Visto che giorni fa gli Usa hanno annunciato di voler aumentare il10% dei dazi doganali imposti sui prodotti importati dalla Cina per un valore di 300 miliardi di dollari, violando gravemente il consenso di Osaka raggiunto dai leader dei due paesi. La Commissione delle tariffe del Consiglio di Stato cinese ha deciso di non escludere la possibilità di aumentare i dazi doganali sui prodotti agricoli statunitensi importati dopo il 3 agosto. Attualmente le imprese interessate cinesi hanno sospeso l'acquisto dei prodotti agricoli americani.
Questa è una misura necessaria adottata dalla parte cinese per fronteggiare nuovamente la bastone di dazi doganali ed è ragionevole e giustificata. In realità, la Cina e gli Stati Uniti sono altamente complementari nel settore agricolo ed il commercio dei prodotti agricoli corrispondono agli interessi comuni delle entrambi parti. Dopo l'incontro tra i leader della Cina e degli Stati Uniti a Osaka, la Cina ha fatto molto per l'acquisto dei prodotti agricoli statunitensi secondo la domanda interna e dei principi di mercato. Fino alla sera del 2 agosto, la Cina ha asquistato 130 mila tonnellate di semi di soia, 120 mila tonnellate di sorgo, 60 mila tonnellate di grano ed altri tipi dei prodotti agricoli. Tutti questi prodotti agricoli potranno essere esclusi dall'aumento dei dazi secondo la richiesta presentata dalle imprese cinesi alla Commissione delle tariffe del Consiglio di Stato.
La parte cinese ha attivamente attuato il consenso di Osaka attraverso le azioni concrete, dimostrando la sincerità della cooperazione.Tuttavia la parte americana ha fatto esatamente contrario, mangiandosi la palora data e alzando di nuovo la bastone di dazi doganili, il che ha distrutto completamente le condizioni necessarie per il continuo commercio dei prodotti agricoli tra i due paesi. In questo caso, la Cina non ha potuto fare altro che prendere delle misure sui prodotti agricoli americani con l'obiettivo di difendere la dignità e gli interessi statali. Nel contempo, l'azione cinese dimostra chiaramente che qualsiasi pressione estrema è inutile per la Cina e essa prenderà delle contromisure come ha affermato.
La Cina è il maggiore paese importatore di prodotti agricoli del mondo, mentre gli Stati Uniti sono il maggiore paese esportatore mondiale del settore. Il commercio agricolo trai due paesi svolge un ruolo importante nelle relazioni economiche e commerciali bilaterali. Ora, questo commercio che beneficia tutte le parti è stato bloccato un'altra volta e la responsabilità ricade completamente sugli Stati Uniti e questi ultimi devono assumersi la responsabilità di tutte le conseguenze che ne derivano.
Purtroppo, l'agricoltura e gli agricoltori americani saranno le maggiori vittime dell'integrità di alcune persone negli Stati Uniti. Giorni fa le Organizzazioni dei prodotti agricoli di soia, mais e grano statunitensi hanno rilasciato congiuntamente una dichiarazione, opponendosi chiaramente all'aumento dei dazi doganali sui prodotti cinesi ed affermando che invece di dazi doganali l'agricoltura degli Usa ha bisogno di mercato. L'ex direttore dell'Ufficio economico della Casa Bianca Gary Cohen ha sottolineato che l'aumento delle tariffe non può davvero colpire l'economia cinese e ma colpirà l'agricoltura statunitense.
La Cina, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, ha un enorme mercato e una forte capacità di acquisto. Le importazioni agricole cinesi sono molto prospere, il che indica che la Cina, nel corso di apertura ed escalation di consumo, porterà più opportunità ai vari paesi mondiali. Finché i prezzi dei prodotti agricoli americani sono ragionevoli e di buona qualità, possono ottenere profitti sostanziali nel mercato cinese.
Se l'amministrazione americana consideri veramente gli interessi dei contadini americani, dovrebbee riconoscere la tendenza generale, ascoltare la voce dei contadini americani, calcolare i propri interessi e perdite e ritornare sulla strada giusta per attuare il consenso dei leader dei due paesi di Osaka, procedendo nella stessa direzione con la parte cinese in modo da creare condizioni necessarie alla cooperazione tra i settori agricoli dei due paesi.