Al contempo, la "canzone lunga" mongola rappresenta anche un tipo di cultura transfrontaliera, poiché questa viene cantata principalmente nella regione autonoma cinese della Mongolia Interna e nella Repubblica Popolare di Mongolia. In seguito alla domanda presentata congiuntamente dalla Cina e dalla Mongolia di inserire questa canzone nella lista del Patrimonio dell'umanità, è divenuto chiaro il suo incommensurabile valore artistico a livello mondiale.
Quando si ascolta la "canzone lunga" mongola, sembra quasi di stare in piedi sulla vasta prateria, ascoltando il racconto della natura. Questa è considerata da molti musicisti e cantanti come "l'unità perfetta tra voce e cuore", mentre da alcuni esteti come "l'unità tra uomo e natura". Basta uno che uno canti questo tipo di melodia della lunga intonazione, e si faccia accompagnare da altre tre o cinque persone con un Chor basso, che immediatamente emerge la grandiosità, e la gigantesca e splendida solennità.
La "canzone lunga" è un po' come il "fossile vivente" della musica delle praterie, ed è entrata a far parte della lista del Patrimonio Mondiale orale e immateriale dell'umanità. La melodia presenta le caratteristiche di lunghezza e lentezza, di espansività, con la presenza maggiore di suoni e rispetto alle parole, con una modalità di respiro continua e prolungata. Inoltre questo tipo di canzone mostra il suo originale carattere "ecologico" ormai molto di moda in Cina.