Cari amici, il 23 ottobre scorso, ossia il nono giorno del nono mese del calendario lunare cinese, in Cina è ricorsa la festa del Chongyang, del doppio nove, che è la festa degli anziani, stabilita nel 1989 dal governo cinese secondo un'antica tradizione.
Per l'occasione, i vari ambienti sociali cinesi organizzano delle attività per gli anziani, anche quest'anno, vero?
Esatto, le attività sono state tantissime, così da ereditare la tradizione della nazione cinese di rispetto per la terza età. Sono state collegate le usanze tradizionali e moderne, e il tutto è stato ampiamente seguito dai media e dall'intera società.
Gli anziani sono una parte importantissima della società, e adesso, con il progressivo invecchiamento della popolazione in atto in tutto il mondo, Cina compresa, i problemi correlati si fanno sempre più complessi.
Hai ragione. Cara Gabri, oggi parleremo di anziani, soprattutto cinesi, facendo qualche collegamento a quelli italiani sullo sfondo della crisi finanziaria.
Cari amici, cominciamo subito a descrivere la festa cinese degli anziani, una festa dalla lunga storia, così lunga che si perde nella notte dei tempi.
Beh, di sicuro ha più di 2000 anni…
Sì. Nell'antica Cina il 6 era considerato un numero Yin, ossia negativo, e il 9 un numero Yang, ossia positivo.
Quindi, il nono giorno del nono mese lunare comprende due numeri Yang, per cui quel giorno ricorre la festa del doppio nove, una festa fortunata.
Inoltre il nove è il massimo numero inferiore a 10, per cui è considerato il migliore dai cinesi.
In cinese, nove si pronuncia Jiu, che vuole anche dire "lungo", ossia eterno, per cui il doppio nove è considerato un giorno perfetto per augurare lunga vita agli anziani.
"Solo, lontano dal paese natale, forestiero, in occasione delle feste penso ai miei cari. Apprendo da lontano che mio fratello è salito in alto per piantare un ramo di corniolo, ma io non ci sono."
Cari amici, questa poesia di Wang Wei, un poeta vissuto al tempo della dinastia Tang, descrive un'usanza della festa degli anziani.
Sì, dalle antiche poesie possiamo capire che le usanze della festa vennero stabilite già duemila anni fa, ossia augurare la longevità, affiggere rametti di corniolo alla porta, preparare il vino di crisantemo, ammirare i crisantemi e sacrificare al dio del vino.
L'autunno è la stagione del raccolto, e in tutto il mondo i paesaggi naturali si fanno ancora più belli, per cui è un buon momento per fare delle gite in campagna. Col passare del tempo, in Cina alla festa del doppio nove sono stati aggiunti i contenuti del rispetto degli anziani, della salita sui monti, dei pic-nic all'aperto e di vari tipi di scherzi.
Come per le usanze delle altre feste tradizionali cinesi, anche la festa del doppio nove ha una propria gastronomia tipica: si beve il vino al crisantemo e si consumano le torte del doppio nove. In cinese torta si dice "gao", che significa anche alto, per cui mangiare una torta equivale a salire in alto e alla speranza di buona fortuna.
La torta del doppio nove, cotta al vapore, contiene all'interno nove strati di frutta secca, fra cui giuggiole, e del miele. Di solito il primo pezzo della torta deve essere offerto alle persone anziane, come augurio di longevità.
Inoltre l'autunno è la stagione in cui fioriscono i crisantemi, da cui l'abitudine di salire in montagna ad ammirarli e a beve vino di crisantemo, facendo nel frattempo un utile esercizio fisico.
In corrispondenza alle usanze della festa, nel 1989 il governo cinese ha stabilito la festa del doppio nove come festa degli anziani, ossia del rispetto per gli anziani.
Cari amici, il rispetto degli anziani è una virtù tradizionale sia in Cina che in Italia. In Italia non c'è una festa a livello nazionale, ma ne esistono altre a livello di paese o di associazione di categoria, quindi anche gli anziani italiani sono ben festeggiati, direi…Però so che adesso molti di loro patiscono per la crisi finanziaria, il che mi fa molto soffrire.
Spiace molto anche a me…Speriamo che le cose migliorino presto!
Certo! In realtà, degli anziani non ci si deve ricordare soltanto in occasione delle feste. Infatti in molti paesi del mondo l'invecchiamento della popolazione è ormai diventato un problema non indifferente, che suscita l' attenzione generale della società, e anche in Cina.
E' vero. Infatti la Cina è ormai diventata una società di anziani, e i problemi della demenza e della depressione senile presentano un'evidente tendenza all'incremento.
Sì, nei giorni scorsi, oltre alle attività della festa in onore degli anziani, la rete internet, i giornali e i programmi radiofonici e televisivi cinesi hanno anche parlato molto delle cure e dell'attenzione verso gli anziani. Adesso infatti i giovani cinesi sono molto impegnati sul lavoro e in famiglia, quindi trascurano i genitori, li lasciano soli e non parlano con loro.
Sì, il rispetto per gli anziani non indica solo la cura materiale, ma soprattutto l'attenzione spirituale, perché gli anziani non si sentano soli.
Poco tempo fa, la TV cinese ha mandato in onda un programma della serie "Mio padre e mia madre", in cui una giornalista ha chiesto ad una donna anziana cosa pensasse. La risposta è stata scioccante.
La donna, sugli 80 anni, ma dall'aspetto sano, ha detto di sentirsi vecchia e di voler morire. La giornalista è ammutolita, e poi le ha chiesto perché. Lei ha risposto che adesso i figli non sono più come una volta, la lasciano sola, e lei non ha più nessuno con cui parlare.
Il video ha fatto il giro della rete, e molti hanno sofferto. La giornalista ha detto che allora non voleva più fare delle domande alla donna, ma solo abbracciarla.
Il quotidiano Xinjingbao di Beijing ha pubblicato un editoriale per la festa del doppio nove, dal titolo: Per la festa, torniamo a casa! L'articolo dice: oggi è la festa del doppio nove, una festa che appartiene agli anziani. Dobbiamo riflettere: molta attenzione è solo verbale, ma quanti genitori anziani stanno aspettando il ritorno dei figli!
L'articolo invita i giovani a tornare a casa a tenere compagnia ai genitori, o almeno a chiamarli per telefono.
Nella realtà, i figli e i genitori stanno poco insieme. Molti figli che lavorano lontano da casa aiutano finanziariamente i genitori, ma affettivamente li lasciano soli. Secondo le statistiche, oltre il 60% dei giovani cinesi che lavorano lontano da casa ritornano dai genitori solo una volta ogni sei mesi.
Inoltre, molti giovani, a causa del lavoro, del reddito e delle ferie, pospongono spesso il piano di ritorno a casa. Il signor Han Weifeng, che lavora a Beijing, ci ha detto:
"Tutti vogliono tornare a casa a far visita ai genitori. Io penso a loro e loro pensano a me. Però la situazione concreta è che io abito lontano e le ferie sono poche, quindi in un anno torno a casa una-due volte. Noi che lavoriamo lontano possiamo solo telefonare di più ai genitori o parlare con loro in rete. In futuro, quando le condizioni sociali ed economiche saranno mature, voglio portare i miei genitori a vivere con me. "