Wu Hongliang, vice preside dell'Accademia delle Belle Arti di Beijing, è il curatore del Padiglione Cina e ha scelto come tema "Re-睿", un titolo che fonde il prefisso "re-" – che nella lingua inglese esprime il concetto di "ricominciare, ritornare alle origini" - con un carattere cinese ad esso quasi omofono, "rui 睿", che semanticamente è legato ai concetti di "profondità" e "visione", e che racchiude in sé anche il significato di "saggezza". I visitatori sono esortati a riflettere sul legame che unisce tra loro questi due concetti. Wu Hongliang ritiene che nel pensiero orientale, la questione più importante sia rappresentata dalla relazione uomo-mondo. Guardare al futuro ripensando al passato, è il modo in cui i cinesi guardano alle "epoche interessanti":
"In altre parole, tenere nota, riflettere e sintetizzare tra loro le conoscenze acquisite e le esperienze che ci si presentano nel corso della vita è di aiuto a formulare previsioni per il futuro. Questa è una concezione tipicamente orientale e la mostra ha lo scopo di presentarla alla gente di tutto il mondo in un modo più visivo e percettivo".
Così come è stato durante l'ultima Biennale d'Arte, il Padiglione della Cina si trova ancora nella parte più profonda dell'Arsenale. Nell'intero spazio, sia nella parte alta che in quella bassa, sono esposte delle installazioni. Percorrendo il padiglione cinese, i visitatori avranno l'impressione di ammirare un dipinto cinese tridimensionale. Questa idea di arte orientale permetterà al pubblico occidentale di fare un'esperienza completamente nuova.
Nel padiglione cinese sono state esposte le opere di quattro artisti cinesi. Alcuni di loro hanno reso contemporanea l'arte cinese tradizionale; altri di essi hanno preso spunto dalla propria esperienza di vita per esprimere l'inizio e il ciclo della vita. L'artista Fei Jun, invece, integra nelle sue creazioni artistiche le più recenti tecnologie. Parlando della sua opera "Rui - Xun", Fei Jun ha spiegato che si tratta di un'applicazione per telefoni cellulari, con cui il pubblico potrà localizzare 25 ponti che portano al padiglione cinese a Venezia. Allo stesso tempo, Fei Jun ha trovato 25 ponti cinesi che ricordano molto quelli veneziani. In questo modo, l'artista intende mostrare le somiglianze esistenti tra le due civiltà, realizzando così un apprendimento reciproco:
"Attraverso un'opera d'arte abbiamo creato un legame tra due cose già esistenti, possiamo dire si tratti di una sorta di 'riconnessione', la realizzazione di una riconnessione attraverso la ricerca. Ciò fa sì che le persone creino un collegamento con il tipo di percezione che hanno di due civiltà, così da spingerle alla riflessione. Si tratta di un tipo di rispetto reciproco tra civiltà. Ciò ci permette di vedere il tipo di saggezza che abbiamo in comune".