Giovedì 18 ottobre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione su Hong Kong, chiedendo irragionevolmente al governo della Regione amministrativa speciale cinese di annullare le accuse nei confronti dei cosiddetti "dimostranti pacifici" e di avviare un'indagine sulle azioni compiute dalle forze dell'ordine hongkonghesi. Questa risoluzione chiude gli occhi sui gravi atti di violenza commessi recentemente a Hong Kong, resta indifferente dinanzi alle ferite subite dalla polizia locale, manca degli standard fondamentali di giustizia e del concetto di Stato di diritto, rappresenta una grave sfida all'ordine e allo Stato di diritto della Regione amministrativa speciale e interferisce pesantemente negli affari interni della Cina. Beijing esprime forte condanna e ferma opposizione nei confronti della risoluzione approvata dal Parlamento europeo.
Lo Stato di diritto è un caposaldo della società di Hong Kong. Di recente, alcuni estremisti della Regione amministrativa speciale hanno danneggiato il palazzo del Consiglio legislativo, bloccato le strade e attaccato i poliziotti. Questi atti di violenza sono stati organizzati e pianificati, e sono andati ben oltre la linea di fondo dell'espressione pacifica, calpestando gravemente lo Stato di diritto di Hong Kong e sfidando apertamente il principio "Un paese, due sistemi". Ciò è assolutamente intollerabile per qualsiasi Stato sovrano. Quando le forze dell'ordine di Hong Kong hanno espletato il proprio dovere in conformità con la legge, dando prova di forte autocontrollo per salvaguardare l'ordine sociale, come risultato sono stati attaccati violentemente dai cosiddetti "dimostranti". Al momento, 13 poliziotti sono feriti. E le dita di due agenti di polizia sono state addirittura rotte dalla folla tumultuante!
Le azioni brutali di questi facinorosi sono state ampiamente criticate e condannate dalla comunità internazionale. Tuttavia, alcune persone in Europa diventano "cieche selettivamente" e hanno fatto persino diventare gli atti di violenza "manifestazioni pacifiche". Non solo hanno chiesto pubblicamente al governo di Hong Kong di rinunciare alla possibilità di accertare le responsabilità degli agitatori in conformità con la legge, ma hanno anche accusato falsamente le forze dell'ordine della Regione amministrativa speciale. "I due pesi e le due misure" con cui vengono trattati i disordini violenti violano le norme fondamentali del diritto internazionale e delle relazioni internazionali e rivelano l'ipocrisia dello Stato di diritto in Europa.
Nella cosiddetta risoluzione su Hong Kong adottata dal Parlamento europeo viene anche attaccato il governo cinese, il quale viene accusato di aver indebolito la Dichiarazione congiunta sino-britannica e interferito negli affari interni di Hong Kong, il che non ha assolutamente senso. Come tutti sanno, la Dichiarazione congiunta sino-britannica è un documento politico firmato da Cina e Regno Unito nel 1984 sul trasferimento della sovranità di Hong Kong alla Cina e sulle relative disposizioni per il periodo di transizione. Dopo il ritorno di Hong Kong alla Cina avvenuto il 1 luglio del 1997, i diritti e gli obblighi stabiliti nella dichiarazione relativi alla parte britannica sono terminati a tutti gli effetti e la dichiarazione è così diventata un documento storico. Il Regno Unito non esercita sovranità, autorità e diritto di supervisione su Hong Kong dopo la riunificazione. È il governo cinese che esercita la propria sovranità su Hong Kong in conformità con la Costituzione e la Basic Law della Regione amministrativa speciale. Coloro che continuano a citare la Dichiarazione, come se fosse ancora valida, dovrebbero davvero studiare la storia, senza commettere di nuovo tale errore, diventando gli zimbelli internazionali!
Nei 22 anni dal ritorno di Hong Kong alla madrepatria, il governo cinese ha perseguito fino in fondo i principi "Un paese, due sistemi" e "Il popolo di Hong Kong amministra Hong Kong" in conformità con la Costituzione e la Basic Law della Regione amministrativa speciale. Il popolo di Hong Kong è veramente il padrone in casa propria e gode di libertà e diritti democratici senza precedenti. Secondo quanto riportato dai media di Hong Kong, "Un paese, due sistemi" è il più grande vantaggio di cui beneficia lo sviluppo di Hong Kong e consente alla Regione amministrativa speciale di condividere i risultati dello sviluppo della Cina. Va sottolineato che "Un paese" è la premessa fondamentale dei "due sistemi". I parlamentari europei hanno screditato il controllo legittimo sugli affari di Hong Kong da parte del governo centrale cinese, parlando di "ingerenza", e hanno ignorato completamente il fatto che gli affari di Hong Kong sono affari interni della Cina. Si tratta di calunnie e diffamazioni.
Di recente, è stato eletto il nuovo Parlamento europeo. Adesso le relazioni sino-europee si trovano dinanzi a nuove opportunità. Sebbene la risoluzione su Hong Kong approvata dal Parlamento europeo non abbia efficacia giuridica, ha tuttavia lanciato un segnale sbagliato al resto del mondo e non favorisce lo sviluppo delle relazioni Cina-UE. Attualmente, un gran numero di cittadini e imprese europee vivono e investono a Hong Kong. Se alcune persone in Europa vogliono approfittare dell'occasione per "aggravare il caos" a Hong Kong, così facendo danneggeranno solo i propri interessi. Hong Kong rientra negli affari interni della Cina. Nessun Paese, organizzazione o individuo ha il diritto di interferirvi. È nell'interesse di Cina e UE avere buone relazioni bilaterali. L'Europa dovrebbe gestire in modo appropriato i suoi affari e procedere nella stessa direzione della Cina con azioni concrete, in modo da salvaguardare lo sviluppo sano e stabile delle relazioni sino-europee.