Non sono io a cantare, ma Maria Callas...
  2016-01-04 17:32:38  cri

La seconda patria

L'Italia è la culla dell'opera lirica. Chi è legato all'opera è legato anche all'Italia e per He Hui il Bel Paese è ormai la sua seconda patria.

Nel 1999 si reca per la prima volta in Italia per frequentare una master class. La Scala, i fantastici paesaggi naturali, la pittura classica...tutto dell'Italia la affascinava. "Poter cantare su un palco dell'opera italiano...", quel sogno che all'epoca pareva irragiungibile. Ma la giovane è stata fortunata, perché questo giorno non si è fatto aspettare a lungo.

Nel 2001 infatti, con il brano dell'Aida "O patria mia", He Hui è arrivata seconda al Concorso Internazionale "Operalia" di Placido Domingo, con la seguente valutazione della giuria: "La migliore interprete di un'opera di Verdi dei concorsi degli ultimi anni". Su questa base, superando un esame in Italia, ha firmato nel 2002 il suo primo contratto all'estero per il ruolo di protagonista della Tosca per il Teatro Regio di Parma, famoso nel mondo per il suo pubblico esigente. Proprio la sera prima, il teatro si trasformò in un mercato, con fischi e grida, per la furente reazione del pubblico ad uno spettacolo sgradito, facendo capire bene alla giovane la portata della sua irruenza. "Ero terrorizzata. Cantavo nel gruppo B, il che significa poco tempo per le prove. Chissà come sarebbe andata per me...". Il giorno dopo, truccatasi e vestitasi piena di inquietudine, le giunse improvviso un conforto psicologico quando, accanto al sipario, prima di uscire in scena, pensò: "Adoro Maria Callas e io adesso non sono più He Hui... ma la Callas, che interpreta la Tosca". Quel giorno il pubblico non fiatò, scatenandosi in lunghissimi applausi alla fine della sua interpretazione del brano "Vissi d'arte, vissi d'amore". "Quando sono scesa dal palco, tutto il personale dietro le quinte mi ha applaudito. Il direttore di scena piangeva di gioia."

Dopo il successo della sua prima interpretazione all'estero, He Hui provava tuttavia, per la prima volta, un senso di solitudine. "Uscita dal teatro, sono tornata in albergo, tutto era calmo, che differenza! Era il periodo della Festa della Primavera cinese, in cui le famiglie si riuniscono. Io invece ero sola in un paese straniero, lontana da tutti". Sebbene quello stesso anno fosse risultata prima alla 42ma edizione del Concorso Internazionale Voci Verdiane "Città di Busseto", non riusciva a liberarsi dal senso di solitudine derivato dalla lontananza dalla patria.

Iniziò a confondersi, ad avere dubbi, a negarsi persino l'evidenza. "Devo continuare o meno?" si chiedeva. Di conseguenza, quando nel 2003 avrebbe dovuto approfittare dei successi, cancellò molti contratti. L'ultimo rimasto era per Madama Butterfly alla Vienna Volksoper. He Hui pensava: Vienna è la capitale della musica, devo andarci almeno una volta, non posso cancellare il contratto. Dopo lo spettacolo, la valutazione dei critici fu che "He Hui è la migliore Madama Butterfly che si possa desiderare". Il nuovo successo la fece uscire dallo stato di confusione: "Ho capito il vero significato della mia vita: stare con la musica in scena, esprimendo emozioni magnifiche che il pubblico possa percepire, nonostante la durezza del cammino, la solitudine, la fatica e le difficoltà. E' la cosa più bella del mondo, il senso della mia vita".

Questa riflessione indusse He Hui a perseverare, interpretando la determinata principessa etiope dell'Aida, la bella e ingenua Cio-Cio-San di Madama Butterfly, che si sacrifica per amore, e la protagonista di Tosca, che osa amare e odiare...

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