"Il tasso di occupazione cinese è alto, se comparato a quello del resto del mondo; la crescita del reddito dei cittadini è superiore a quella del PIL e il consumo energetico per unità di PIL, a livello nazionale, continua a diminuire. Ripeto ancora una volta che, nel caso in cui si riuscirà a garantire un tasso d'occupazione abbastanza elevato, l'aumento del reddito dei cittadini e il continuo miglioramento delle condizioni ambientali, una crescita del PIL leggermente superiore o inferiore al 7% sarà accettabile".
Il premier ha aggiunto che, nonostante la pressione al ribasso dell'economia sia al momento abbastanza forte, non mancano nuove tendenze e note positive nell'andamento economico. La crescita del terziario è più rapida di quella del settore industriale, rappresentando la metà del PIL. La crescita stabile dei consumi, il forte sviluppo delle nuove industrie e la graduale comparsa di nuovi segnali positivi gettano delle solide basi per lo sviluppo economico futuro.
Secondo i dati resi noti, il 14 ottobre, dall'Ufficio nazionale di Statistica, nel settembre scorso l'Indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dell'1,6%, con un incremento inferiore dello 0,4% rispetto al mese precedente. Secondo quanto analizzato dal primo economista dell'Everbright Securities, Xu Gao, nel settembre scorso il CPI è stato inferiore alle previsioni, riflettendo lo stato di depressione dell'intera economia reale cinese:
"A partire dai primi di settembre, due dei principali fattori che hanno provocato la crescita del CPI ad agosto - il prezzo della carne di maiale e quello delle verdure -, hanno causato un calo del CPI, dal 2,0% di agosto all'1,6%. Tuttavia, le fluttuazioni del CPI in agosto e settembre non hanno influenzato il nostro giudizio sulle prospettive del CPI. Se si sottraggono i prezzi della carne suina e delle verdure, il livello dei prezzi di altri beni tende a calare in maniera piuttosto stabile, il che riflette la depressione dell'economia reale che crea una pressione deflattiva con conseguente calo dei prezzi".
Così come il CPI, anche un altro dato reso pubblico lo stesso giorno dall'Ufficio nazionale di Statistica – l'Indice dei prezzi alla produzione, PPI – ha registrato un livello piuttosto basso. I dati dimostrano che, nel settembre scorso, il PPI ha mantenuto una crescita negativa, riducendosi del 5,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tuttavia, rispetto al mese precedente, il margine di riduzione è stato inferiore dello 0,4%. Secondo gli analisti, grazie agli effetti di una serie di politiche macroeconomiche che stanno gradualmente avendo effetto, i fondamentali economici del 4° trimestre potrebbero registrare dei miglioramenti, con un possibile lieve innalzamento del PPI.
Un giorno prima della pubblicazione del CPI e del PPI, anche la Dogana Generale cinese ha reso noti i dati sull'import-export dei primi tre trimestri. Secondo i dati, a causa del rallentamento dello sviluppo economico interno ed estero, nei primi tre trimestri, il valore totale dell'import-export cinese è stato pari a 17.870 miliardi di RMB, con una riduzione del 7,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le importazioni sono calate dell'1,8% e le esportazioni del 15,1%, con una crescita del surplus commerciale pari all'82,1%.
L'addetto stampa della Dogana Generale, Huang Songping, ha indicato che, sebbene nei primi trimestri i dati del commercio con l'estero siano stati deboli, dal 3° trimestre il tasso di riduzione delle esportazioni è calato costantemente su base mensile, attestandosi al 9,5% nel mese di luglio, al 6,1% ad agosto e all'1,1% nel mese settembre. Inoltre, l'aggiustamento del tasso di cambio del RMB gioverà alle esportazioni cinesi, per cui il trend è destinato a migliorare.
"Quest'anno il Consiglio di Stato ha adottato una serie di politiche e misure mirate a promuovere il commercio con l'estero e a stabilizzare la crescita, creando un ambiente politico positivo per la riduzione degli oneri e l'aumento dei profitti delle imprese impegnate nel commercio con l'estero. Attualmente, si cominciano gradualmente a vedere gli effetti di tali politiche. Prevediamo che, se non si verificheranno improvvisi incidenti politici ed economici di una certa gravità a livello globale, la situazione generale dell'import-export del 4° trimestre sarà migliore rispetto a quella del 3° trimestre: potremmo assistere a un incremento della crescita delle esportazioni e a una più lenta riduzione delle importazioni".
Anche se l'economia interna si dimostra meno dinamica, l'afflusso di investimenti esteri tende ad essere ancora buono. Secondo i dati resi noti dal Ministero del Commercio cinese, nei primi nove mesi sono state istituite in Cina 18.980 imprese a capitale straniero, con un incremento del 10,1%; la quantità di capitali stranieri realmente utilizzati è stata pari a 584,74 miliardi di RMB, il 9% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Il direttore del Dipartimento dei Capitali Esteri del Ministero del Commercio, Tang Wenhong, ha affermato che, sullo sfondo del rallentamento dello sviluppo economico globale e della contrazione degli investimenti stranieri in Cina, i risultati positivi ottenuti dalla Cina sono per lo più dovuti al continuo miglioramento dell'ambiente economico, grazie alla riforma e all'innovazione.
