Secondo i risultati delle ricerche congiunte di valutazione delle risorse del turismo ecologico del Tibet del sud-est e le proposte di costruzione collegate degli esperti dell'Istituto di agricoltura e zootecnia dell'Università del Tibet, la parte sud-orientale del Tibet è dotata di ricche risorse di turismo ecologico, per cui potrebbe diventare una delle più importanti mete del turismo ecologico del sud-ovest della Cina.
Il sud-est del Tibet comprende le zone di Linzhi e di Changdu. Linzhi è soprannominata "Jiangnan del Tibet" (il Jiangnan è la zona a sud del Fiume Azzurro, ricca di riso e di pesce), ed ha una tasso di copertura di foreste primitive ai primi posti nel paese; Changdu invece, insieme alla prefettura autonoma tibetana di Yushu, nella provincia del Qinghai, alla prefettura autonoma tibetana di Ganzi, nella provincia del Sichuan, e alla prefettura autonoma tibetana di Diqing, nella provincia dello Yunnan, poste lungo i corsi superiori del Fiume Lancang (Mekong) e del Fiume Azzurro, costituisce una parte fondamentale della grande zona turistica dello Shangri-La.
Secondo gli esperti, le risorse del turismo ecologico del sud-est del Tibet rimediano alla relativa insufficienza di biopaesaggi del turismo regionale, nel frattempo le risorse turistiche eco-culturali artificiali rispecchiano i punti forti delle risorse turistiche del Tibet. Perciò gli esperti propongono di valorizzarle sulla base della tutela, cercando di trasformare il sud-est del Tibet in una delle più importanti mete del turismo ecologico della Cina sud-occidentale.
Date le ottime condizioni dei trasporti della zona di Linzhi, il dipartimento turistico del Tibet l'ha proposta come prima tappa del turismo invernale del Tibet. Recentemente a Linzhi è stata completata la costruzione del primo itinerario circolare turistico regionale per tutte le stagioni, che creerà favorevoli condizioni per lo sviluppo del turismo ecologico locale.
Nel contempo gli esperti osservano che nonostante la sua posizione piuttosto bassa nel "terzo polo del globo", il sud-est del Tibet possiede ancora le classiche caratteristiche di debolezza ecologica dei poli. Quindi la valorizzazione delle sue risorse di turismo ecologico deve essere diversa da quella delle comuni zone turistiche dell'entroterra, rafforzando nel processo la tutela degli ambienti naturali pregiati e delle abbondanti e moltiple risorse di specie, così da garantirne lo sviluppo sostenibile.
Il turismo è ormai diventato il settore- pilastro del Tibet. Secondo i dati dell'Assessorato al Turismo della Regione autonoma tibetana, nel 2007 il Tibet ha ospitato 4 milioni e 20 mila turisti cinesi e stranieri, realizzando un reddito turistico totale di 4 miliardi e 856 milioni di RMB, una somma pari al 14.2% del Pil regionale.