La Mia storia con la Cina non si concluderà mai - Intervista a Stefania Stafutti
  2016-01-06 10:04:07  cri

Cinitalia: Il sistema politico e le modalità di sviluppo della Cina sono piuttosto diversi da quelli italiani. In ambito culturale esistono somiglianze?

Stafutti: Esistono somiglianze, esistono anche molte diversità. Le somiglianze stanno negli uomini, nel senso che le persone che si occupano di cultura si somigliano, forse in tutto il mondo. Io dico sempre che fare questo lavoro, essendo italiana, in un certo senso è facile portare la cultura italiana in Cina, perché c'è nei cinesi un grande rispetto per la cultura italiana, il solo fatto di dire che parli di cultura italiana ti da' credibilità, in genere i cinesi ti stanno a sentire, pensano che la cultura italiana sia un brand.

Cinitalia: Nel 2012 Mo Yan ha vinto il Nobel per la letteratura, mi ricordo che è venuto all'Istituto di cultura per molte volte per partecipare a caffè letterari o eventi culturali. Per il suo ruolo sappiamo che conosce molto bene esponenti del mondo della letteratura, pittura e musica cinese. Secondo Lei, tra gli intellettuali cinesi che ha incontrato, chi le ha lasciato un'impressione più profonda?

Stafutti: Parlando proprio di Mo Yan, che io conoscevo prima che vincesse il premio Nobel- è venuto spesso in Italia e una volta abbiamo addirittura festeggiato insieme il mio compleanno- io ricordo una cosa che mi è rimasta davvero nel cuore. Eravamo in Sicilia e stavamo camminando lungo una strada. E Mo Yan mi chiedeva: "questa che pianta è? E quella?" Io non lo sapevo in cinese… ma non lo sapevo neanche in italiano! E lui conosceva tutti i nomi delle piante! Mi diceva: "Questa si può mangiare. Quella si può utilizzare per….". Al che gli ho chiesto: "Ma come fai a sapere tutte queste cose?" E lui mi ha detto: "Io sono cresciuto in anni in cui se non avessimo avuto le erbe per fare le zuppe, forse saremmo morti di fame". Questo mi ha molto commosso: intanto mi ha commosso la sincerità, e poi mi ha fatto capire alcuni aspetti che si dimenticano qualche volta di certi intellettuali cinesi. Naturalmente un intellettuale è tenuto a mantenere vivo comunque lo spirito critico, questo è sicuro, però la storia cinese del ventesimo secolo è una storia estremamente complessa. Per cui qualche volta bisognerebbe avere una maggiore attenzione per questa complessità quando si giudica la Cina. Possono esserci dei motivi per cui non possa piacere, anch'io posso essere critica, questo è normale, non con tutto quello che succede in questo Paese mi trovo d'accordo, questo non deve toccare il rispetto per il Paese e soprattutto l'atteggiamento giusto, di cercare di comprendere. Non c'è dubbio che per capire gli scrittori, gli intellettuali, la letteratura cinese, bisogna avere le idee un po' chiare su quella che è stata la storia non semplice della Cina.

Cinitalia: Quando finirà il suo mandato, come continuerà la sua storia con la Cina, tornando ad insegnare o proseguendo con la ricerca?

Stafutti: Spero di riuscire a fare finalmente tuttele due cose! Non si concluderà spero la mia storia con la Cina, non riuscirei a immaginarlo, la mia vita è così legata alla Cina, dove sono arrivata da giovane, a poco più di vent'anni, e dove sono continuata a venire fino ad oggi, e spero di poter continuare a farlo (venire in Cina) per ragioni soprattutto di ricerca, spero di avere più tempo in futuro per fare ciò, perché devo dire in questi anni, un po' per il successo del cinese in Italia, la pressione del lavoro d'insegnamento di didattica, estremamente pesante e che spero che cambi, io conterei di continuare a venire in Cina con una certa frequenza.


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