Il maestro Riccardo Muti al National Centre for the Performing Arts di Beijing
  2016-11-16 17:47:38  cri

Stasera ospitiamo un grande italiano!

今夜与意大利伟大的指挥大师共度

Il maestro Riccardo Muti al National Centre for the Performing Arts di Beijing

意大利指挥大师里卡尔多•穆蒂领衔芝加哥交响乐团飨宴国家大剧院

di Stefania Staffutti

文/史芬娜

Se, come si dice in italiano, "il buongiorno si vede dal mattino", il 2016 non poteva iniziare in modo migliore dal punto di vista dei rapporti culturali tra Italia e Cina, in particolare per quanto riguarda la musica.

Riccardo Muti, un grandissimo tra i direttori d'orchestra contemporanei, ha diretto la Chicago Simphony Orchestra nel più bello e prestigioso dei teatri cinesi, Il National Centre for the Performing Arts (Ncpa) di Beijing. Per Muti non era la prima volta in Cina, ma non aveva mai diretto al Ncpa. Nella capitale il maestro aveva diretto l'orchestra sinfonica di Shanghai ma, come ha raccontato alla stampa, il concerto aveva avuto luogo in un altro teatro e lui aveva potuto ammirare Ncpa soltanto passandogli accanto in automobile. Avrebbe dovuto dirigere lì nel 2013, ma l'appuntamento era saltato per problemi di salute, fino al gennaio di quest'anno quando ha potuto finalmente incontrare il pubblico del Ncpa: un'accoglienza festosa e calorosissima, con centinaia di ammiratori in fila per il rito degli autografi, al quale il maestro non si e' sottratto, commosso dal calore del pubblico cinese e profondamente impressionato dalla bellezza della struttura. Muti ha espresso grande ammirazione per lo straordinario cartellone messo insieme dal teatro in quasi un decennio di attività e il Presidente del Ncpa Chen Ping ha colto l'occasione per invitarlo a tornare, questa volta a dirigere un'opera. Si parla de "La forza del destino", forse il prossimo anno, compatibilmente con gli impegni del maestro.

Tutti noi speriamo che possa tornare presto a testimoniare presso il pubblico cinese la grande vitalità e la straordinaria qualità dei protagonisti del mondo musicale italiano. Il pubblico certamente non mancherà: i due concerti del 25 e 26 gennaio sono andati immediatamente "sold out", nonostante fossero stati fissati nei "meno adatti" tra i giorni feriali, come ha sottolineato la stampa locale: tradizionalmente infatti il lunedì è un giorno poco amato per le manifestazioni pubbliche e gli spettacoli in generale. Subito dopo il week-end e all'inizio della settimana lavorativa è il giorno in cui, di preferenza, a Beijing si rimane a casa. Ma gli organizzatori hanno puntato sulla grande fama del maestro Muti e sul prestigio dell'orchestra e non si sono sbagliati: sala gremita e caccia all'ultimo biglietto. D'altra parte, la stampa cinese considera unanimemente Muti come il migliore direttore d'orchestra del nostro tempo e osserva quanto la stessa Chicago Simphony, nei 5 anni di direzione mutiana, abbia rafforzato la sua già brillante tradizione con un significativo arricchimento del proprio repertorio.

I due concerti di Beijing lo hanno testimoniato, giacchè il programma delle due serate, infatti, era molto vario ed anche un pochino impegnativo, con la Quinta Sinfonia di Beethoven e la prima di Malher per la prima serata e, per la sera del 26, una proposta da "intenditori": la prima sinfonia di Prokofiev, il Concerto per archi e strumenti a fiato di Hindemith e la quarta sinfonia di Tchaicovsky. In conclusione un famosissimo brano cinese trascritto per orchestra: "Da hai", "Il grande mare" di Wang Liping. Ovazioni della folla, commossa anche dall'omaggio alla cultura cinese.

