Nel 1996, la Cina è entrata nelle fila dei pochi paesi del mondo che hanno una produzione di acciaio superiore a 100 milioni di t. La struttura dell'industria siderurgica cinese ha subito un grande cambiamento rispetto al passato, col risultato che, oggi, la sua produzione giornaliera equivale a 1,6 volte quella annua del 1949.
Grazie alla riforma e apertura, l'industria siderurgica ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti, specialmente dal 1980 al 1990. In soli 7 anni, dal 1989, anno in cui la produzione siderurgica ha superato 60 milioni di t, al 1996, con oltre 100 milioni di t, la Cina ha ottenuto uno sviluppo assai più rapido rispetto agli altri paesi potenti nel settore della produzione dell'acciaio.
Negli oltre 50 anni, dal 1890, anno in cui Zhang Zhitong aprì una ferriera a Hanyang, al 1948, la produzione complessiva dell'acciaio non era stata che di 7,6 milioni di t.
Con l'aumento della velocità d'incremento dell'acciaio, la struttura dell'industria siderurgica ha subito un radicale cambiamento. La ''colata ininterrotta'' dell'acciaio in lingotti del 1996, che simboleggia il livello tecnologico dell'industria siderurgica è aumentata di 47 volte rispetto al 1978, con una produzione di ben 53 miloni di t, anche la produzione dell'acciaio dei convertitori è aumentata del 70%. Al contrario, la produzione dell'acciaio dei forni Martin è calata in gran misura.
Oggi, il paese è fondamentalmente auto sufficiente riguardo al fabbisogno dell'acciaio in diversi settori che interessano l'economia nazionale di tutta la Cina, ad eccezione dei soli tipi d'acciaio speciale necessari alle automobili, agli elettrodomestici, all'industria petrolifera e alle centrali elettriche, mentre peri metalli chiave, indispensabili all'industria della difesa nazionale e all'alta tecnologia occorrente a razzi e satelliti per telecomunicazioni, è autosufficiente grazie ai successi delle ricerche cinesi. In generale, il tasso di autosufficienza dell'acciaio della Cina ha raggiunto l'88%. In questi ultimi due anni, il tasso di produzione e vendita dell'acciaio è stato del 99%. Nel 1995, la Cina ha esportato acciaio lavorato e billette per 10,36 milioni di t. Insomma, la produzione di 100 milioni di t d'acciaio del 1996 è stata di buona qualità e corrisponde alla richista del mercato.
Inoltre, sebbene 100 milioni di t d'acciaio non siano una cifra piccola, la quantità media pro capite di soli 80 chili è ancora inferiore a quella mondiale. Nei piani a lungo termine, la quantità della produzione dell'acciaio della Cina aumenterà in misura pianificata, ma si metterà l'accento sui problemi dell'arretratezza della tecnologia e degli impianti, a garanzia della qualità.
Articolo tratto dal 05/97 della rivista "La Cina ",distribuira da Società Cinse del Commercio Internazionale del Libro