Mancata tutela della proprietà intellettuale da parte della Cina: sono solo calunnie degli Usa secondo gli esperti cinesi
  2019-05-20 19:06:01  cri

Sin dall'inizio degli attriti commerciali tra Cina e Usa, la parte statunitense ha continuamente fabbricato diversi tipi di menzogne e opinioni pubbliche sbagliate e deliberatamente screditato la Cina per soddisfare i propri interessi unilaterali. In risposta alla calunnia che la Cina avrebbe "rubato proprietà intellettuale" dagli Usa, molti esperti e studiosi hanno indicato che questo tipo di argomentazione confonde il bene e il male, aggiungendo che si tratta di un evidente trucco politico con secondi fini.

Zhang Ping, vice direttrice esecutiva della Facoltà di proprietà intellettuale della Peking University che segue la questione della tutela della proprietà intellettuale tra Cina e Usa da oltre un decennio, ha affermato che i dati delle ricerche di questo periodo mostrano che gli Usa impongono alti diritti di licenza di proprietà intellettuale e, nel frattempo, ignorano i propri profitti derivanti dalla proprietà intellettuale nel calcolare i benefici commerciali.

"I contratti di licenza firmati qualche giorno fa da China Unicom e Qualcomm sono entrambi tasse di licenza di questo tipo da diversi miliardi di renminbi. Ma nel commercio tra i due Paesi, non è possibile calcolare questo costo. Questo perché il pagamento non passa attraverso la dogana, bensì è stato trasferito agli Usa come tassa sulla proprietà intellettuale".

Nel 2016, la Cina ha pagato agli Usa 7,96 miliardi di dollari di tasse di proprietà intellettuale, pari a un quarto dell'importo totale raccolto dagli Stati Uniti. Si può dire che l'efficace protezione della Cina della proprietà intellettuale ha permesso alle aziende statunitensi di guadagnare un bella cifra, ma gli Usa fanno finta di ignorarlo.

Il 19 giugno 2018 la Casa Bianca ha pubblicato un cosiddetto rapporto su "Come l'aggressione economica della Cina minaccia la tecnologia e la proprietà intellettuale degli Usa e del mondo". Il rapporto ha citato un'altra ricerca, affermando che la violazione della proprietà intellettuale da parte cinese causa una perdita economica di 600 miliardi di dollari all'anno agli Usa.

Ma questa non è la verità!

Il prof. Wang Xiaosong, della Facoltà di Economia della Renmin University, ha controllato il testo originale del rapporto. Ha scoperto che il testo originale diceva che il danno economico annuale ai diritti di proprietà intellettuale negli Stati Uniti da parte di tutto il mondo è pari a 600 miliardi di dollari.

"Senza entrare nel merito dell'esattezza di questa cifra – ha dichiarato il prof. Wang Xiaosong - il fatto è che, quando cita questi dati, il governo statunitense ignora completamente il significato originale e distorce la realtà dei fatti. Ciò fa capire chiaramente in che modo agisce il governo degli Usa".

Negli ultimi dieci anni, i costi affrontati dalla Cina per i brevetti tecnologici stranieri sono quadruplicati, raggiungendo nel 2018 i 35,8 miliardi di dollari, che le valgono il quarto posto a livello mondiale in questa speciale classifica. Xu Jiabin, professore della Facoltà di Commercio della Renmin University, ha dichiarato:

"Nel caso di Apple, questa azienda statunitense ha lasciato in Cina un gran numero di processi di produzione che comprendono procedure tecnologiche, perché la Cina non solo protegge la proprietà intellettuale, ma anche la stessa Apple".

Gli esperti hanno affermato che le speculazioni dagli Usa sul presunto "furto di diritti di proprietà intellettuale" sono solo un espediente politico. Conosciamo tutti il progresso dell'innovazione scientifica e tecnologica della Cina. Nessuno può dubitare che la Cina rispetti e tuteli i diritti di proprietà intellettuale.

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