D'altra parte, non è un mistero che Riccardo Muti riponga grandi speranze nello sviluppo della nostra musica proprio in Cina e, in generale, in Asia orientale. In una recente intervista ha dichiarato che in questi Paesi "si fanno progressi incredibili nell'acquisizione della nostra musica e della nostra storia...Laggiù si moltiplicano sale e teatri e la percentuale di orientali nei ruoli importanti delle orchestre mondiali e' ormai considerevole: sono preparati, rigorosi e investono massivamente nella nostra cultura... E in Cina ci sono milioni di musicisti".

Infatti, anche l'accademia ravennate fondata dal maestro, che ogni estate offre corsi di formazione a giovani direttori d'orchestra e cantanti, rigorosamente under 30, selezionati dopo un esame piuttosto impegnativo, accoglie un numero crescente di giovani cinesi e orientali in generale.

Muti è parso molto soddisfatto della propria esperienza cinese e, in un incontro presso l'Ambasciata d'Italia con l'Ambasciatore Ettore Sequi, ha sottolineato l'importanza della musica come straordinario biglietto da visita col quale il nostro Paese può presentarsi al mondo. Il maestro ha evidenziato come la forza della tradizione musicale italiana abbia radici antiche che vanno alimentate e rafforzate, coltivando innanzitutto la qualità e il rigore, senza facili concessioni alle mode e a libertà interpretative che ben poco hanno a che vedere con i capolavori delle origini. Verdi trasmise il suo bagaglio di nozioni direttamente a Toscanini, che ebbe tra i suoi allievi migliori Antonino Votto, il quale a sua volta fu maestro del maestro Muti: in questo modo la grande tradizione del passato si lega saldamente col presente.

Anche l'Ambasciatore Sequi ha convenuto sul rispetto rigoroso della tradizione, che deve però sapere spiccare il volo dal suo luogo natio e conquistare il mondo. Ha portato l'esempio delle splendide maschere veneziane che ornavano la tavola dell'incontro conviviale, realizzate da un grande maestro albanese che avendo appreso le complesse tecniche della lavorazione della cartapesta veneziana dai maestri della Serenissima, le aveva portate nel proprio Paese iniziando a collaborare con i grandi del cinema e dello spettacolo in tutto il mondo...

L'arte, dunque, non ha confini e parla un linguaggio universale. E grandi personaggi come Riccardo Muti contribuiscono con la loro presenza e il lavoro a rendere sempre più proficui e profondi i rapporti tra l'Italia e la Cina, le due superpotenze culturali.

(l'autore è la Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura a Beijing)

意大利指挥大师里卡尔多•穆蒂领衔芝加哥交响乐团飨宴国家大剧院

意大利语有句谚语:一日之计在于晨。对于中意文化关系尤其是音乐领域的交流来讲,2016年真可以算得上开年红了。

今年年初,具有百年历史的芝加哥交响乐团在指挥大师里卡尔多•穆蒂带领下登台中国最具声望的国家大剧院。虽然并不是第一次来中国,但这是里卡尔多•穆蒂在国家大剧院的首度亮相。上一次在京演出,穆蒂曾于另一家剧院执棒上海交响乐团。在同记者朋友们聊天时他回忆称,当时坐车路过大剧院便对它产生了倾慕之情。其实早在2013年,大师便有机会在大剧院进行公演,但因为健康原因,这一计划被耽搁了整整两年多,直到今年一月才有幸同中国广大观众朋友见面。为了一睹大师风采,数以百计的爱乐迷排起长队求获签名,面对这样的热遇和礼赞,穆蒂大师没有摆出任何架子,他被中国观众的热情和国家大剧院的豪华设计所深深震撼。他对大剧院给予的高度重视表达了感谢,而后者更是盛情邀请他有机会能重返大剧院舞台指挥歌剧。据国家大剧院陈平透露,在条件允许的前提下,明年或许会携手大师策划合作一部有关"命运之争"的歌剧。

