Cina: conferma mondiale dei risultati dell'economia cinese
  2008-01-07 14:46:01  cri

Alla fine del 2007 l'economia cinese ha presentato un' ottima lista di risultati: nei primi 3 trimestri ha mantenuto una crescita stabile e rapida, il livello del reddito dei residenti urbani e rurali si è notevolmente accresciuto, il lavoro di risparmio energetico e riduzione delle emissioni ha registrato nuovi exploit... tutte cose che hanno suscitato l'attenzione della comunità internazionale. Nel corso di interviste a RCI, esponenti politici, funzionari di organismi internazionali ed economisti stranieri hanno espresso le proprie vedute sull'economia cinese.

Nei primi 3 trimestri del 2007, il PIL cinese ha superato i 16.000 miliardi di RMB, con un aumento dell'11,5% rispetto allo stesso periodo del 2006. Secondo le previsioni degli esperti, una crescita annuale superiore all'11% è ormai quasi definita.

Il vice capo della delegazione dell'Ue in Cina Franz Jessen apprezza molto la rapida crescita dell'economia cinese.

"Nel 2000 il governo cinese ha avanzato l'obiettivo della quadruplicazione del PIL nel prossimo decennio. Sono convinto che con questa velocità di crescita, il governo cinese riuscirà sicuramente a realizzare i traguardi stabiliti dall'11° Piano quinquennale."

Quest'anno i consumi dei cinesi hanno visto una crescita piuttosto rapida, con un contributo alla crescita economica del 37% nei primi 3 trimestri. In paragone, gli altri due fattori trainanti la crescita economica, ossia l'esportazione e gli investimenti, si sono dimostrati molto meno incoraggianti. Nei primi 3 trimestri l'esportazione è aumentata solo dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre gli investimenti hanno registrato un calo.

Michael Jett è il presidente della BBA (China) Airlaid Co., Ltd., la maggiore impresa mondiale del settore dei tessuti non filati.

Secondo lui, la crescita del reddito dei cittadini e il rafforzamento della previdenza sociale costituiscono i principali motivi dell'innalzamento dei consumi in Cina.

"Il rapido aumento dei consumi in Cina dimostra che il modo di vivere e il livello di introiti dei cinesi hanno visto un innalzamento."

Secondo le statistiche, nei primi 3 trimestri gli introiti pro-capite dei residenti urbani e gli introiti in contanti dei residenti rurali hanno visto un aumento rispettivamente del 13,2% e il 14,8%.

Inoltre, anche l'ambito della previdenza sociale ha continuato ad ampliarsi, con un aumento del numero degli aderenti alle varie assicurazioni sociali di anzianità, sanitaria e di disoccupazione. Tutto ciò è dovuto al rafforzamento degli investimenti nelle cause sociali da parte delle finanze centrali Il primo rappresentante dell'IMF in Cina Vivek Arora ha espresso un'alta valutazione in merito.

"Trovo un fenomeno incoraggiante che il govenro cinese abbia ampliato evidentemente gli investimenti in settori sociali come l'istruzione e la sanità. Ciò favorirà l'aumento del tenore di vita popolare e l'equilibrio dello sviluppo economico con l'ausilio macroeconomico."

I risultati ottenuti dalla Cina nel 2007 non sono stati una cosa facile. A partire dall'anno scorso, si sono accumulati contraddizioni e problemi come la crescita eccessivamente rapida degli investimenti, l'eccessiva concessione di crediti e l'eccessivo surplus del commercio estero, mentre quest'anno sono emersi nuovi problemi tipo l'innalzamento del margine di rialzo dei prezzi. Per garantire lo stabile sviluppo dell'economia, il governo cinese ha arricchito ulteriormente i metodi di riaggiustamento macroeconomico, regolando preferenzialmente l'economia con la politica monetaria. Finora la banca centrale cinese ha aumentato per 5 volte i tassi di interesse e di 10 volte il tasso dei depositi di riferimento. Questi strumenti di politica monetaria piuttosto estranei ai cinesi sono ormai diventati metodi ordinari del riaggiustamento economico nazionale. Proprio grazie al riaggiustamento della politica monetaria, la velocità della crescita dell'economia cinese è scesa dall'11,9% del secondo trimestre all'11,5% del terzo.

