Oggi abbiamo avuto l'opportunità di esaminare la situazione urbanistica di Pechino. Si è trattato di una serie di incontri che hanno esaminato gli aspetti culturali, sociali, politici ed economici della Capitale. La prima visita ha offerto uno studio sull'evoluzione di Pechino, dalla sua fondazione fino ad oggi. Costruita a ridosso delle montagne, protetta dalla Grande Muraglia, alla soglia di territori desertici, Pechino ha dovuto assicurarsi inizialmente le forniture d'acqua. Le risorse idriche sono state garantite dai corsi d'acqua che l'attraversano o le sono vicini. La città si è ingrandita lungo degli assi viari che la attraversano lungo le direzioni nord-sud ed est-ovest. I modelli riproduttivi che abbiamo visto hanno efficacemente dimostrato - con le visioni dall'alto - il reticolo di strade che progressivamente sono partite o arrivate dalla Città Proibita, il centro del potere imperiale.

E' proprio dal cuore della città che l'estensione ha creato i consueti problemi che tutte le metropoli moderne si trovano ad affrontare: la viabilità, il traffico e l'inquinamento. Sappiamo che Pechino non è esente da queste contraddizioni, Però abbiamo appreso la determinazione delle autorità cittadine a mettere in campo risorse per migliorare la qualità della vita. Le zone degli hutong, che abbiamo visto nel pomeriggio, stanno subendo dei processi di restauro e di consolidamento. Hanno un triplice indirizzo: migliorare le condizioni di vita degli abitanti, mantenere la testimonianza storica dell'architettura degli hutong, promuoverne gli aspetti economici legati alla cultura e al turismo.

La visita alla Città Proibita ha procurato infine un'emozione sia personale che intellettuale. Pur nei cambiamenti spettacolari di questi ultimi anni, pur tra le migliaia di turisti che la visitano giornalmente, essa rimane splendida nella sua continuità. Riflette lo spirito della Cina che si trasforma ma custodisce gelosamente e con passione i suoi tesori del passato.