 2007, i profitti realizzati dalle imprese centrali sono aumentati da 240,55 miliardi RMB a 996,85 miliardi, con un aumento annuo del 32,89%, ossia 150 miliardi di RMB all'anno.