Ex premier italiano Massimo D'Alema: 'da guerra commerciale nessun vincitore'
  2019-06-19 16:10:47  cri

Recentemente l'ex premier italiano e presidente della "Fondazione Italianieuropei", Massimo D'Alema, ha concesso un'intervista ad alcuni media cinesi e ha commentato le attuali frizioni economiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti. Secondo la sua opinione, una guerra commerciale non porterà benefici ad alcuna delle parti coinvolte e per questo tutti sono chiamati a rivolgere un appello a Cina e Usa affinché portino avanti il dialogo per evitare un inasprimento delle loro controversie.

Dall'avvio delle consultazioni economiche e commerciali con la Cina, gli Stati Uniti hanno ripetutamente violato gli accordi raggiunti e i prodotti cinesi d'importazione sono divenuti bersaglio di dazi doganali molto pesanti. Il presidente Usa ha annunciato pubblicamente che la Cina pagherà questi dazi doganali aggiuntivi e che gli Usa saranno i beneficiari di tali pagamenti. Il 17 giugno, nonostante la chiara opposizione mostrata da un gran numero di aziende americane, l'ufficio del rappresentante del commercio degli Stati Uniti ha tenuto un'audizione sulla proposta di nuovi dazi per almeno 300 miliardi di dollari di prodotti importati dalla Cina. Su questo argomento D'Alema si è pronunciato così:

"Nessuno trarrà vantaggio nel giudizio. Io ritengo che la logica delle rappresaglie, dell'innalzamento dei dazi, della guerra commerciale sia una logica pericolosa e improduttiva. Personalmente sono favorevole alla soluzione dei problemi della liberalizzazione del commercio in sede multilaterale e non attraverso sfide e confronti bilaterali come quello che è stato aperto dagli Stati Uniti d'America nei confronti della Cina."

Lo scorso aprile Massimo D'Alema ha preso parte al secondo Forum nel quadro del summit per la cooperazione internazionale "Belt and Road", e ha detto di aver seguito con grande attenzione il discorso del presidente cinese Xi Jinping sul rafforzamento delle politiche di apertura decise dalla Cina.

"Quando lui ha sottolineato il collegamento che c'è tra la Nuova Via della Seta - cioè la 'Belt and Road Initiative' - e l'accelerazione della politica di riforma e 'opening up', e quando ha detto 'noi concepiamo questa politica in campo internazionale anche come fortemente collegata all'apertura della Cina'. Questo secondo me è fondamentale, anche per rimuovere le obiezioni e le preoccupazioni ci sono nel mondo occidentale".

Massimo D'Alema ritiene che, dopo la crisi finanziaria internazionale, si stia rafforzando in tutto il mondo una situazione d'incertezza e che la ripresa economica sia ancora debole. L'ex premier italiano ha auspicato che nel corso dell'imminente Summit del G20 sia possibile promuovere una crescita di alta qualità e una soluzione al problema delle frizioni commerciali sino-americane.

"In questo quadro dovrebbe venire dal G20 una forte sollecitazione a porre fine alle guerre commerciali e a trovare nelle ragionevoli intese. Insomma, penso che l'Europa potrebbe intervenire perché l'Europa è minacciata anche nei suoi interessi. Questa escalation non può che danneggiare l'economia globale e in particolare l'economia dei grandi Paesi esportatori, tra cui la Germania e anche l'Italia".

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