"L'attivo ampliamento dei settori della cooperazione economica internazionale ha stabilizzato e incoraggiato gli investitori a condividere le previsioni positive di dividendi extra, derivanti dalla riforma e l'apertura cinese".
Nel "Catalogo di riferimento dei settori per gli investimenti stranieri" (Catalogue for the Guidance of Industries for Foreign Investment), pubblicato nel marzo scorso, sono state notevolmente ridotte le limitazioni agli investimenti stranieri tramite la revisione dell'elenco, presentando un grado di apertura maggiore rispetto alle precedenti versioni. Inoltre, la Cina ha anche ampliato l'accesso al proprio settore dei servizi e a quello manifatturiero. Nel frattempo, è in atto un graduale passaggio al sistema della lista negativa che la Cina ha, finora, applicato agli investitori stranieri in quattro zone di libero scambio.
Dopo l'annuncio, da parte della Federal Reserve, del rinvio dell'aumento dei tassi d'interesse, il forte innalzamento del tasso di cambio del dollaro si è temporaneamente interrotto. Dal 24 settembre, il tasso medio del RMB contro il dollaro è continuato a salire da una base di 6,3791 - in particolare nella prima giornata di transazioni dopo la festa nazionale, quando è aumentato di 108 punti base, passando da 6,3613 a 6,3505. Nonostante alcuni cali provocati dall'impatto dei dati deboli del commercio con l'estero, la tendenza stabile alla crescita del tasso medio del RMB rispetto al dollaro USA non ha subito forti variazioni.
Il recente rialzo del tasso di cambio del RMB - secondo il primo economista della Bank of Communications, Lian Ping - è principalmente legato al raffreddamento delle aspettative di un aumento dei tassi d'interesse da parte del Federal Reserve:
"La comunità internazionale nutre, al momento, la speranza che il proprio appello a un cauto aumento dei tassi d'interesse possa essere accolto dalla Fed. Sarà molto importante vedere se, nel breve periodo, l'appello influenzerà effettivamente la possibilità di un aumento. Inoltre, dichiarando più volte di voler aumentare i tassi, senza poi farlo, il dollaro americano è stato in realtà già rivalutato non poco e, quindi, anche il suo mercato deve essere regolato".
A novembre, il FMI renderà pubblico l'esito della valutazione sul possibile inserimento del RMB nel paniere di valute dei Diritti Speciali di Prelievo (Special Drawing Rights, SDRs). Secondo gli analisti, l'avvicinarsi della data di pubblicazione costituisce il principale motivo del rialzo del tasso di cambio del RMB. Gli analisti ritengono, infatti, che l'approssimarsi dell'uscita dei risultati stia raffreddando le previsioni di svalutazione del RMB e che, nel breve periodo, il tasso di cambio del RMB non registrerà forti fluttuazioni.
Prima di concludere, diamo uno sguardo a uno dei più grandi eventi economici annuali in Cina, La Fiera cinese dell'import-export di Guangzhou. La 118° edizione della Fiera è stata inaugurata il 15 ottobre, con oltre 60mila stand espositivi e la partecipazione di 24,7mila imprese cinesi e straniere.
Secondo quanto appreso, questa edizione della Fiera è incentrata sulla creazione di un sistema di "Smart Service" altamente efficiente ed intelligente, tramite l'aggiornamento del servizio di App mobili, il rafforzamento della raccolta e analisi dei dati sui clienti, il lancio del sistema di pubblicazione dei dati della fiera e il lavoro base per la costituzione di un indice della fiera. Il vice direttore del China Foreign Trade Centre e portavoce della Fiera, Xu Bing, ha affermato che quest'ultima promuove attivamente il piano d'azione "Fiera+Internet" per rispondere alle sfide e alle opportunità create dalla congiuntura economica interna ed estera.
"Dobbiamo realizzare una profonda integrazione tra online e offline nell'organizzare la fiera e nell'attirare espositori e commercianti, presentare gradualmente nuovi modelli d'affari, come lo Smart Service, l'anteprima delle esposizioni, il business matchmaking, la certificazione dei crediti e la pubblicità dei marchi imprenditoriali, in modo da arricchire l'esperienza dei clienti e creare una fiera smart. Questo costituisce l'obiettivo massimo e finale della realizzazione del sistema Fiera+Internet".
Ricapitolando, nonostante la perfomance economica non sia stata così brillante nel terzo trimestre, alcuni analisti hanno indicato che, grazie agli effetti delle varie misure per stabilizzare la crescita, la situazione nel 4° trimestre non sarà così negativa, sicuramente migliore rispetto al 3° trimestre. Secondo il Rapporto sulle previsioni economico-finanziarie del 4° trimestre del 2015 - pubblicato recentemente dalla Bank of China - nel 4° trimestre, gli effetti delle politiche per stabilizzare la crescita continueranno a manifestarsi, gli ostacoli affrontati dagli investimenti per quel che concerne capitale umano e finanziario si stanno gradualmente attenuando, il mercato immobiliare continua a migliorare. In aggiunta ai livelli bassi dei fondamentali macroeconomici dello stesso periodo dello scorso anno, si prevede, inoltre, che nel 4° trimestre si possa registrare una crescita di circa il 7%, con un lieve rialzo rispetto al 3° trimestre. La crescita dell'intero anno si attesterà a circa il 7%, lo 0,3% in meno rispetto all'anno scorso.