Franco Frattini: la visione di lungo periodo che traspare nelle riforme cinesi è un buon esempio per gli altri Paesi
  2019-01-17 16:21:47  cri

Giorni fa, il presidente della Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale (SIOI), già ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, è stato intervistato riguardo alla linea politica di riforma e apertura perseguita dalla Cina. In tale occasione, Frattini ha dichiarato che il processo di riforma e apertura messo in moto 40 anni fa dalla Repubblica Popolare è stato sviluppato e perfezionato costantemente. La visione di lungo periodo che traspare nelle riforme cinesi merita di essere studiata da ogni Paese.

Franco Frattini ha ricoperto per due volte la carica di ministro degli Esteri italiano ed è stato per due volte membro della Commissione europea. La Cina è un Paese che ha visitato molte volte. Quanto al percorso di riforma e apertura intrapreso dalla Repubblica Popolare 40 anni fa, il presidente della SIOI ritiene che l'aspetto più importante di tale processo sia la sostenibilità a lungo termine delle varie misure di riforma.

"Credo che la Cina abbia sempre programmato le sue riforme, come ogni Paese dovrebbe fare, con una visione di medio lungo periodo, non di corto respiro. In questo la Cina dà un esempio a molti altri Paesi del mondo e anche all'Europa, che invece spesso fa delle politiche triennali, quinquennali. Io ricordo che nel 2010 l'allora ministro degli Esteri cinese – mio collega e amico – mi chiese una volta di parlargli della nostra politica per l'ambiente. Gli risposi che avevamo un piano quinquennale. Lui mi disse che la Cina aveva programmato fino al 2050. Questo mi fece capire l'importanza delle riforme che guardano lontano. Credo che quello cinese sia un percorso iniziato molto tempo fa col presidente Deng, che poi ha proseguito fino a oggi con il presidente Xi Jinping. Non c'è una rottura, c'è uno sviluppo per fare sempre meglio".

Negli ultimi 5 anni, la Cina ha lavorato con impegno per intensificare sotto tutti i profili la riforma, proponendo e applicando un gran numero di misure di riforma, che hanno giocato un ruolo positivo ai fini dello sviluppo nazionale e globale. Ci sono due aspetti che hanno lasciato un'impressione particolarmente profonda in Franco Frattini.

"La prima è quella di promuovere un maggior numero di consumatori cinesi per evitare che la Cina, come è sempre stato, abbia soprattutto export, perché altrimenti il mercato mondiale a un certo punto finisce. La Cina ha un miliardo e mezzo di cinesi, deve far sì che loro comprino i prodotti e che quindi aumenti la ricchezza media delle famiglie cinesi. Questa è una sfida straordinariamente importante. La seconda, la lotta alla corruzione. Questa ha portato a delle misure probabilmente non immaginabili fino a pochi anni fa. Il governo cinese si è reso conto che se tu non dai al popolo l'esempio che l'élite non può fare quello che vuole, alla fine il popolo… Perché in Cina non ci sono mai state, anche a livello locale, queste rivolte contro il modo di fare politica? Guardate i gilet gialli, tutto quello che è successo in Europa".

Di recente, in occasione della conferenza organizzata per celebrare il 40esimo anniversario dell'avvio della politica di riforma e apertura, il capo di Stato cinese Xi Jinping ha dichiarato che occorre portare fino in fondo le riforme e l'apertura con assoluta fermezza e determinazione. Franco Frattini si è detto d'accordo.

"Credo che lui oggi sia obbligato a portare in fondo la riforma, per come la Cina adesso sta crescendo nel mondo. In un fiume, quando sei a metà, devi andare avanti, non puoi rimanere in mezzo, perché altrimenti la corrente ti porta via. Credo che lui farà quello che ha detto di voler fare. L'unica cosa importante è cercare di farlo secondo la millenaria saggezza cinese, con la cooperazione. Il presidente Trump cerca lo scontro commerciale, lui deve rimanere nella millenaria saggezza. La Cina è un Paese che promuove accordi, non guerre. Questa è la cosa fondamentale. Io credo che ci riuscirà".

L'iniziativa "Belt & Road" rappresenta un'importante misura che permette alla Cina di persistere nelle riforme e aumentare il suo grado di apertura verso l'estero nella nuova era. La Nuova Via della Seta, inoltre, propone in modo creativo un progetto cinese finalizzato a promuovere la prosperità comune a livello globale. Franco Frattini ritiene che la "One Belt One Road" corrisponda agli interessi nazionali dell'Italia. Secondo lui, il suo Paese dovrebbe partecipare attivamente e integrarsi in questa iniziativa.

"Quattro anni fa sono stato invitato a parlare di questo argomento e già allora avevo detto che questo è un progetto politico, non solo economico. Un grande progetto per unire popoli e zone del mondo molto diverse. Per questa prima ragione, l'Italia deve sostenerlo. Poi, c'è una seconda ragione. L'Italia è uno dei punti della Via della Seta, perché nella storia la Via della Seta è partita da Venezia. Adesso passerà attraverso l'Asia e i Balcani. Ma quello tra Trieste, Venezia e l'Alto Adriatico è un punto dove la Via della Seta deve sicuramente passare. Quindi continuo a sostenere che l'Italia deve appoggiare questo progetto. Il ministro italiano dell'Economia, Tria, è stato in Cina, come è stato in Cina anche il ministro dello Sviluppo Economico, Di Maio. Il governo del presidente Conte ha detto molte volte che la 'One Belt One Road' è un'iniziativa che corrisponde all'interesse nazionale italiano".

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