La "riunione di pace per il Medio Oriente" porterà davvero la pace?
  2019-02-14 20:26:26  cri

 

Giovedì 14 febbraio si è conclusa a Varsavia la riunione a livello ministeriale sulla situazione in Medio Oriente. Anche se nominalmente l'incontro è stato organizzato da Stati Uniti e Polonia, di fatto è stato diretto dagli Usa. La riunione si è svolta intorno al tema "promuovere la pace e la sicurezza per il futuro del Medio Oriente", tuttavia si è concentrata su come frenare la "minaccia" dell'Iran su tutta la regione. A fronte di questo, l'Iran ha espresso forte disappunto, la Russia non ha inviato rappresentanti al vertice e fredda è stata la risposta dei principali Paesi europei come Gran Bretagna, Francia e Germania. La riunione dunque non ha portato ad alcun risultato concreto.

La comunità internazionale si è detta molto sorpresa che la Polonia abbia organizzato questo evento, poiché la sua decisione danneggerà inevitabilmente le relazioni con l'Iran. Durante la Seconda Guerra Mondiale circa 100 mila polacchi hanno lasciato il loro Paese per sfuggire al nazismo e si sono recati in Iran, dove hanno trascorso il resto della loro vita. Ancora oggi, in alcuni luoghi dell'Iran è possibile vedere diversi cimiteri dove risposano le spoglie di questi cittadini polacchi. Per tale motivo il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Zarif ha criticato la Polonia per il suo comportamento ingrato. Quest'anno l'Iran aveva in progetto di tenere un festival del cinema polacco, ma la sua organizzazione è stata cancellata.

La ragione che ha spinto la Polonia a tenere questa riunione è il suo desiderio di rafforzare i rapporti con gli Stati Uniti. Per molto tempo le relazioni tra Polonia e Russia sono state tese, e Varsavia intende affrancarsi dalla "minaccia" di Mosca facendo affidamento sugli Usa. In accordo ai piani prestabiliti, il prossimo aprile gli Stati Uniti inaugureranno una nuova base militare in Polonia. Quest'ultima non ha voluto mettersi contro Washington con la questione iraniana dunque ha scelto di ubbidire alla sua volontà. Di fronte alle fredde relazioni tra Usa ed Europa, l'atteggiamento entusiasta della Polonia nei confronti degli Stati Uniti la porterà inevitabilmente all'alienazione dall'Ue, aspetto non certo positivo.

Questa riunione avrà l'effetto di creare una spaccatura nella relazioni tra Iran ed Ue, e non potrà dissipare le divergenze tra Stati Uniti ed Europa sulla questione iraniana. L'Ue è scontenta del fatto che l'Iran porti avanti il suo progetto missilistico ed esporti equipaggiamenti militari verso altri paesi del Medio Oriente, tuttavia non è intenzionata a seguire gli Stati Uniti adottando sanzioni ed esercitando pressioni diplomatiche su Teheran. Al contrario, essa ha cercato di adottare delle misure per incoraggiare le imprese europee e quelle iraniane a tenere in piedi i rapporti economici e commerciali. Nel corso della riunione, l'Ue ha espresso contrarietà nei confronti di una concentrazione eccessiva sulla questione iraniana. L'alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, non ha preso parte al vertice a dimostrazione che l'Ue non appoggia le critiche americane all'Iran.

Gli Stati Uniti avevano previsto le difficoltà di conseguire risultati concreti nel corso di questa riunione, tuttavia essa ha fornito una buona occasione per promuovere la "legittimità" della loro politica anti-iraniana. A breve si terrà a Monaco di Baviera la Conferenza sulla Sicurezza, nel corso della quale la questione iraniana sarà al centro dei colloqui. Per molto tempo l'amministrazione americana ha mantenuto su tale questione un atteggiamento rigido e molti suoi alleati in Medio Oriente si sono lamentati del fatto che essa non abbia adottato misure sostanziali per frenare la "minaccia" dell'Iran.

La risposta fredda e il freno posto da molti Paesi alla riunione di Varsavia ha mostrato nuovamente le gravi divergenze sulla questione iraniana che esistono in seno alla comunità internazionale. Gli Stati Uniti non potranno creare a breve una coalizione contro l'Iran e la strada da percorrere per giungere alla pace in Medio Oriente appare ancora lunga.

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