I Cinesi di fronte alla "febbre per la Cina"
  2007-02-05 16:15:38  cri
Di recente alcuni importanti media occidentali hanno ampliato la copertura del "rapido sviluppo della Cina", evidenziando il tema dell' "influenza mondiale esercitata dallo sviluppo cinese", e dimostrando un interesse che ha scatenato una corrente di "febbre per la Cina" in ambito globale. Tuttavia da un recente sondaggio interno emerge che di fronte all'attenzione dei media, la maggior parte dei cinesi mantiene un atteggiamento razionale.

All'inizio del 2007 "Time Magazine" ha pubblicato un articolo di copertina intitolato "Cina - inizio di una nuova dinastia", che riferisce in modo dettagliato l'influenza del rapido sviluppo della Cina sul mondo prendendo a spunto il cambiamento della vita in una remota cittadina dell' Angola per via della linea ferroviaria costruita dalla Cina, e delineando così per lettori il quadro dell' "arrivo del secolo cinese". E' la seconda volta in due anni che il settimanale americano pubblica un reportage specifico sulla Cina. In realtà negli ultimi due anni a coprire la Cina non è stato solo Time Magazine, visto che anche altri importanti media occidentali come il New York Times, il Guardian, la BBC e la CNN hanno realizzato servizi completi sulla Cina tramite articoli di commento, supplementi speciali di decine di pagine e programmi speciali.

L'intensa copertura della Cina da parte dei più importanti media occidentali permette a un pubblico sempre maggiore di percepire la nascita in ambito globale di una "febbre per la Cina". Quali sono i motivi del fenomeno? Il signor Chen Bo, che abita a Pechino, ci ha detto in merito:

"Il motivo della comparsa di questa febbre per la Cina è l' aumento della sua influenza in ambito mondiale per via del suo rapido sviluppo economico e della crescita della sua forza statale."

L'opinione del signor Chen è rappresentativa del punto di vista di molti cinesi. Giorni fa il centro ricerche di un media e alcuni website hanno effettuato un sondaggio su più di 12 mila persone sul fenomeno della "febbre per la Cina", dai cui risultati emerge che più del 70% dei cinesi ritiene che il motivo sia da addebitarsi ad obiettivi economici, per via dell'enorme mercato cinese. Secondo la maggioranza degli intervistati, la diffusione nel mondo del "Made in China", gli investimenti delle multinazionali in Cina, l'arrivo di sempre più stranieri e la "febbre per la lingua cinese" nel mondo sono un'espressione della crescita della "febbre per la Cina".

Tuttavia dal sondaggio emerge anche che quasi metà degli intervistati ritiene che la "febbre per la Cina" costituisca sia un'opportunità che una sfida per il paese. Alcuni di loro affermano che i cinesi devono guardare con freddezza a questa "febbre per la Cina" scatenata dai media esteri, perché questi notano solo lo sviluppo e la prosperità di metropoli come Pechino e Shanghai, e non conoscono la povertà e l'arretrezza delle zone rurali dell'ovest cinese, e prestano solo attenzione al "Made in China", senza sapere che c'è poco "Created in China". Zhang Yan, una ragazza che abita a Pechino, è di quest'opinione. Ella ci ha detto:

"In effetti la Cina non è affatto perfetta, e molti sono ancora i problemi da risolvere. Una maggiore attenzione generale potrebbe indurre il paese a risolverli".

Dai risultati del sondaggio emerge che di fronte all'intensa copertura dei media esteri, i cinesi non si dimostrano affatto compiaciuti. Il professor Zhou Xiaozheng, direttore dell'Istituto di ricerche sociologiche e giuridiche dell'Università del Popolo cinese, ritiene che ciò dimostri che attraverso un ventennio di rapido sviluppo della riforma e dell'apertura, non solo la Cina si è rinnovata di giorno in giorno nei settori economico, sociale e culturale, ma anche la psicologia dei cinesi si è fatta sempre più matura. Egli ha detto:

"Trovo che ciò implichi che il 50% dei cinesi sono ancora modesti e prudenti, visto che il divario fra ricchi e poveri è ancora forte e non abbiamo ancora risolto del tutto ed in modo efficace i problemi della sicurezza del lavoro e della pubblica sicurezza che influenzano l'economia nazionale e il livello di vita del popolo, e quelli dell'istruzione, sanitario, della casa, della scolarizzazione dei figli e dell'occupazione. Quindi il 50% dei cinesi ritiene che questa intensa 'febbre per la Cina' sia una sfida per il paese."

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