I nomi delle zone commerciali a Beijing
  2015-08-07 16:23:27  cri
Il commercio è una parte importantissima della vita urbana della millenaria capitale cinese, Beijing, e non mancano zone commerciali caratteristiche e storiche. Nell'odierno programma ve ne illustreremo alcune.

Wangfujing

La via di Wangfujing, il pozzo del palazzo reale, parte dal sud dalla via Changanjie est, la pace duratura, e giunge nel nord sino alla Galleria nazionale delle Belle Arti, si estende per circa 1600 metri. E' il corso commerciale più famoso di Beijing. Si vende una grande quantità di oggetti quotidiani, abbigliamento, calzature, cappelli, gioielleria d'alto livello d'oro ed argento ma anche diamanti, e così si dice che la via sia lastrica d'oro dalla quantità di transazioni giornaliere. Da mattina a sera, oltre un milione di visitatori vengono a far compere. Inoltre nella via è stato costruito uno dei più grandi centri commerciali d'Asia, con hotel e negozi autorizzati densamente concentrati.

Parlando della sua storia, durante la dinastia dei Sui (581-618 d.C.) qui si trovava la residenza del re di Yan, del re di Beiping generale LuoYi. Oggi, la Via si chiama anche Shuaifuyuan, il giardino della residenza del generale.

L'imperatore Gaozong della dinastia Tang (618-907 d.C.) incaricò LuoYi come il re di Yan, per controllare la regione di Youzhou,e il generale fece costruire la sua residenza reale nella via.

Il nome attuale della via Wangfujing risale al 1915. Durante le dinastie dei Liao e dei Jin (907-1234 d.C.), Wangfujing era solo un comune villaggio. Dopo che Kublai Khan (1215-1294 d.C.) fondò la capitale dell'impero Yuan a Beijing, questo piccolo villaggio diventò sempre più prospero e fu chiamato anche Dingzijie, ossia la via Dingzi. Durante il regno dell'imperatore Mingchengzu (1360-1424 d.C.), con la costruzione della Città Proibita, molti nobili e alti funzionari fecero costruire palazzi nella via, poco distante dalla residenza imperiale. Secondo le Memorie dell'imperatore Mingchengzu, allora si chiamava Shiwangfu, i dieci palazzi reali, oppure la via Shiwangfu. Dopo la caduta dell'impero Ming, questi palazzi furono abbandonati, la gente iniziò a chiamare la via Wangfujie, la via dei palazzi reali. Durante il regno di Guangxu e Xuantong (1871-1912 d.C.), la via riprese la sua antica prosperità. Ai due lati della strada comparvero molte bancarelle e negozi, e la via diventò una famosa area urbana.

Nella Mappa dettagliata di Beijing disegnata nel 1915 dalle autorità dei signori della guerra di Beiyang, divisero la via in tre parti: il nord si chiamava il Corso di Wangfu, palazzo reale, il centro Bamiancao, il sud di Wangfujing, il pozzo della residenza reale, perché è al lato occidentale della via, e nel viccolo Datianshuijing c'è un pozzo d'acqua dolce. Nel periodo della Cina nazionalista, gli abitanti non avevano soldi per scavare nuovi pozzi. Nella Beijing di allora, l'acqua dei pozzi era aspra, ed era usata solo per lavare vestiti e cucinare. I residenti pechinesi compravano l'acqua da bere che in realtà era sola poco meno aspra rispetto all'acqua del pozzo. Tuttavia l'acqua del pozzo a Wangfujing era dolce, in colore ed in odore. E il nome di Wangfujing deriva così dal pozzo. Pian piano il nome è stato usato per indicare l'intera strada.

Tianqiao

Storicamente, Tianqiao, il ponte celeste, era un'area con particolari caratteristici, ma non era una suddivisione amministrativa. In passato, a Tianqiao, c'era veramente un ponte, situato a nord-ovest del Tempio del Cielo, ed oltrepassava Longxugou. Durante la dinastia Ming (1368-1644 d.C.) fu costruito un ponte ad arcata singola di marmo bianco per collegare la via imperiale. Questo ponte era a solo uso dell'imperatore per tenere i sacrifici al Tempio del Cielo, quindi un ponte che conduce al cielo. L'imperatore era considerato il figlio del cielo, allora il ponte fu chiamato il ponte del cielo. Ecco l'origine del nome del posto.

Di solito, il ponte era chiuso con delle barriere, e solo l'imperatore poteva passarci, mentre i funzionari e la popolazione potevano usare solo i ponti laterali di legno. Il fiume sotto i ponti pian piano prese il nome di Longxugou, il fosso di Longxu. Nel 32° anno del regno dell'imperatore Guangxu dei Qing (1644-1912 d.C.), ossia il 1906, il governo riparò la strada dalla Porta Zhengyang alla Porta Yongding, togliendo l'originale pavé di pietra e sostituendole con la ghiaia. Il ponte fu trasformato in uno basso di pietra. Nel 1929 per facilitare il passaggio dei tram, il ponte fu abbassato al livello della strada e le ringhiere laterali ancora conservate. Tuttavia nel 1934, durante l'allargamento della strada che collega la porta Zhengyang e la portaYongding, le ringhiere furono demolite del tutto, e il ponte scomparve per sempre.

