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La mattina del 5 marzo si è aperta, a Beijing, la sessione annuale dell'Assemblea Popolare Nazionale, supremo organo legislativo della Cina. Il premier cinese Li Keqiang ha presentato all'APN il rapporto di lavoro del governo dello scorso anno e la strategia del governo per quest'anno.
Il 2018 è stato il primo anno di mandato dell'attuale governo e, nonostante la grave situazione che si è trovato ad affrontare, la Cina è comunque riuscita a raggiungere i principali obiettivi socio-economici del 2018. Il premier cinese Li Keqiang ha rilevato che il governo ha anche una chiara visione delle questioni e delle sfide relative allo sviluppo nazionale che il Paese dovrà affrontare nel prossimo futuro:
"Viste le situazioni nazionale e internazionale, quest'anno lo sviluppo cinese dovrà affrontare un ambiente più complesso e difficile. Le sfide e i rischi prevedibili e imprevedibili saranno, in futuro, sempre più numerosi, il governo è chiamato a prepararsi bene per farvi fronte".
Nell'analizzare le attuali difficoltà e sfide, il tono del rapporto di lavoro del governo di quest'anno è più esplicito che mai. La conferma della "crescita della pressione al ribasso sull'economia nazionale", riflette l'attuale situazione non ottimale dell'economia cinese. Ad esempio, la crescita dei consumi sta rallentando, la crescita degli investimenti effettivi è debole, l'economia reale sta riscontrando maggiori difficoltà e l'accesso al credito di privati e di piccole e micro imprese è ancora insufficiente. I problemi legati all'ambiente commerciale non sono stati alleviati in modo soddisfacente dagli attori del mercato, la capacità d'innovazione indipendente non è forte e i problemi dovuti alla carenza di tecnologie chiave risultano ancora piuttosto evidenti.
Per quanto riguarda le esigenze generali dello sviluppo socio-economico e la direzione delle politiche della Cina, Li Keqiang ha afferamto:
"Trovandoci in un contesto in cui la pressione al ribasso sull'economia nazionale è in aumento, occorre gestire in maniera ottimale le relazioni tra il governo e il mercato, utilizzando le riforme e l'apertura per stimolare la dinamicità degli attori del mercato e per rafforzare il motore interno dello sviluppo, in modo da contrastare la pressione al ribasso".
Secondo il rapporto di lavoro del governo, la Cina ha fissato l'obiettivo di crescita del PIL del 2019 al 6,0-6,5%. Il governo cinese ha introdotto questo nuovo modo di fissare il saldo di crescita previsto indicando il range all'interno del quale si prevede sarà compreso il tasso, a partire dal 2016. Rispetto all'obiettivo dell'anno scorso – fissato intorno al 6,5% - quest'anno il governo ha optato per una politica più flessibile e pragmatica.
Nella disposizione dei compiti dettagliati di governo di quest'anno, il rapporto ha evidenziato il ruolo chiave delle riforme, sottolineando l'importanza di insistere sull'idea e sullo strumento delle riforme orientate al mercato per risolvere i problemi di sviluppo. In risposta alle attuali preoccupazioni degli operatori del mercato, il rapporto ha affermato che è necessario attuare una più ampia riduzione delle tasse e dei costi.
Attualmente, in Cina vi sono centinaia di milioni di soggetti nel mercato. La stabilità e la crescita delle attività di questi ultimi rappresentano l'elemento chiave per promuovere una crescita economica stabile.
"Il governo deve mettere senza esitazioni nelle mani del mercato gli affari che non rientrano direttamente nelle proprie responsabilità, minimizzando l'allocazione diretta delle risorse e riducendo le procedure di approvazione. È necessario semplificare i processi e i passaggi, in modo che le imprese possano trascorrere più tempo a impegnarsi nel mercato, invece che nello sbrigare procedure burocratiche. È compito del governo erogare servizi e una buona qualità dei servizi sta ad indicare che il governo ha esercitato con responsabilità le proprie funzioni".
Per quanto riguarda i compiti di quest'anno concernenti le riforme nelle aree chiave della Cina, il rapporto propone di concentrarsi sulle contraddizioni evidenti e sui passaggi chiave, di ottimizzare l'ambiente di sviluppo dell'economia privata e di trattare allo stesso modo tutti i tipi di imprese, siano esse pubbliche o private.
Questo sarà il primo anno di una nuova fase della politica di riforma ed apertura, e la Cina è chiamata a far fronte agli alti e bassi della globalizzazione economica e agli attacchi ricevuti dal multilateralismo. Al riguardo, il rapporto propone che la Cina dovrà promuovere una totale apertura, ampliando ulteriormente l'apertura dei vari settori e ottimizzando la struttura generale dell'apertura. Il Paese dovrà inoltre continuare a promuovere la libera circolazione delle merci e dei fattori di produzione, focalizzando l'attenzione sulle regole e altri aspetti istituzionali dell'apertura e guidando l'approfondimento completo delle riforme con un più alto livello di apertura.