穆蒂的归来可谓众望所归,几乎所有中国乐迷都热切期盼大师能给大家带来意大利元素,演绎那些音乐奇才旺盛的生命力和绝美的经典篇章。在这些音乐盛宴面前,最不缺的就是观众了:拿1月25、26日两场音乐会来说,国家大剧院票房火爆异常,门票即刻售罄。当地媒体称,按照惯例,刚过完周末的人们一般对娱乐演出等并无太大热情,因此像周一、周二这样的工作日演出常遭冷遇,但这两场音乐会似乎打破了这一魔咒,观众的积极性和热情空前。当然这也得益于组织方的得力宣传:穆蒂名声在外,芝加哥交响乐团更是业界一块响当当的牌子。当晚大剧院音乐厅座无虚席,剧院外一票难求。此外,中国媒体也纷纷对穆蒂在当今交响乐指挥界的声望表达了一致推崇,他们认为,芝加哥交响乐团在穆蒂执棒的五年内,不仅巩固了业已雄厚的传统实力,更丰富创新了整个乐团的保留节目。

在北京的两场音乐会着实见证了乐团的不菲表现:两晚的节目单并不雷同,在曲目的选择上也足见功力。第一晚乐团上演的是贝多芬第五交响曲和马勒第一交响曲,26日的节目单在"高人"指点下更是调整为普罗科菲耶夫的第一交响曲"古典"、欣德米特的《为弦乐和铜管创作的协奏曲》以及柴可夫斯基的《第四交响曲》,并在最后加演返场环节演奏了基于王立平作曲的《大海》改编的幻想随想曲。演出结束,全场一片掌声,人们纷纷向大师献礼中国文化表达了敬意。

另一方面,穆蒂对中国以及东亚地区的音乐发展事业表现出的热切期盼也并不足为奇。在最近的采访中,穆蒂称这些国家"在汲取意大利音乐和历史传统优势方面获得了难以置信的进步......他们在自己的国家积极扩张音乐厅和剧院数量;放眼世界各大交响乐团,来自东方国家的乐手位列重要席位的比例日益可观:他们是一群有准备、充满活力并在文化领域里相当活跃的音乐家......回到中国,这个群体更是有百万人之多。"

文纳学院每年夏季会为年龄在30岁以下的青年交响乐指挥家和歌唱家提供一些培训课程,有幸进入该学院的学生均需通过严格的考察筛选,近年来接收中国和其他东方国家学生的比例也在明显不断攀升。

穆蒂对自己的中国之行非常满意,在与谢国谊大使在大使馆进行的一次会面中,他强调了音乐作为一张特殊名片的重要意义,通过这张特殊的名片,意大利得以向世界展示本国的魅力。这位指挥大师还指出了意大利的音乐传统有着多么悠久的历史根源,这些根源应该得到延续和巩固,要做到这一点,首先需要做到严格尊重音乐原本的质量,不轻易向流行的趋势和自由的表演风格做出让步,因为这些都与音乐佳作的根源联系甚微。威尔第将他的音乐理念直接传授给了托斯卡尼尼,后者的得意门徒之一安东尼诺•沃托便是穆蒂的老师。意大利伟大的音乐传统就是这样把过去与现在紧密地连接在了一起。

谢国谊大使也对严格遵循传统的意义表示了认同,他认为,在这一方面,意大利应该格外懂得如何将自己的传统文化发扬光大,使其飞出国门并征服世界。由此,他借由威尼斯的面具给大家举了这样一个例子:威尼斯面具在过去可以用来装饰酒宴的餐桌,一位阿尔巴尼亚大师从威尼斯的大师们那里学到了复杂的纸浆加工技术,这使他得以将威尼斯面具带到自己的国家,随后开始与全世界的电影界和演艺界"大腕儿"们开展了合作。

艺术是无国界的,世界各国都可以找到共同的艺术语言。像里卡多•穆蒂这样的大师正是通过自身积极的参与和努力,为中国和意大利这两个"超级文化大国"之间不断深化的交往贡献着自己的力量。

(作者为意大利驻使馆文化处文化参)

译/许丹丹

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