Il nostro primo pezzo di oggi è "Il riflesso della luna nella sorgente".
Data la semplicità della fattura dello strumento, il suo basso costo e la facilità dell'appredimento, lo strumento è molto amato dai cinesi e ampiamente diffuso nel paese.
L'Erhu ha una struttura semplice, con un manico sottile lungo 80 cm che regge due corde, una cassa di risonanza all'estremità a forma di tazza da tè ed un archetto di fili di coda di cavallo. Lo strumento si suona da seduti, tenendolo con la sinistra e manovrando l'archetto con la destra. Il registro può raggiungere tre ottave, con una ricca espressività ed un timbro simile alla voce umana, il che ne fa uno strumento cantabile, perciò è chiamato anche il violino cinese. Il timbro dell'Erhu è piuttosto malinconico, per cui è adatto ad esprimere profondi sentimenti.
Dopo il 1949, la realizzazione, la riforma e la tecnica di interpretazione dell'Erhu si sono evolute. Lo strumento oggi può essere utilizzato non solo da solo, ma come accompagnamento a danze, musica vocale, opere locali e spettacoli di cantastorie. Nell'orchestra nazionale, l'Erhu è uno strumento molto importante, come il violino nell'orchestra occidentale. I generi musicali dell'Erhu sono vari. Diverse melodie esprimono allegria e descrivono paesaggi naturali. Tra questi ricordiamo "Cinguettio degli uccelli sul monte del vuoto", la cui musica sembra proprio un cinguettio .