Un film in concorso (Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto), una vera star nella giuria internazionale presieduta da John Woo (Maria Grazia Cucinotta che in Asia è di casa e che in Cina ha prodotto il suo ultimo film); la versione restaurata di Roma città aperta proposta dalla Cineteca di Bologna; sei titoli nello speciale "focus" italiano voluto dal Festival per affiancare quello tradizionalmente realizzato dal cinema francese; cinque progetti di coproduzione invitati al Film Market. Questo il positivo bilancio della presenza del cinema italiano al 4esimo Festival di Pechino che si è concluso il 23 aprile e che per gli autori e produttori italiani è stato soprattutto una piattaforma determinante nel momento della massima internazionalizzazione del mercato cinese che si avvia ad essere il secondo del mondo.
Il primo test del cinema italiano sulla "via della seta" riguardava i film presentati al Focus, scelti dal festival nel quadro della produzione indipendente degli ultimi anni, con particolare attenzione a generi, personaggi, ambientazioni, capaci di incuriosire il pubblico. Si andava così dalle storie di immigrazione/emigrazione di La mia classe (Daniele Gaglianone) e Itaker (Tony Trupia) al melodramma sociale di Pulce non c'è di Giuseppe Bonito, dal giallo d'autore di La ragazza del lago (Andrea Molaioli) alla commedia generazionale Scialla (Francesco Bruni), fino al colorato thriller dei Manetti Bros Song 'e Napule che ha chiuso la rassegna con un "tutto esaurito" punteggiato da risate e applausi.
Ancora più significativo il riscontro dei produttori italiani impegnati a verificare le potenzialità di uno scambio sul piano delle storie e degli investimenti tra progetti italiani e il contesto culturale cinese. Da Pechino ritornano con una serie di partner impegnati nello sviluppo di nuovi progetti, ad oggi almeno sei, che potranno tramutarsi in concrete realizzazioni entro la fine dell'anno. In questi giorni è stato già annunciato ufficialmente Il remake di "Maschi contro femmine", coprodotto dalla Orisa di Cristiano Bortone con Road Pictures e Huay Brothers (un colosso della distribuzione che porterà il film nelle sale). Sarà probabilmente uno dei primi film a beneficiare degli effetti del trattato di coproduzione tra Italia e Cina le cui norme attuative saranno ratificate a breve, forse già all'inizio di giugno.
Dopo una giornata di approfondimento in programma a Milano l'8 maggio nel quadro della collaborazione tra Anica e la Fondazione Italia-Cina, I prossimi appuntamenti coincideranno con l'annunciata visita in Cina del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a giugno e poi con le selezioni del Festival di Shanghai dove ogni anno Filmitalia (Luce Cinecittà) segue tra l'altro, in accordo con Ice, un qualificato panorama di cinema italiano contemporaneo.