Su un piedestallo di marmo nero, spunta una grande lumaca gialla, simbolo di Cittàslow: siamo a Yuhuzhen (la cittadina della brocca di giada), situata a nordest di Wencheng, nominata Cittaslow alla fine del 2016, una delle sei Cittaslow di tutta la Cina e l'unica nella provincia del Zhejiang.
Yuhuzhen conta meno di 50mila abitanti, ma lo stesso numero risiede all'estero, specialmente in Italia. Posta in un'ampia vallata solcata dal torrente Yuquanxi, il 2 aprile 2018 Yuhuzhen ha ospitato il Forum sullo sviluppo della Cittaslow Internazionale, che ha visto la partecipazione di esperti di economia e turismo della provincia e di molti emigrati, per lo più anziani, tornati al paese per la ricorrenza del Qingming (la commemorazione dei defunti). La dirigenza locale deve infatti coordinare le esigenze di vita dei residenti, per lo più anziani e bambini, le richieste degli emigrati, che puntano a investimenti con profitti a breve e, naturalmente, i criteri di Cittaslow, tre fattori a volte in contraddizione.
Uno degli ostacoli, per così dire, allo sviluppo ulteriore della località sono le condizioni agiate degli abitanti, grazie alle rimesse dei parenti all'estero, molti dei quali rientrati per l'imminente commemorazione dei defunti, la più importante dell'anno insieme al capodanno lunare e alla festa di mezza estate, quando le famiglie sparse nel mondo si riuniscono, così da ritrovare le radici e rinsaldare l'unità. Per l'occasione, ho incontrato un anziano titolare di un ristorante nella zona di Porta Nuova, a Torino, un giovane nato in Francia, ingegnere aeronautico, qui insieme alla bella moglie, e una signora residente in Olanda, fiera del figlio che frequenta l'università nel paese di adozione. Un microcosmo della realtà locale, decisamente internazionale, che si esprime anche nella presenza lungo le strade di bar che servono vero espresso preparato con caffè e macchine del caffè italiani, e negozi di prodotti stranieri. Il titolare del bar Ouye, con un bel dehors sul torrente, è stato 18 anni in Emilia Romagna ed è rientrato da poco.
Naturalmente non mancano le trattorie che offrono le gustose specialità locali: frittura di uova e fiori selvatici in boccio, germogli di bambù, doufu (formaggio di soia) e verdure, capellini di riso fritti con funghi, brasato di carne suina, yellow croaker bollito, mitili alle erbe e così via. Per l'imminente ricorrenza dei morti, compaiono anche i qingmingbing, polpette di germogli di bambù, carne e riso glutinoso, con involucro di foglie di qingmingcao, un'erba locale.
Nei dintorni, piste ciclabili lungo il torrente permettono lunghe corse accanto a campi di colza in fiore e boschetti di bambù. Una vita quieta in mezzo alla natura, aria buona e cucina deliziosa: complimenti Yuhuzhen!
(Bonino Gabriella, sinologa, autrice de "Alla scoperta della Via della Seta: dalle carovane all'alta velocità". Attualmente insegnante presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione del Wenzhou Business College.)