A parte la politica monetaria, anche il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni sono diventati importanti strumenti del riaggiustamento macroeconomico. Nel 2006 la Cina ha cancellato i premi di esportazione di oltre 500 prodotti ad alto inquinamento e consumo energetico e del tipo di risorse, mentre le banche e gli altri organismi finanziari hanno iniziato a ridurre o sospendere i crediti alle imprese ad alto inquinamento e consumo energetico.

Alla fine del 2007, dalle informazioni di autorevoli dipartimenti cinesi risulta che nei primi 3 trimestri il consumo energetico per unità di PIL è sceso di circa il 3% rispetto allo stesso periodo del 2006, mentre le emissioni di sostanze inquinanti primarie come il biossido di zolfo e il COD (chemical oxygen demand) si sono entrambe ridotte per la prima volta. Nei confronti di tale risultato ottenuto dalla Cina, nel corso della conferenza sul cambiamento climatico dell'ONU, conclusasi da poco, il presidente della Commissione intergovernativa sul cambiamento climatico dell'Onu Rajendra Pachauri ha espresso una positiva valutazione. Egli apprezza in particolare gli sforzi della Cina per l'utilizzo delle risorse riciclabili e per l'elevamento del tasso di utilizzo delle risorse energetiche.

"La Cina sta impegnandosi nell'utilizzo delle energie solare, eolica e di altre risorse energetiche riciclabili, inoltre sta elevando con impegno il tasso di utilizzo delle risorse energetiche, sforzandosi nel controllare le emissioni di gas serra."

Secondo gli economisti stranieri, il rapido sviluppo economico della Cina ha ormai dato enormi contributi al mondo. Secondo il "Rapporto sulle prospettive economiche mondiali", pubblicato nel 2007 dall'IMF, nel 2007 la Cina supererà gli USA, diventando il paese dal maggiore contributo alla crescita economica mondiale, con circa un quarto dei contributi totali all'economia mondiale. Il direttore del dipartimento di ricerche dell'IMF Simon Johnson ha affermato che una conclusione del genere emerge per la prima volta nel rapporto dell'organizzazione.

"Nel 2007, secondo i nostri calcoli a parità di potere di acquisto, la Cina sarà il paese dal maggiore contributo alla crescita economica mondiale; nelle statistiche dell'IMF è la prima volta che accade una situazione del genere."

Nonostante l'evidenza dei risultati dello sviluppo economico cinese nel 2007, i problemi esistenti non sono da sottovalutare Attualmente in certe zone della Cina gli impulsi agli investimenti sono ancora forti, permane la pressione dell'ulteriore ampliamento dei crediti, mentre la tendenza al rialzo dei prezzi si mantiene notevole, il che costuisce una minaccia per lo sviluppo stabile e rapido dell'economia. Durante la riunione centrale sul lavoro economico conclusasi da poco, il governo cinese ha avanzato che il compito principale del riaggiustamento macroeconomico nel 2008 sarà la prevenzione del passaggio dalla rapida crescita al surriscaldamento e dell'inflazione.

Secondo un rapporto pubblicato dalla Banca mondiale, visto il rafforzamento del riaggiustamento macroeconomico, nel 2008 il tasso di crescita economica della Cina registrerà un calo, ma la stabilità dell'andamento economico sarà rafforzata. Il direttore dell'Ufficio per la Cina della Banca mondiale David Dollar continua a ritenere buone le prospettive dell'economia cinese nel 2008.

"Sono molto ottimista per l'economia cinese nel 2008. Benché l'economia mondiale sia in recessione, la Cina applica delle politiche di riaggiustamento macroeconomico. In caso di una forte recessione dell'economia mondiale, la politica finanziaria potrebbe permettere alla Cina di mantenere una buona performance economica."

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