N.I.C.E. in Cina
  2014-11-20 15:50:18  cri
Alla fine dell'anno scorso, la Prima Edizione del N.I.C.E. CINA è stata inaugurata a Pechino il 17 Dicembre con la proiezione del film di Edoardo Leo. N.I.C.E. Cina ha portato nelle sale dieci film italiani, sette opere prime e seconde di giovani registi italiani e tre di registi italiani tra i più amati dal pubblico in Italia. L'evento ha ottenuto l'autorizzazione da parte di S.A.R.F.T. (dipartimento governativo competente per la promozione e la divulgazione del cinema in Cina) ed è organizzato in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Pechino.

"MOMA Broadway Cinemateque", il luogo dove si è tenuta il Festival è il più rinomato cinema della capitale per ospitare rassegne, retrospettive e festival Internazionali.

E' un evento di spessore culturale e promozionale destinato a un pubblico giovane, attento e curioso di conoscere il cinema italiano, oggi nuovamente forte e consolidato.

N.I.C.E. Film Festival è l'unico film festival italiano itinerante, che esporta in giro per il mondo il meglio del nuovo cinema italiano presentando il meglio delle opere prime e seconde di registi italiani insieme a retrospettive ed eventi speciali.

Nice è un'Associazione Culturale senza fini di lucro nata nel 1991 da un gruppo di professionisti del settore ed ampliata nei suoi contenuti fino a diventare una delle più importanti manifestazioni cinematografiche italiane organizzate all'estero. Il fine dell'associazione è quello di promuovere il nuovo cinema italiano all'estero, attraverso l'organizzazione di festival e scambi culturali. Ogni anno, Nice organizza festival negli Stati Uniti (New York, San Francisco), in Russia (Mosca, San Pietroburgo e, in collaborazione con la Fondazione per le Iniziative Sociali e Culturali, in una serie di città satelliti quali Kursk, Tambov eVologda), in Inghilterra (Durham) e questa volta anche in Cina.

Il comitato di selezione di Nice, composto da Deborah Young (critico cinematografico di "The Hollywood Reporter" e direttore del Taormina Film Fest), Rod Armstrong e Rachel Rosen (responsabili della programmazione della San Francisco Film Society), seleziona sette/otto opere prime o seconde fra i circa ottanta film prodotti in Italia durante l'anno in corso. Questi film, insieme ad altri eventi speciali e rassegne dedicati a film che hanno fatto la storia della nostra cinematografia, sono proiettati intenzionalmente in sale cinematografiche pubbliche, alla presenza degli stessi registi o attori.

La manifestazione americana, che si svolge ogni anno nel mese di novembre, è la prima in ordine di tempo e la più longeva (la prima edizione a New York è del 1991), seguita da quella in Russia, che avviene invece tra marzo e aprile. Durante le settimane delle proiezioni, nelle varie sedi dei festival, vengono inoltre organizzati incontri tra produttori e distributori locali e i registi italiani in trasferta, creando quel link necessario per la conoscenza da parte del mercato internazionale dei nuovi prodotti cinematografici italiani e toscani.

Nel N.I.C.E. Cina, sono stati proibiti dieci film italiani:

1. Il padre e lo straniero di Ricky Tognazzi

2. C'è chi dice no di Giambattista Avellino

3. Questo mondo è per te di Francesco Falaschi

4. Il Primo Incarico di Giorgia Cecere

5. Piazza Vittorio di Isotta Toso

6. La Prima cosa bella di Paolo Virzì

7. Matrimoni e altri disastri di Nina di Mayo

8. 18 anni dopo di Edoardo di Leo

9. Alza la testa di Alessandro Angelini

10. Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek

Tra tutti i film suddetti, quattro sono stati girati in Toscana: C'è chi dice no, Questo mondo è per te, La Prima cosa bella e Matrimoni e altri disastri. Intento del N.I.C.E. è promuovere nel mondo con gli eventi che riesce ad organizzare non solo il cinema italiano emergente ma anche Firenze e la Toscana.

Cosimo Savio, direttore artistico del festival cinematografico ha detto al nostro giornalista che il film che preferisce, tra i dieci film italiani, è "18 anni dopo" di Edoardo Leo, il cui stile comico rilassante rappresenta esattamente il nucleo di questa mostra cinematografica, incentrata sugli aspetti della vita reale degli italiani.

Durante la cerimonia di apertura, la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura in Cina, Stefania Stafutti, ha fatto un discorso augurale, in cui ha spiegato che il festival non presenta al pubblico i grandi maestri del cinema italiano, bensì giovani registi che attraverso le loro opere esprimono il proprio modo di pensare e i propri sentimenti tra luce e oscurità, offrendo al pubblico immagini di scene di alto valore artistico. Il festival cinematografico ha inoltre un comprovato background, in quanto è stato ufficialmente riconosciuto dal governo italiano. Stefania Stafutti spera che, attraverso questo festival, il pubblico cinese possa conoscere più da vicino il cinema italiano. Cosimo Savio, direttore artistico del festival cinematografico, ha indicato che nonostante i registri cinesi e quelli italiani, pur conoscendosi, non hanno ancora iniziato una reale collaborazione e che il festival vuole fare da ponte tra questi due mondi. Secondo quanto appreso, l'attrice Zhao Tao, vincitrice del David di Donatello 2012 come migliore attrice protagonista, per il film "Io sono Li", non ha potuto partecipare al festival per impegni di lavoro.

Siamo curiosi di sapere come fanno a trovare i finanziamenti questi giovani registi italiani. Cosimo Savio, direttore artistico del festival e produttore cinematografico ha spiegato che in Italia è molto difficile per i giovani cineasti trovare finanziamenti. In genere i giovani registi portano la sceneggiatura ai festival cinematografici per incontrare dei produttori oppure trovano i finanziatori proprio attraverso questi produttori. In Italia ci sono molti festival del cinema, ad esempio il Festival del Cinema di Roma e di Torino, il Far East Film Festival di Udine, ecc. Quasi tutte le città italiane hanno un loro festival del cinema. Per un nuovo regista è già importante riuscire a girare un film di qualità, in quanto in Italia le procedure di valutazione sono molto lunghe. Per quanto riguarda il successo commerciale, Cosimo Savio ha spiegato che ad essere decisiva non è la qualità, bensì la distribuzione.

Cosimo Savio ritiene che un film, per avere successo, debba essere sia commerciale che artistico e che i registi a lungo attivi siano quelli che prendono in considerazione sia l'anima dell'arte che il mercato. Un produttore qualificato deve avere la capacità di trovare finanziamenti, ma anche munirsi di pazienza.

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