Il palazzo Lhagyari: lo splendore della famiglia reale Tubo
  2015-09-27 19:47:52  cri

Il palazzo Lhagyari, situato nel distretto Qusum di Shannan in Tibet, era la dimora della famiglia reale Lhagyari e il luogo principale in cui venivano trattati gli affari amministrativi e religiosi. In qualità d'importante elemento rappresentativo dell'architettura reale del Tibet, nel 2001 il palazzo è stato inserito dal Consiglio di Stato cinese nella lista dei beni culturali nazionali per il suo altissimo valore culturale. Dopo più di un anno di restauro, alla fine del 2011 il palazzo è stato aperto ufficialmente al pubblico, diventando un nuovo luogo di attrazione storica del Tibet e in cui poter assaporare il fascino culturale della regione.

Phurbu e Tenzin sono cresciuti insieme nello stesso palazzo, con la differenza che Phurbu era un servo della gleba, mentre Tenzin era il figlio del padrone del palazzo. Inizialmente amici d'infanzia, i due divennero nemici a causa dell'enorme differenza sociale che li separava, ridiventando alla fine amici di sangue dopo aver attraversato le vicissitudini dell'epoca e le esperienze della vita. La loro storia inizia nel palazzo che si trova sul precipizio di una terrazza naturale nel distretto di Qusum a Shannan nel Tibet.

"Prima della liberazione pacifica del Tibet, non era necessario inginocchiarsi alla presenza del Re Lhagyari. Innanzi al re le donne erano tenute a non sciogliersi i capelli e a indossare bangdian, un vestito tradizionale simile a un grembiule. Gli uomini invece non potevano legarsi l'abito tibetano alla vita, in sua presenza dovevano essere benvestiti e salutarlo togliendosi il cappello in segno di rispetto".

Seduto su una pietra usata per salire a cavallo situata nella piazza davanti al palazzo reale di Lhagyari, l'86enne Dorje Wangdu ricorda le regole che doveva osservare da giovane ogni volta che incontrava l'ultimo re Lhagyari, Namgyal Gyatso. Al tempo era un artigiano che dipingeva e scolpiva gli elementi in legno per il palazzo reale, le decorazioni del palazzo gli sono quindi tutte familiari. Guardando il palazzo restaurato quattro anni fa, dice che appare uguale a come lo aveva conosciuto da giovane, eccetto che per la mancanza di arredamenti interni.

Le costruzioni del complesso del palazzo di Lhagyari, situato su una terrazza nel sud della cittadina di Qusum, si distribuiscono intorno alla piazza del palazzo reale, e comprendono il palazzo occidentale Ganden Lhaze di color bianco e di 5 piani a nord e il palazzo orientale rosso a 4 piani collegato con il primo a est, rispettivamente adibiti agli affari politici e religiosi ed entrambi tipiche costruzioni teocratiche, il magazzino a due piani e il palcoscenico teatrale ad est, la cucina e il pascolo di cavalli a sud della piazza. La porta principale del complesso del palazzo si trovava a ovest della piazza e oggi non c'è più. I due palazzi, ovvero la costruzione principale, occupano una superficie di più di 5 mila mq, mentre l'intero complesso occupa un'area di 160 mila mq. Il palazzo, costruito nel 15esimo secolo, ha una storia di più di 500 anni. L'ex padrone del palazzo era discendente della famiglia reale di Tubo, la cui origine risale a più di mille anni fa.

Nell'anno 842 d.C., l'ultimo re di Tubo, Gldarma, che ordinò di proibire la diffusione del buddismo in Tibet, fu assassinato dal monaco Lhalung Palgye Dorje. Per conquistare il trono, i due principi Yum-brtan e Vod-srung dichiararono guerra, separando il regno di Tubo che cadde subito. La fazione di Vod-srung era piuttosto debole, all'inizio occupò la zona di Shannan, poi fu costretta a trasferirsi nella zona di Ngari, fondando la celebre dinastia Guge. Nel 12esimo secolo, un ramo della famiglia reale di Tubo, con a capo Etson Tsenpo, ritornò da Ngari a Shannan. Forse per motivi di somiglianza geografica fra Qusum e Zanda di Ngari, entrambi caratterizzate da foreste di terra, la famiglia decise di stabilizzarsi. Scelse il nome di un'erba locale chiamata "Gyari" a cui aggiunse il carattere "Lha", dal significato di divinità, come titolo per la propria famiglia, così da sottolineare anche la sua posizione di discendenza divina della famiglia di Tubo, e iniziando così il regno di Lhagyari che durò per più di 700 anni.

