Questo turno della conferenza sul clima è il più importante dalla firma dell'Accodo di Parigi. Le parti inizieranno i negoziati per definire i regolamenti di attuazione dell'Accordo, con l'obiettivo di raggiungere un compromesso prima della scadenza, e mettere così realmente in pratica quanto concordato a Parigi nel 2015.
Le responsabilità e i contributi alla riduzione delle emissioni di ciascun paese sono contenuti importanti dell'Accordo di Parigi. La consulente legale senior e coordinatrice di Third World Network - un think tank internazionale non a scopo di lucro e centro di ricerca specializzato in questioni economiche e ambientali globali - Meenakshi Raman ha affermato che i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo dovrebbero assumersi responsabilità diverse. Sono infatti le emissioni di carbonio senza restrizioni dei paesi sviluppati, a partire dalla rivoluzione industriale, ad aver causato i problemi climatici che l'umanità si trova oggi ad affrontare.
Il vicedirettore del Comitato nazionale cinese degli esperti sui cambiamenti climatici, Prof. He Jiankun, ha indicato che nell'Accordo di Parigi sono stati ribaditi il principio di responsabilità comune ma differenziata, il principio di imparzialità e il principio della capacità individuale, incarnati nella Convenzione quadro dell'Onu sui cambiamenti climatici, che tiene conto delle diverse condizioni nazionali di ciascun paese. Negli ultimi anni, i risultati della Cina nella riduzione delle emissioni e nell'adempimento delle promesse sulla riduzione delle emissioni sono evidenti a tutti. Tre anni prima del previsto, la Cina ha realizzato l'impegno di ridurre, entro il 2020, le emissioni di carbonio per unità di Pil del 40-50% rispetto al 2005.
"Gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2020 della Cina sono differenti da quelli dei paesi sviluppati. Questi ultimi sono chiamati a realizzare un abbattimento delle emissioni di carbonio in termini assoluti, mentre la Cina deve raggiungere una riduzione delle emissioni di carbonio per unità di Pil. Con il rapido sviluppo economico, anche se le emissioni di carbonio della Cina sono ancora in aumento, le emissioni per unità di prodotto interno lordo sono in calo. Vale a dire che i benefici economici della produzione per unità di emissioni di biossido sono in costante aumento. Questo è in linea con lo status della Cina di paese in via di sviluppo, e tale obiettivo che abbiamo proposto è anche ampiamente riconosciuto".
Dal canto suo, Raman ha sottolineato che la Cina sostiene sempre i paesi in via di sviluppo nell'affrontare i cambiamenti climatici in maniera attiva e attraverso azioni pragmatiche, come ad esempio con l'iniziativa "Belt and Road", che porta avanti un'idea di sviluppo verde, rinnovabile e sostenibile.