Mi è sorta spontanea una domanda: come è stato possibile trasformare una società basata sui lavori individuali, sulle piccole botteghe sulla strada, nella potente Cina industriale? Come ha fatto la Cina in pochi anni a trasformare il suo apparato produttivo e diventare un gigante manifatturiero nel mondo globalizzato? Gli analisti tendono a rispondere che si è trattato di un "miracolo economico". Tuttavia questa espressione appare imprecisa perché affida la crescita cinese a un evento fortunato, a una serie di fattori casuali, appunto ad un "miracolo". Invece la trasformazione della Cina è dovuta a scelte che volevano far uscire il paese dal sottosviluppo e farlo diventare forte e rispettato. E' stata proprio la combinazione di indirizzo politico e di impegno della società a guidare il paese verso tassi di sviluppo sconosciuti nel resto del mondo. Tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse continuità tra la Cina del passato, fatta di piccoli lavori e di coesione sociale, a quella moderna e importante, rappresentata dai progressi che abbiamo visto nel Museo della Capitale.