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"L'Africa orientale ha un bel clima, e risorse benestanti. E' un posto che ti fa sentire bene. Preferisco stare in Africa orientale. Però anche Cape Town mi ha lasciato una buona impressione. L'intera città pare una cittadina europea, l'ambiente è veramente molto ben curato."
Dopo qualche anno di viaggi in Africa, Shi Yingying è ormai molto familiare con questo continente dal fascino misterioso.
Nel 2010, Shi si è recata per la prima volta in Africa, scegliendo il Kenya come prima tappa, meta dove ha trascorso molto tempo. Lì ha visto la grande prateria Serengeti, attraversato l'equatore, visitato i villaggi di Masai. E' rimasta stupita dalla Grande Fossa Tettonica, si è innamorata delle affascinanti isole sull'Oceano Indiano, si è interessata alle culture multicolori locali ed ha ascoltato canzoni in swahili. Gradualmente Shi si è innamorata dell'Africa, dei grandi occhi degli africani, dei loro bianchi denti brillanti, della loro semplicità e virtù.
La cosa interessante è che Shi Yingying, laureata in medicina, non era brava a fotografare. Ella ha confessato che al tempo desiderava soltanto esprimere le sue esperienze attraverso la lente della camera. Nel 2001 ha effettuato il suo primo viaggio fotografico, poi si è recata al campo di base del monte Everest dove si poteva stare più vicino alle stelle, e a Shangri-la, dove ha corso a cavallo. La sua passione per la fotografia non ha avuto mai tregua. Tuttavia prima di ciò non aveva mai immaginato di poter andare in Africa, e trasformare la sua passione fotografica nella sua carriera.
Due anni dopo il primo viaggio in Africa, Shi Yingying e altri 12 appassionati di fotografia si sono riuniti con il comune obiettivo di "fotografare l'Africa e registrare l'Africa". Il 21 maggio 2012 hanno stabilito il club fotografico "Africa nera". Shi Yingying ha assunto la carica di segretario generale, mentre gli altri membri provenivano dalle imprese a capitale cinese in Kenya.
Shi ricorda che all'inizio il club era solo una piattaforma per scambiare tecniche fotografiche:
"Organizzavamo un corso sulle attività fotografiche di base una volta ogni due settimane. Talvolta una volta alla settimana. Durante il weekend, ci riunivamo per discutere su come fotografare oggetti statici o in movimento, persone e contenuti umani."
Dopo due anni di sviluppo, i membri del club, più di 120 persone, si sono sparsi in varie parti dell'Africa, Kenya, Uganda, Tanzania, nonché le regioni del sud, l'ovest e il nord dell'Africa. Per loro ogni paesaggio, animale o usanza è ottimo materiale fotografico. L'aumento delle attività di scambio fotografico permette di innalzare costantemente il livello tecnico dei membri del club.
Con l'ampliarsi dell'organizzazione, sono cambiate anche alcune funzioni del club, i cui membri hanno iniziato a impegnarsi per presentare l'Africa a più cinesi. Le foto da loro scattate e le loro esperienze in Africa stanno gradualmente diventando una finestra che permette ai cinesi di conoscere l'Africa. Shi ha detto in merito:
"Prestiamo sempre più attenzione al quadro sociale generale dell'Africa, allo sviluppo delle imprese a capitale cinese, alle condizioni di vita dei cinesi e alle vere condizioni di vita degli africani."
Il club ha inoltre creato un account Wechat per trasmettere quotidianamente news politiche e finanziarie sull'Africa orientale, nel tentativo di rafforzare i contatti tra i cinesi che lavorano e vivono in Africa orientali e avvicinarli alla società locale. Shi ha così spiegato:
"Il nostro obiettivo è realizzare una vera comunicazione d'informazioni per collegare tutti noi."
Oggi il club ha un'altra idea ancora più lungimirante, ovvero la speranza di riuscire a registrare la storia dello sviluppo degli enti e delle imprese a capitale cinese in Africa, di presentare i rapporti Cina-Africa attraverso gli occhi dei cinesi, diversi dai fotografi occidentali, e di illustrare il processo di cooperazione Cina-Africa attraverso le foto. Restiamo in attesa di più storie meravigliose di Shi Yingying e dei suoi amici.
