Il 30 luglio, l'ufficio stampa del Consiglio di Stato cinese ha tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale il presidente della Regione Autonoma del Xinjiang Uygur Shohrat Zakir ha dichiarato che nel 2018 il PIL dell'intera regione è ammontato a 1,2 trilioni di yuan. Si tratta di un risultato storico per lo sviluppo economico della regione situata nella Cina nordoccidentale. Shohrat Zakir ha sottolineato che nei 70 anni dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese lo sviluppo economico del Xinjiang ha conseguito risultati storici, osservando che la vita delle persone delle varie etnie è migliorata in modo considerevole:
"L'aggregato economico è passato dai 791 milioni di yuan del 1952 agli 1,2 trilioni di yuan del 2018, registrando una crescita di 200 volte (in media +8,3% all'anno) senza tenere conto delle variazioni dei prezzi. Il reddito degli abitanti delle zone urbane e rurali è passato rispettivamente dai 319 yuan e 119 yuan del 1978 ai 32.764 yuan e 11.975 yuan del 2018, crescendo in media del 12,3% e del 12,2% all'anno. Le persone di tutte le etnie non devono più preoccuparsi per la mancanza di vestiario, cibo, alloggio, trasporti, elettricità, acqua e strade".
Il presidente della Regione Autonoma del Xinjiang Uygur ha osservato che oggi nel Xinjiang c'è stabilità sociale, sviluppo economico, unità nazionale e armonia tra le religioni, aggiungendo che le persone di tutte le etnie vivono e lavorano felici e contente, e che tutte le attività sono fiorenti e prospere. "La Regione Autonoma si trova oggi nel suo miglior periodo di sviluppo", ha dichiarato Shohrat Zakir.
Situato nell'area interna del continente eurasiatico, il Xinjiang costituisce uno snodo molto importante dell'antica e moderna Via della Seta. Da quando è stato identificato nel 2014 come zona principale della Cintura economica della Via della Seta, il Xinjiang ha sfruttato appieno i suoi vantaggi geografici, cogliendo le grandi opportunità offerte dalla "Belt and Road Initiative". La regione autonoma della Cina nordoccidentale ha lavorato con impegno per ampliare la sua apertura all'interno del Paese e all'estero, così da diventare una regione chiave della Cintura economica della Via della Seta e una porta dell'apertura cinese verso ovest. Nel 2018 il volume totale dell'import-export del Xinjiang ha raggiunto i 20 miliardi di dollari, 1.481 volte quello del 1950. Nel corso della conferenza stampa, Zhang Chunlin, vicepresidente della Regione Autonoma del Xinjiang Uygur, ha parlato dello sviluppo futuro della regione. Ecco di seguito le sue parole:
"In primo luogo, costruiremo il porto di terra di Urumqi per far sì che diventi un progetto rappresentativo della zona principale della Cintura economica della Via della Seta. In secondo luogo, supervisioneremo in modo rigoroso la costruzione delle zone di sviluppo di Kashi e di Horgos. In terzo luogo, ci impegneremo con forza per sviluppare il settore secondario e terziario, come tessile e abbigliamento, lavorazione di prodotti elettronici, commercio e logistica. Promuoveremo lo sviluppo economico complessivo del Xinjiang attraverso lo sviluppo di un'economia orientata all'esportazione, realizzando riconversione e ammodernamento. Sfrutteremo i vantaggi offerti da una decina di porti locali per accelerare lo sviluppo della striscia frontaliera dei porti, innalzando in modo complessivo il livello di apertura all'estero".
La parte meridionale del Xinjiang è un'area impoverita che si sta ancora impegnando per uscire dalla povertà. In questi anni il Xinjiang ha suscitato molta attenzione per i risultati conseguiti nella lotta alla povertà. Zhang Chunlin ha affermato che, stando ai dati disponibili fino alla fine del 2018, il numero di persone che vive ancora in condizioni di povertà è sceso a 817.100, mentre il tasso di povertà è passato al 6,1% dal 19,4% della fine del 2013. Zhang Chunlin ha inoltre sottolineato che il Xinjiang ha conseguito grandi progressi nella lotta alla povertà con la promozione dell'occupazione e lo sviluppo industriale.
"Hotan era un'area impoverita nella parte meridionale del Xinjiang, ormai ha realizzato un'agricoltura su larga scala. Sono stati introdotti i conigli dalla provincia del Sichuan: adesso ce ne sono 20 milioni. È stato sviluppato anche l'allevamento degli asini, adesso se ne contano 100mila. Ed è stata sviluppata con grande impegno la silvicoltura e la frutticoltura. Tutto ciò ha portato avanti in modo significativo il processo di alleviamento della povertà nel Xinjiang".