Perché Cina e Brunei hanno istituito una partnership strategica?
  2018-11-19 20:06:13  cri

All'inizio del 2018, Citibank, HSBC e altre istituzioni bancarie hanno sospeso l'una dopo l'altra le loro attività finanziarie nel Brunei. Secondo l'Asia Times, gli affari che queste banche conducevano nel Brunei per quanto concerne petrolio e gas sono diminuiti costantemente, a causa del calo dei prezzi energetici registrato negli ultimi anni a livello globale. Tuttavia, c'è una banca che ha navigato contro corrente e ha riempito il vuoto che è venuto a crearsi in seguito al ritiro delle banche occidentali: il suo nome è Bank of China.

Il Brunei è il terzo maggiore produttore di petrolio del Sud-Est asiatico e il quarto più grande produttore di gas naturale al mondo: il comparto del gas e del petrolio rappresenta circa il 60% della sua economia nazionale. Negli ultimi anni, l'economia del Paese è stata colpita piuttosto duramente dall'impatto del calo dei prezzi del petrolio sul mercato internazionale. Il Brunei ha elaborato la strategia di sviluppo "Wawasan 2035" per cercare di diversificare lo sviluppo della propria economia.

Quando tutti gli altri investitori stranieri si preparavano a ritirarsi dal Paese, la Cina ha offerto un solido sostegno al Sultanato situato sull'isola del Borneo, dando un importante impulso alla diversificazione economica nazionale. Già nel 2016, la Bank of China ha aperto filiali nel Brunei per fornire servizi agli investitori cinesi.

La Cina e il Brunei hanno stabilito ufficialmente relazioni diplomatiche nel 1991, e nel 2013 i due Paesi hanno deciso di portare a un nuovo livello le relazioni bilaterali, elevandole a relazioni di cooperazione strategica. In quell'anno il presidente Xi Jinping ha lanciato la "Belt and Road Initiative", a cui il Brunei ha risposto prontamente, offrendo il suo sostegno. Le due parti hanno firmato un memorandum d'intesa per promuovere la connessione tra la Nuova Via della Seta e la "Wawasan Brunei 2035". Va detto che la "Belt and Road" ha dato nuovo impulso allo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi.

In primo luogo, il Brunei, insieme agli altri Paesi dell'ASEAN, è uno dei primi Stati membri della Banca Asiatica d'Investimento per le infrastrutture proposta dalla Cina. In secondo luogo, negli ultimi anni, le relazioni economiche e commerciali bilaterali sono cresciute rapidamente. Nel 2017, l'interscambio commerciale tra i due Paesi ha registrato un incremento del 36,5% su base annua, raggiungendo quota 1 miliardo di dollari. Le esportazioni del Brunei in Cina sono aumentate del 58,8% su base annua: un tasso di crescita sorprendente.

Attualmente, sono sempre di più le aziende cinesi che investono nel Brunei. Il progetto petrolchimico Hengyi – il più grande progetto di joint venture tra i due Paesi con un investimento totale di 15 miliardi di dollari – è in fase di realizzazione.

Oltre alla cooperazione di natura economica e commerciale, la Cina ha partecipato attivamente anche alla costruzione delle infrastrutture nel Brunei, prendendo in appalto progetti come il ponte Pulau Muara Besar, l'autostrada Telisai-Lumut e la diga Ulu Tutong, che hanno migliorato il livello di interconnessione del Brunei.

I due Paesi si stanno avvicinando sempre più anche in termini di scambi umanistici. L'anno scorso, 52 mila visitatori cinesi si sono recati nel Paese, stabilendo un nuovo primato: la Cina è diventata la più grande fonte di turismo per il sultanato situato sull'isola del Borneo.

Ieri domenica 18 novembre il presidente cinese Xi Jinping ha cominciato una visita di Stato di tre giorni nel Brunei. Nella dichiarazione congiunta rilasciata dai due Paesi si legge che Xi Jinping e il sultano Hassanal Bolkiah hanno deciso all'unanimità di elevare le relazioni bilaterali da rapporti di cooperazione strategica a relazioni di partenariato strategico. Questa decisione è in linea con il momento favorevole che ha caratterizzato lo sviluppo delle relazioni bilaterali negli ultimi cinque anni e porterà inevitabilmente a un nuovo livello le relazioni tra i due Paesi.

Per quanto concerne la questione della pace nel Mar Cinese Meridionale, le due parti hanno sottolineato che le dispute di carattere territoriale e giurisdizionale devono essere risolte dagli Stati sovrani direttamente interessati attraverso consultazioni e dialogo, e in conformità con i principi universalmente riconosciuti nel diritto internazionale, inclusa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982. Le due parti coopereranno con gli altri Paesi dell'ASEAN per implementare sotto tutti i profili e in modo efficace la "Dichiarazione sulla condotta delle varie parti nel Mar Cinese Meridionale", promuovere le consultazioni sul "Codice di condotta nel Mar Cinese Meridionale" e sforzarsi di arrivare quanto prima a delle "regole" sulla base delle consultazioni e delle intese raggiunte.

Come ha recentemente scritto l'ambasciatore cinese nel Brunei, Yang Jian, "le relazioni bilaterali tra Cina e Brunei sono diventate un esempio di parità di trattamento, mutuo vantaggio e sviluppo comune per tutti i Paesi". Ciò ha anche sprigionato un'energia positiva per la cooperazione di natura economica e commerciale e per la pace e la stabilità nel Sud-Est asiatico.

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