Secondo quanto riportato recentemente dalla stampa occidentale, alcuni hacker assunti dai dipartimenti di sicurezza nazionale della Cina sarebbero entrati nel sistema di una società norvegese di software. Tali atti sono stati definiti come parte di un'azione globale di Cloudhopper che si prefigge lo scopo d'intercettare proprietà intellettuali e di svolgere operazioni d'intelligence in ambito commerciale. Secondo un rapporto degli 007 norvegesi, Russia e Cina potrebbero mettere in atto un complesso cyber attacco al Paese. Secondo altre notizie, l'Australia sta indagando l'ipotesi di un coinvolgimento cinese nell'attacco hacker subito dalla rete del parlamento.

A tal proposito, il 12 febbraio a Beijing la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha esortato i Paesi interessati a smettere di diffamare la Cina con speculazioni su cosiddette "intercettazioni di intelligence in rete" e su attacchi hacker. La portavoce ha aggiunto che la Cina è decisa a salvaguardare la sicurezza del Web e si oppone fermamente a qualsiasi forma di cyber attacco o di intercettazioni d'intelligence in rete.