Dopo la liberazione pacifica del Tibet e la fondazione della regione autonoma del Tibet, avvenute negli anni '50 del secolo scorso, il palazzo di Lhagyari iniziò a essere gradualmente abbandonato. Decine d'anni di pioggia e vento hanno danneggiato gravemente il palazzo, una volta splendido e lussuoso e che oggi rischia di crollare e rimane in urgente attesa di restauro. Il vice direttore dell'Assessorato per i beni culturali della zona di Shannan, Kundo Gyatso, è stato il responsabile del restauro del palazzo di Lhagyari avviato nel 2011. Egli ha illustrato:

"Fino al 2001, del palazzo principale parte del complesso di costruzioni rimanevano solo tre piani, mentre il terzo e il quarto erano già crollati. Anche gli edifici secondari ancora in piedi, come il pascolo per i cavalli e il magazzino, erano a rischio di crollo, quindi in gravissime condizioni."

Il palazzo di Lhagyari ha un altissimo valore storico, artistico e scientifico, quindi il suo restauro e protezione necessitano di una rigorosa manutenzione dell'aspetto originale. In più di un anno fra il 16 settembre 2010 e la fine di novembre 2011, gli archeologi sono riusciti a superare numerose difficoltà tecniche, realizzando l'obiettivo di utilizzare materiali originali, tecniche originali e mantenere l'aspetto originale nel processo di restauro, Kundo ha detto:

"Per noi che ci occupano di restauro dei beni culturali è assolutamente necessario persistere nel principio dei materiali, delle tecniche e dell'aspetto originali, e si può dire che per il progetto di restauro del palazzo di Lhagyari abbiamo realizzato tutti e tre gli obiettivi suddetti."

In seguito al restauro, i dipartimenti dei beni culturali di Shannan hanno stabilito le aree di protezione chiave, di protezione comune, e di limitazione di costruzione intorno al palazzo di Lhagyari. Chi volesse costuire nuovi edifici intorno al palazzo è tenuto a chiedere l'approvazione dei dipartimenti dei beni culturali. Inoltre c'è il personale di guardia per l'area dei siti storici del palazzo, per prevenire il danneggiamento da fattori umani dell'aspetto storico del palazzo.

Zhang Xiangqi e due amici provenienti da Wuhan nella provincia dello Hubei hanno preso due mesi di tempo per viaggiare nelle varie parti del Tibet. Essi sono molto interessati ai siti storici e ai beni culturali del Tibet, quindi dopo essere venuti a conoscenza della storia del palazzo di Lhagyari attraverso i libri, hanno guidato per ben 6-7 ore partendo dalla zona di Nyingchi e dirigendosi verso il distretto di Qusum, solo per visitare il palazzo restaurato:

"Mi pare che qui l'aspetto storico venga conservato piuttosto bene. Siamo qui proprio per vedere il palazzo, che non è stato valorizzato troppo a scopi turistici e che ha mantenuto il suo aspetto storico vero e proprio. Vederlo mi ha fatto ripensare a molte cose."

Con la conclusione del restauro del palazzo di Lhagyari, il quarto fratello dell'ultimo re Lhagyari Namgyal Gyatso, Kelzang Norbu che ora abita a Lhasa è ritornato dopo più di 50 anni a casa, dove aveva abitato per più di 20 anni. Guardando il palazzo familiare, egli ha detto sospirando:

"Per una nazione e un Paese, è disastroso perdere la propria cultura e storia, che vanno giustamente protette. Il personale professionale ha contribuito molto a ciò grazie al restauro. Sono veramente contento di rivedere questo palazzo, non perché sia stato restaurato, ma perché è proprietà comune dello stato e della popolazione, e vedere che sta venendo protetto è per me fonte di gioia."

Viene riferito che nella 12ma pianificazione quinquennale in corso, lo stato effettuerà restauri e costruzioni di 46 importanti siti storici e musei in Tibet, con finanziamenti pari a un miliardo di yuan.

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