Dalla fine della dinastia Qing all'inizio della Repubblica della Cina, nell'area di Tianqiao, fu creato un mercato prospero per i cittadini, considerato un esempio classico della vita pechinese. L'area copriva le zone a nord del corso Zhengyangmen, del crocevia di Dongzhushikou e Xizhushikou, a sud-ovest del Tempio del Cielo e a sud della porta Yongding. Prima della fondazione della nuova Cina (1949 d.C.) molti artisti popolari presentavano le loro opere a Tianqiao per guadagnarsi da vivere. Le acrobazie sono diventate la maggior attrazione della zona, per le numerose tipologie e la grande bravura. La gente che bighellonava a Tianqiao aveva due scopi: fare le spese e guardare le acrobazie. Naturalmente c'erano anche quelli che volevano mangiare nelle economiche cucine di Tianqiao.

Dopo il 1957, molti acrobati non si riunirono più a Tianqiao, alcuni cambiarono carriera, altri diventarono attori o atleti. Nel 2004 il ministero della Cultura cinese ha avviato il progetto della tutela della cultura popolare folcloristicache comprendeva anche la cultura dell'area di Tianqiao.

Così come le altre zone urbane di Beijing, anche Tianqiao subì più volte la ricostruzione della parte vecchia ed allargamenti stradali. I palazzi residenziali moderni a più piani e le larghe strade asfaltate hanno sostituito gli edifici tradizionali, l'area di Tianqiao non ha più l'aspetto originale della vecchia Beijing. Oggi nell'intera area di Tianqiao, ci sono il Teatro di Tianqiao e il Giardino del Té di Tianqiaole, due enti culturali in cui si rappresentano svariati spettacoli artistici; il primo è un luogo di cinema e teatro, mentre l'altro di arti di cantastorie. Inoltre a Tianqiao c'è un museo della cultura ed usanze popolari, dove viene esposta la cultura mondana di una volta.

Dashilan

La via parte ad est dal corso di Qianmen, e giunge ad ovest a via Meishi, lunga quasi 300 metri, ed è molto stretta. In passato vi era un detto: "Tutte le eccellenze di Beijing esistono qui, un luogo imparagonabile per la sua prosperità". La via Dashilan era chiamata Langfangsitiao, ossia il quarto vicolo di Langfang, la sua storia si dirama per circa 500 anni. Nel 1420, l'imperatore Zhu Di trasferì la capitale a Beijing, e incoraggiò lo sviluppo artigianale e commerciale, creando un mercato fuori dalla porta di Zhengyang, composto da file e file di edifici commerciali. Fino alla metà della dinastia dei Ming, ovvero durante il regno dell'imperatore Jiajing (1507-1567 d.C.), in questa zona si sviluppò un mercato prospero e famoso.

Durante il regno dell'imperatore Qianlong (1736-1796 d.C.), alle due estremità della via furono collocate delle barriere di ferro, da cui la via trae anche il nome di Dashilan, ossia grandi barriere, il suo nome attuale. Nel 25° anno (1899) del regno dell'imperatore Guangxu, un incendio distrusse tutte le barriere di legno di Dashilan. In seguito la zona aveva solo il nome di barriere. Fino al 2000, la municipalità di Beijing ha ricostruito le barriere di ferro agli ingressi della via, le vere barriere sono ritornate finalmente a Dashilan.

A partire dal 18° anno (1420) dell'imperatore Yongle dei Ming, dopo più di 500 anni di storia, Dashilan si è sviluppato in una via con numerosi negozi. Dopo la fondazione della nuova Cina, la via manteneva generalmente l'aspetto della Cina nazionalista con molti negozi e bancarelle di strada. Dopo tre trasformazioni di grande dimensione, la Dashilan di oggi perde il suo aspetto originale. Attualmente sulla strada si distribuiscono 36 negozi di 11 settori con 150-160 mila presenze di clienti al giorno, e più di 200 mila durante i giorni festivi. Il nome di Dashilan è ben noto in Cina e all'estero. Nonostante le vicissitudine storiche, quest'antica via commerciale rimane prospera dopo più di 580 anni, per il suo indiscutibile fascino.

Dongsi, Xisi, Dongdan e Xidan

I nomi completi sarebbero i Pailou di Dongsi e Xisi, "si" significa quattro ed indica le quattro direzioni al crocevia, dove c'era un Pailou per ogni direzione della strada, ed ecco l'origine dei nomi. Tuttavia questi grandiosi Pailou furono demoliti per motivi di viabilità, quindi oggi rimangono solo i nomi.

Il Pailou è chiamato anche Paifang, Fang, in origine, era il livello della suddivisione amministrativa più ampia delle città cinesi, l'equivalente di un attuale quartiere. Ogni Fang, suddiviso a sua volta in Pai e vicoli, era circondato da mura e porte d'accesso, chiuse e sorvegliate di notte. Questo sistema di suddivisione amministrativa promosso durante la dinastia Tang (618-907 d.C.) perdurò sotto le dinastie successive. Durante la dinastia dei Ming, Beijing era suddivisa in trentasei Fang.

I Paifang o Pailou erano inizialmente la porta d'accesso del Fang, ma dalla dinastia Song settentrionali (960-1127 d.C.) si evolsero in un monumento puramente decorativo, caratterizzato da pilastri lignei posti sopra basamenti di pietra, e collegati tra loro da travi in legno. Questo tipo di arco era riccamente decorato, con pilastri colorati di rosso, travi arricchite da intricati disegni e da calligrafie cinesi, ed un tetto coperto da tegole smaltate e bestie mitologiche. Le varie Chinatown del mondo hanno spesso un Pailou all'ingresso come il simbolo della comunità cinese.

A Beijing ci sono simili nomi geografici di zone commerciali, come Dongdan e Xidan, che significano il solo Pailou ad est e il solo Pailou ad ovest.

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