Tibet: il commercio di confine Cina-Nepal a Zhangmu
  2007-11-12 11:01:47  cri

Amici ascoltatori, 700 km ad ovest di Lhasa, capoluogo della regione autonoma cinese del Tibet, tra gli altissimi picchi della lunga catena dell' Himalaya spicca una stretta vallata, lungo i cui pendii si trova Zhangmu, il maggior punto di confine cinese aperto verso il subcontinente dell'Asia meridionale. Confinante ad est, sud ed ovest con il Nepal, un commercio annuale di import-export pari a 100 milioni di USD rende occupatissima questa cittadina estesa su una superfice di 70 km2. Nell'odierno programma, vi condurrò con me in visita a Zhangmu, dove spwerimenteremo la febbre del commercio di confine sino-nepalese.

(registrazione 1)

Dal capoluogo del distretto di Nyelam, a cui appartiene, Zhangmu dista in linea d'aria solo 18 km, tuttavia l'altitudine si riduce di colpo di circa 2000 metri. Di conseguenza il punto di confine di Zhangmu presenta un paesaggio radicalmente diverso da quelli delle altre zone dell'ovest del Tibet, con pareti a picco, una lussureggiante copertura vegetale e strade strette e tortuose che serpeggiano fra i monti.

Proprio sulla strada larga meno di 10 metri di questa cittadina montuosa ogni giorno passano centinaia di pesanti camion che trasportano le merci del commercio di confine sino-nepalese. Secondo quanto illustrato da Labaciren, vice direttore del comitato amministrativo del punto di confine di Zhangmu, i cinesi e nepalesi hanno iniziato il commercio di confine sul posto nel lontano 1792, mentre nel 1983 la Cina vi ha istituito ufficialmente un porto commerciale terrestre di livello statale. Attualmente il volume dell'import-export di Zhangmu supera il 90% del totale della regione autonoma del Tibet.

(registrazione 2)

"Le principali merci esportate dal punto di confine di Zhangmu sono generi di prima necessità come abiti e calzature, oltre a frutta, aglio, stoffe colorate, piccoli elettrodomestici e così via, molti dei quali trasportati direttamente delle aziende produttrici. Le principali merci importate sono invece riso, farina, oli vegetali, articoli di bigiotteria, prodotti di rame, ecc."

Labaciren osserva che viste le caratteristiche del terreno, Zhangmu scarseggia di terra coltivabile, quindi la popolazione conta principalmente sul commercio di confine o sull'affitto di locali da adibire ad attività commerciali. Nel 2006 il reditto pro-capite dei locali ha raggiunto i 6700 yuan, moneta cinese, mentre gli operatori commerciali di maggiore successo riuscono a guadagnare anche 200-300 mila yuan all'anno.

Ai lati della stretta e tortuosa strada che attraversa la cittadina si ergono edifici di 2-3 piani in pietra, legno, oppure mattoni e legno, il cui pianterreno è usato senza eccezione come negozio, albergo o ristorante, per un totale di circa mille esercizi commerciali. I commercianti locali gestiscono vari tipi di merci, per lo più generi alimentari e prodotti artigianali provenienti da India, Nepal e così via.

Davanti ad una bottega, ho parlato con il titolare nepalese Namgyal, che mi ha detto che ogni anno rimane più a lungo a Zhangmu che a casa propria.

(registrazione 3)

"Ho cominciato a fare del business a Zhangmu nel 1979. In passato avevamo solo delle bancarelle all'aperto ed i clienti erano scarsi, ora invece l'ambiente è migliorato, infatti possiamo prendere in affitto dei locali e i clienti sono aumentati. Zhangmu si trova al confine fra Cina e Nepal e da qui posso tornare a casa con un solo giorno di autobus. Inoltre qui gli affari vanno benissimo, visto che ogni anno riesco a guadagnare circa 150 mila yuan, moneta cinese."

Namgyal aggiunge che i suoi clienti provengono principalmente da Lhasa, capoluogo della regione autonoma cinese del Tibet, e da altre zone tibetane quali Xigatse, e che lui vende principalmente generi alimentari nepalesi quali riso, zucchero e cioccolato, tutti molto graditi dai clienti. Egli osserva che frequentando i tibetani, parla ormai molto bene la loro lingua. Ora invece sta impegnandosi nello studio del cinese standard, perché sempre più abitanti dell'entroterra cinese vengono a Zhangmu per turismo o per affari. Pieno di entusiasmo, egli ci ha addirittura illustrato in cinese la sua merce:

(registrazione 4)

"Una cassa di quelle bibite costa 45 yuan, questi biscotti costano 12 yuan ogni 500 gr., quelli 11 e quegli altri 8, mentre 500 gr. di zucchero costano 2 yuan."

Salutato Namgyal, abbiamo proseguito verso il confine sino-nepalese. Percorsi 8 km di una strada montuosa, siamo arrivati al Ponte dell'amicizia situato al confine, trovandovi un quadro ancora più animato, con file di botteghe alle due estremità. Su quella cinese le merci offerte sono per lo più generi di uso quotidiano, come piccoli elettrodomestici, tappeti tibetani, prodotti di carta, sportivi e così via, mentre su quella nepalese prevalgono audiovisivi, prodotti artigianali, ecc.

Presso il Ponte dell'amicizia, la giovane tibetana Zhaxiyuzhen, che tratta prodotti nepalesi, ci ha invitato cordialmente a visitare la sua bottega, operativa da 10 anni, colma di Budda di bronzo, incensieri incastonati di turchesi e di altri prodotti artigianali. Sapendo che veniamo da Pechino, Zhaxiyuzheng ci ha parlato della sua filosofia del business in un fluente cinese standard.

(registrazione 5)

"La merce del mio negozio proviene per lo più dal Nepal. Di solito vado a Kathmandu e noleggio un' auto nepalese per il trasporto, arrivando qui in 4 ore. I miei clienti sono tutti turisti provenienti da Lhasa e dall'entroterra, che aumentano ogni anno da aprile in poi. In questi anni i cambiamenti di vita sono stati davvero notevoli, all'inizio guadagnavo sui 30-40 mila yuan all'anno, mentre ora supero i 200 mila."

Zhaxiyuzhen aggiunge che in seguito al continuo miglioramento degli affari, la ristretta superfice del suo negozio non ne soddisfa più le esigenze, quindi si è ripresa un locale che aveva affittato, che arrederà nel corso dell' inverno, ampliando l'attività l'anno prossimo.

In una sola breve giornata a Zhangmu, la vivacità del commercio di confine mi ha lasciato una profonda impressione. Sono proprio le semplici transazioni di queste botteghe a promuovere gli scambi economico-commerciali tra Cina e Nepal, arrecando benefici ai popoli dei due paesi.

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