Chiacchiere sulla chitarra
  2017-04-28 09:31:17  cri
Fei: Cari amici, benvenuti al nostro programma musicale, sono la vostra amica Xiangfei. Oggi, nel nostro studio ho invitato una nostra collega, Giulia! Ciao, Giulia!

Giulia: Ciao!

Fei : Giulia, cosa fai nel tuo tempo libero? Ascolti la musica? E quale tipo di musica preferisci?

Giulia: Tra le cose che mi piace fare nel tempo libero c'è anche ascoltare la musica. Non ho un genere preferito, mi capita di ascoltare generi musicali diversi a seconda dello stato d'animo!Mi piace l'rnb, la musica classica, la musica degli anni '80, il rock…e trovo anche molto interessante la musica tradizionale cinese e dell'opera di Pechino, che vorrei conoscere meglio!

Fei: A me piace molto la musica folk.

E di solito, la musica folk è sempre accompagnata dalla chitarra, che mi appassiona molto. Ne ho comprata una, ma a causa del poco tempo libero e della difficoltà insuperabile, il "poverino" è già in un angolo da molto tempo. E a te, Giulia, piace la chitarra?

Giulia: Si, moltissimo, ma ancora non sono stata così brava quanto te da provare a imparare a suonarla. Sulla chitarra posso dire che è uno strumento musicale cordofono, che può essere suonato in vari modi, con i polpastrelli, con le unghie o con un plettro. Sai che ci sono diversi stili per suonare la chitarra?

Fei: Li conosco poco, il diteggiato?

Giulia: Sì, è un modo. Questa è una tecnica usata per suonare non solo la chitarra, ma anche altri strumenti a corda, per esempio il basso. Per suonare, si usano le punte delle dita o le unghie al posto del plettro.

Fei: Quindi sei un'esperta!

Cari amici, ecco a voi un bel brano accompagnato dalla chitarra Vincent di Don McLean.

Fei Cari amici, la canzone che avete appena ascoltato si chiama You are my sunshine, interpretata da Elizabeth Mitchel.

Giulia: Una canzone .... (quale critica sulla musica, dipende)

Fei: Giulia, la chitarra ha una voce molto bella, e sai che c'è anche una bellissima leggenda sulla sua nascita?

Giulia: Sì? ...

Fei: La prima testimonianza scritta che descrive una chitarra si può far risalire solo al XIV° secolo. Sembra che a quel tempo la chitarra avesse 3 corde doppie e poi una corda singola per i suoni più alti. Allora, cominciamo la leggenda! Apollo è a caccia di una bella ragazza. Affretta il passo per raggiungere la bella, gridando "Non correre, non ti stancare e ti giuro che non ti catturo!" Invece, alle fine, raggiunge la ragazza e l'abbraccia. La ragazza chiede aiuto a suo padre, che la trasforma in un albero! Per suo piacere, Apollo lo fa diventare uno strumento musicale, e delineare le sue linee che mostrano la figura di una donna elegante.

Giulia: Ah, è la famosa leggenda di Dafne e Apollo! La conoscevo ma non sapevo che alla fine Apollo usasse il legno dell'albero in cui si è trasformata Dafne per costruire una chitarra! Ma si sa che i miti spesso hanno varie versioni, sempre molto interessanti.

Fei: Allora, ecco una bellissima canzone per voi, You Sure Look Swell di Sondre Lerche.

Giulia: Fei, sai quali tipi di chitarra ci sono nel mondo?

Fei Allora, chitarra acustica, chitarra classica, chitarra folk, chitarre multicorde, chitarra a 12 corde e chitarra elettrica.

Giulia: Brava! Le hai nominate quasi tutte. Ma una chitarra l'hai dimenticata. E anche voi,cari amici ascoltatori, sicuramente non ne avevate mai sentito parlare prima!

Fei: Allora, Giulia, diccelo subito, per favore!

Giulia: Ah, ah... Ricordi quel modello di chitarra che esiste solo in due copie al mondo?

Fei: Ah, sì! La chitarra del musicista Marco Cappelli! Lui possiede un tipo di chitarra ridotta allo scheletro!A vederla sembra infatti proprio lo scheletro di una chitarra. E' stata creata dal direttore musicale del famoso gruppo Paul Simon & Garfunkel.

