L'imposizione dei dazi doganali costituisce una grande minaccia per la crescita economica mondiale
  2019-08-27 20:38:14  cri

 

Recentemente, alcune personalità statunitensi hanno affermato di imporre dazi doganali per il valore di 550 miliardi di dollari sulla merce importata dalla Cina, aumentando ulteriormente il rischio dell'inasprimento degli attriti commerciali fra Cina e Stati Uniti e inducendo alle critiche di diverse parti della comunità internazionale. Durante il summit G7 conclusosi il 26 agosto, gli alleati degli Stati Uniti hanno dato bruscamente espressione in pubblico al proprio sostegno al libero scambio. Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, ha ammonito che la tensione commerciale in continua crescita fra gli Stati Uniti e gli altri paesi potrebbe portare alla recessione.

La storia e la realtà hanno dimostrato più volte che una cosiddetta guerra commerciale non potrà vedere alcun vincitore e che l'imposizione dei dazi doganali non potrà risolvere le divergenze, e che al contrario aumenterebbe la difficoltà di risoluzione dei problemi. Alcune personalità americane sono ricorse con superstizione al potere dei dazi doganali, esercitando in modo capriccioso grande pressione sui loro partner commerciali. Tale comportamento non solo ha compromesso l'economia statunitense, ma anche fatto vacillare la fiducia del mercato internazionale dei capitali e dei prodotti, con gravi conseguenze sul commercio e sulla catena industriale del mondo intero, ponendo grandi ostacoli alla crescita economica mondiale.

Da quando gli Stati Uniti hanno provocato gli attriti commerciali più di un anno fa, questi ultimi hanno attraversato alti e bassi, esercitando un'influenza sempre maggiore sul mercato dei capitali. A ogni progresso conseguito dalle consultazioni economiche e commerciali fra Cina e Stati Uniti, il mercato azionario globale ha potuto assistere a una crescita; quando gli Stati Uniti hanno dichiarato di imporre dazi doganali sulla merce cinese, il mercato, incluso quello statunitense, è andato incontro a una caduta. Nella giornata in cui gli Stati Uniti hanno dichiarato di imporre dazi doganali del 10% su merce del valore di 300 miliardi di dollari importata dalla Cina, i tre principali indici azionari negli Stati Uniti e in Europa sono tutti fortemente diminuiti; quando la Cina non ha potuto che entrare in scena con delle proprie contromisure, e gli Stati Uniti hanno dichiarato un aumento dei dazi doganali come vendetta, il mercato azionario globale ha subito ancora una volta uno shock, riflettendo la sempre crescente preoccupazione del mercato dei capitali. L'ultima imposizione dei dazi doganali sulla merce cinese da parte degli Stati Uniti ha disturbato ulteriormente l'ordine commerciale internazionale, portando maggiori perdite al commercio globale e all'economia mondiale.

La ragione principale per cui alcune personalità americane insistono nell'imporre dazi doganali sulla merce cinese consiste nel loro esser intenzionate a costringere le imprese a capitale estero comprese quelle americane a ritirarsi dalla Cina, per poter così contenere lo sviluppo dell'economia cinese. Tale comportamento viola completamente le regole economiche del mercato e il principio di libera concorrenza, comprometterà in modo grave l'attuale sistema di produzione e operativo caratterizzato da alta efficienza, e nuocerà agli interessi delle aziende transnazionali.

Sempre più fatti dimostrano che non è tanto facile così come quanto affermato da alcuni americani vincere la guerra commerciale, ed è certo che questa porterà a conseguenze distruttive per l'economia globale e quella americana, e che nessuno ne uscirà vincitore.

Al contrario, in qualità di seconda economia responsabile più grande al mondo, la Cina ha adottato con razionalità e moderazione le contromisure necessarie, prendendo in considerazione la situazione interna ed esterna per ridurre al minimo l'impatto sull'economia domestica e sull'economia mondiale. La Cina sta continuando a espandere la propria apertura secondo i ritmi e gli accordi stabiliti, impegnandosi per creare nuove opportunità per l'economia mondiale. Proprio lunedì 26 agosto, la Cina ha diffuso l'elenco delle nuove zone pilota di libero scambio, inoltre la settimana scorsa sono state rilasciate le "Opinioni sulla creazione dell'area pilota di Shenzhen per l'edificazione del socialismo con caratteristiche cinesi", ed è stata scoperta la targa della nuova area costiera della zona pilota di libero commercio di Shanghai. Le tre recenti grandi misure di apertura lanciate in maniera intensiva dalla Cina, dimostrano la sua ferma fiducia e determinazione di approfondire le riforme e l'apertura. Ciò non solo continua a essere un potente motore per la promozione dello sviluppo economico della Cina, ma inietta anche energia positiva nella globalizzazione economica.

Oggi in tutto il mondo funzionano il sistema multilaterale e le regole del libero scambio, perciò tutti gli atti egoistici, unilaterali e protezionistici eventualmente incorreranno in un muro di mattoni. Alcuni americani dovrebbero far fronte in maniera sobria alle contromisure cinesi adottate con calma e razionalità e alle critiche della maggior parte della comunità internazionale sui danni apportati dalla guerra commerciale all'economia mondiale, in quanto se dovessero continuare ad agire in maniera ossessiva e a ignorare gli interessi comuni dei vari Paesi, subirebbero inevitabilmente una disastrosa sconfitta.

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