Accademici italiani ottimisti circa le prospettive di cooperazione culturale tra Italia e Cina nel quadro della Belt and Road Initiative
  2019-04-25 15:14:09  cri

Un mese fa, durante la visita di Stato in Italia del presidente Xi Jinping, Cina e Italia hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) sulla cooperazione nell'ambito della "One Belt, One Road". Nella stessa occasione, il premier italiano Conte annunciò che avrebbe partecipato alla seconda edizione del Belt and Road Forum per la cooperazione internazionale di Beijing. Mentre la partnership strategica globale viene elevata a una nuova altezza storica, diversi accademici italiani hanno espresso opinioni positive su quelle che sono le prospettive di cooperazione culturale fra Cina e Italia nel quadro dell'iniziativa Belt and Road.

L'opinione pubblica ritiene che la firma da parte di Cina e Italia del MoU sulla promozione della realizzazione congiunta dell'iniziativa "Belt and Road" simboleggi il fatto che la partnership strategica globale tra i due paesi sia entrata in una nuova epoca e potrebbe permettere di sfruttare enormemente il potenziale della cooperazione tra i due paesi. Nel 2020 i due paesi celebreranno il 50esimo anniversario dell'allacciamento delle relazioni diplomatiche, il presidente dell'Istituzione Bologna Musei e professore di comunicazione dell'Università di Bologna, Roberto Grandi, ritiene che l'adesione dell'Italia all'iniziativa "One Belt, One Road" sia favorevole allo sviluppo degli scambi culturali tra i due paesi.

"Credo che il progetto sia interessante e, in qualche maniera, è la continuazione di ciò che è avvenuto 49 anni fa, quando l'Italia ha riconosciuto la Cina. Infatti, il prossimo anno sono i 50 anni dei rapporti diplomatici Italia-Cina. Io credo che sia un'occasione, da questo punto di vista, per sviluppare quelle che sono le relazioni culturali – per quello che mi interessa di più – tra i nostri due paesi".

L'Italia è il primo paese membro del G7 ad aver aderito all'iniziativa "Belt and Road", e gli stretti scambi culturali fra i due paesi hanno svolto un ruolo cruciale in tal senso. In un'intervista concessa ai nostri microfoni, il professore di storia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Agostino Giovagnoli, ha detto che oltre alla realizzazione del mutuo vantaggio nei rapporti commerciali bilaterali, la "One Belt, One Road" potrebbe promuovere anche una maggiore comprensione reciproca tra i cittadini dei due paesi:  

"Perché la Belt and Road Initiative è anche rivolta allo sviluppo dei rapporti fra i popoli. Quindi rapporti fra imprese, rapporti economici, rapporti di affari, ma anche una maggiore comprensione reciproca. Ed è anche qualcosa di molto concreto, perché poi si tratta di trovare in concreto i modi con cui noi possiamo realizzare insieme gli interessi economici e la giustizia per tutti. Qui la cultura è fondamentale. Naturalmente è un punto di partenza, non è un punto di arrivo".  

Per quanto Cina e Italia abbiano sfondi culturali molto diversi tra loro, condividono la tradizione millenaria dello "spirito della Via della Seta", che si contraddistingue per il sostegno alla causa della pace e dello sviluppo comuni. Quest'ultima ha dotato i due paesi di solide basi da cui poter partire per realizzare, insieme, la Belt and Road Initiative. Secondo la professoressa Stefania Stafutti, sinologa e direttrice italiana dell'Istituto Confucio dell'Università di Torino, i due paesi possono sicuramente realizzare uno scambio win-win nel quadro dell'iniziativa "Belt and Road".

"La comprensione sul piano culturale è fondamentale. I rapporti culturali potevano proseguire, potevano esistere, forse anche senza 'yi dai yi lu'; però, avere questo quadro ha un senso, se questo quadro è rispettoso delle differenze. Credo che ci siano tutte le possibilità per uno scambio win-win".

Focus
Social Media

Riviste
Eventi
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040