Giulia:Sì, Marco Cappelli è un chitarrista italiano da anni protagonista di un singolare percorso artistico, che lo vede passare con disinvoltura dall'esecuzione della scrittura musicale più rigorosa alla pratica dell'improvvisazione. Con un'attività concertistica dal respiro internazionale e trasversale che comprendono la musica classica e contemporanea e i festival di jazz e d'improvvisazione!

Fei: Ti ricordi quel giorno come l'abbiamo incontrato?

Giulia: Sì, abbiamo condotto una bella intervista molto spontanea e informale, e lui è stato molto accomodante e gentile.

Fei: Marco Cappelli ha una formazione classica, però suona molto la musica contemporanea, come il jazz, per lui non esiste una differenza tra musica classica e d'improvvisazione. E proprio nella musica della tradizione popolare, c'è un forte legame con l'improvvisazione, cioè la musica che si suona nelle feste è sostanzialmente una musica da trans.

Giulia:Hai detto bene! Secondo il concetto di Marco Cappelli, la musica di sperimentazione non è una cosa così innovativa, in fondo l'hanno fatto tutti nella storia, anche quello che oggi viene considerata musica classica, nel momento in cui nasceva veniva considerata un'opera sperimentale, basti pensare a Beethoven, che magari non piaceva molto ai suoi contemporanei; specialmente quando diventò sordo scrisse infatti della musica molto ostica per il pubblico a lui contemporaneo , come la Fuga del Quartetto Opera 131, la Sonata Opera 111 per il pianoforte: insomma delle pagine che oggi si chiamano di musica classica ma che quando sono nate erano musica cosiddetta sperimentale.

Fei: Ciao, Giulia, sai come i musicisti scelgono i propri strumenti musicali?

Giulia: Ah, ah... Parli della scelta di Marco Cappelli?

Fei: Sì, lui mi sembra molto fantasioso e umoristico. Ha detto che è un cretino. Se avesse scelto qualcos'altro sarebbe molto più ricco, dato che la chitarra è uno strumento che suona tantissima gente! La chitarra è bellissima, solo che è uno strumento un po' difficile dal punto di vista professionale: c'è una competizione "sanguinosa" perché ci sono troppi chitarristi!

Giulia: Sì, però ha anche aggiunto che è stato un caso: ha iniziato tardi a fare il musicista, e dunque ha scelto la chitarra perché l'aveva già suonata da piccolo.

Fei: Giulia, parliamo un po' del concerto a cui abbiamo assisto quel giorno, "Giallo in musica", tenuto l'8 novembre nell'ambasciata d'Italia in Cina.

Giulia: Sì, si è trattato di un'attività appartenente al programma "Loro di Napoli".

Fei: Esatto! Cari amici, potere immaginare come potrebbe essere il giallo in musica? Ecco a Voi!

Fei: Giulia, come ti è sembrata?

Giulia: Fantastico! È una musica molto toccante!

Fei: Anche secondo me. La musica che hanno suonato Marco e i suoi compagni non è descrittiva. È stata una musica ispirata alla psicologia dei personaggi dei brani. E questo è un bell'esempio di improvvisazione. Comunque questa volta abbiamo imparato molto da Marco! La temperatura emozionale dei gialli è molto alta, per cui i gialli si prestano moltissimo all'improvvisazione musicale. C'è infatti tutto un filone interessantissimo del cinema, che è quello della musica dei thriller, ed è una musica con caratteristiche molto specifiche, perché si basano proprio sull'idea di creare delle pitture sonore che dipingono l'ansia o la paura.

Giulia: Sì, c'è infatti un forte legame tra il giallo e il jazz, come ha detto Marco, si pensi infatti ai film di Hitchcock, alla suspense di certi intrecci che lui scriveva.

Fei: Sì, ha ragione! Cari amici, il tempo vola e siamo quasi arriviati alla fine del nostro programma di oggi, e le ultime canzoni a voi ... Ciao a tutti da Xiangfei!

Giulia: Ciao ciao da Giulia!

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