L'Associazione di produttori cinematografici sino-europei "Bridging the Dragon", fondata nel 2014, è un organismo professionale che collega i film maker di Cina ed Europa e s'impegna durante tutto l'anno a fornire incontri tra contenuti, tecnologie e mercati ai produttori e registi sino-europei nel corso dei famosi film festival internazionali. Tre anni fa, l'Associazione ha istituito il Laboratorio di progetti di cooperazione sino-europei "Bridging the Dragon", fornendo assistenza per la realizzazione di progetti cinematografici di eccellenza di Cina ed Europa. Secondo quanto illustrato da Cristiano Bortone, "Bridging the Dragon" ogni anno sceglie per la partecipazione al Laboratorio 16 progetti cinematografici tra cinesi ed europei, e fornisce inoltre dei supervisori senior provenienti da Cina ed Europa ai produttori e ai creatori dei film selezionati affinché promuovano l'avanzamento dei progetti. Attualmente, il Laboratorio è riuscito ad arruolare numerosi sceneggiatori, produttori e registi di alto livello come Cao Baoping e Yan Geling provenienti dalla Cina. Quest'anno, il Laboratorio ha già realizzato con successo molti progetti cinematografici in co-produzione.
"Quest'anno é stato girato un progetto cinese che si chiama "Mosaic girl", che uscirà spero l'anno prossimo. Uno dei progetti del Laboratorio a cui collaborerò con il produttore si chiama "Italian recipe", che verrà girato appunto a Roma. E' una commedia romantica con due protagonisti cinesi, una storia d'amore ambientata tutta a Roma. E si sta sviluppando un film basato sulle fiabe di Hans Christian Andersen, della Danimarca."
Negli ultimi anni, il mercato cinematografico cinese ha vissuto un lancio e anche i cineasti cinesi hanno mostrato una creatività e talento straordinari sul palcoscenico mondiale. Secondo Bortone, il mercato cinese è abbastanza attraente per i film maker europei che desiderano partecipare all'industria cinematografica cinese dallo sviluppo ad alta velocità. Durante il processo di co-produzione cinematografica sino-europea, i registi cinesi ed europei possono imparare gli uni dagli altri.
"Questi film utilizzano molto i festival internazionali come visibilità, e anche forse si rivolgono a un pubblico internazionale, quindi c'è la voglia di alcuni produttori di questo tipo di film di aprirsi a un mercato internazionale. E la coproduzione in questo aiuta perché avendo dei partner francesi, tedeschi o di altri paesi, i tuoi partner aiutano il film ad avere più spazio nei festival, nelle rassegne, con i distributori esteri, ecc. Due, c'é la possibilità per alcuni film di accedere a dei benefici di finanziamento, che comunque non é male. In Cina ci sono anche alcuni finanziamenti ma in Europa molti di più. Poi il terzo aspetto é la qualità dei film, perché coproduzione significa anche coinvolgere professionisti internazionali in aspetti più legati alla tecnica, fotografia, musica, montaggio… Questo non può che migliorare la qualità dei film cinesi. Ma al di là di questi tre aspetti, c'é un aspetto più importante, a mio avviso, che é l'aspetto, veramente, della storia, cioé la storia noi non la possiamo fermare, e la storia sta rendendo il mondo sempre più vicino, sempre più collegato, connesso. Quindi il fatto che il cinema cinese e il cinema del resto del mondo si avvicinino, il fatto che le culture si avvicinino é un processo inevitabile, chi ascolta questo programma é appassionato della cultura italiana, quindi il fatto di fare un film che unirà la cultura italiana e la cultura cinese è qualcosa che in qualche modo andrà incontro alle esigenze di questo pubblico e anche del pubblico italiano che é interessato alla Cina. Quindi la coproduzione io la vedo come un processo inevitabile che noi dobbiamo capire e soprattutto sostenere, perché non c'é alternativa, nel futuro non potremo rimanere mondi separati, dovremo unire i mondi, e il film é uno strumento importantissimo per unire le culture."
Al Festival Internazionale del Cinema di Cannes appena conclusosi, Cristiano Bortone e il noto scrittore cinese Yan Geling hanno annunciato la loro collaborazione: le due parti adatteranno la novella di Yan Geling "Il sussurratore", e Bortone dirigerà l'adattamento sul grande schermo. Yan Geling ha affermato di aver cercato per tanti anni un modo adatto per presentare nel film i sentimenti segreti del protagonista del romanzo. Ha affermato che la sensibilità di Bortone l'ha commossa e di aver nutrito la fiducia che lui potesse essere il regista adatto per raccontare la storia. Secondo quanto appreso, si pianifica di girare il film nel 2019 e questo dovrebbe raggiungere il pubblico cinese nel 2020.
"Yan Geling ha visto il film che ho diretto come regista l'anno scorso che si chiama Caffé, che é stata la prima coproduzione ufficiale tra Italia e Cina, e ha visto un altro film mio che é molto conosciuto in Cina che si chiama Tingjian Tiantang, e si é innamorata di questi film. La protagonista sarà una grande attrice cinese, sarà anche un grande onore dirigere un'attrice famosa in un film del genere, e poi ci sarà un attore protagonista maschile che sarà una star americana."
Il primo giorno dello Shanghai International Film Festival attualmente in corso, i rappresentanti di 31 istituzioni cinematografiche di 29 paesi hanno firmato il "Memorandum sullo stabilimento di una Lega dei film festival di 'Una cintura e una via'". I vari organismi membri della Lega dei film festival di "Una cintura e una via" useranno i film come vettore per imparare gli uni dagli altri e cercare uno sviluppo comune negli scambi e nella cooperazione. Cristiano Bortone ha affermato che come antiche civiltà alle due estremità di "Una cintura e una via", Cina e Italia hanno molte opportunità per effettuare scambi e apprendere reciprocamente negli ambiti politico, economico e culturale. I film transfrontalieri sono uno dei contenuti più indispensabili nell'ambito degli scambi culturali, e lo stabilimento della Lega dei film festival di "Una cintura e una via" sarà in grado di promuovere più efficacemente l'escalation della cooperazione fra Cina e Italia e Cina ed Europa negli ambiti del meccanismo dei lavori cinematografici in co-produzione, della condivisione delle risorse e della produzione di film di alta qualità.