Di recente, al Summit "OPEC +" di Vienna, l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha raggiunto un accordo con i Paesi produttori di petrolio non OPEC, decidendo di ridurre la produzione giornaliera di greggio di 1,2 milioni di barili dal gennaio 2019. La scadenza iniziale è stata fissata a sei mesi; i due terzi dei tagli alla produzione saranno a carico dei membri OPEC, mentre la parte restante sarà ripartita tra 10 produttori di petrolio non OPEC, tra cui la Russia. Questo accordo è sostanzialmente in linea con le aspettative del mercato e, se potrà essere veramente onorato, contribuirà a equilibrare la domanda e l'offerta del petrolio greggio.
Naturalmente, il raggiungimento di questo accordo sui tagli alla produzione di petrolio rivela anche un altro proposito: assorbire, in una certa misura, l'impatto del ritiro del Qatar dall'OPEC.
Il ritiro del Qatar dall'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio non è frutto di un impeto, ma è probabile che sia parte di un piano strategico globale elaborato dopo riflessioni e valutazioni a lungo termine.