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Negli ultimi giorni, i media di tutto il mondo hanno puntato i loro occhi sulla Cina.
Lunedì 5 novembre, alla cerimonia di apertura della prima edizione della China International Import Expo, il capo di Stato cinese ha pronunciato un discorso tematico. Xi Jinping ha proposto di costruire insieme alla comunità internazionale un'economia innovativa, inclusiva e aperta, e ha dichiarato che la Cina adotterà 5 misure per ampliare il suo grado di apertura, stimolare le potenzialità delle importazioni e allentare i limiti per l'accesso al suo mercato. Martedì 6 novembre, il premier cinese Li Keqiang ha tenuto un colloquio nel formato "1+6" con i responsabili delle principali istituzioni economiche e finanziarie internazionali tra cui la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Tema dell'incontro è stato la realizzazione del mutuo vantaggio nelle cooperazioni tra la Cina e il resto del mondo, e per l'occasione Li Keqiang ha confermato che la Cina promuoverà ancor di più la sua apertura insieme ad uno sviluppo di più alta qualità.
Lo stesso giorno, nel corso del New Economy Forum 2018, a Singapore, il vice presidente cinese Wang Qishan ha dichiarato che la Cina s'impegnerà a fare quello che deve, che persisterà nella politica nazionale di apertura e promuoverà uno sviluppo aperto, inclusivo, equo e di mutuo beneficio per favorire la globalizzazione economica.
A parte le parole pronunciate dai leader, in Cina si sono tenute anche la China International Aviation & Aerospace Exhibition e la quinta edizione della World Internet Conference. In entrambi gli eventi, la Cina ha mostrato la propria determinazione a svilupparsi insieme al resto del mondo attraverso azioni di mercato più aperte.
Le cooperazioni tra la Cina e il resto del mondo si fondano sugli importanti risultati ottenuti nel corso del processo di riforma e apertura avviato quarant'anni fa. In questo periodo, il reddito pro capite della Cina è aumentato di ben 25 volte e ogni otto anni il Pil è praticamente raddoppiato. Più di 700 milioni di cinesi sono stati sollevati dalla povertà e la Cina ha offerto un contributo importante allo sviluppo mondiale.
È un fatto assodato che, da Paese povero e arretrato, la Cina sia divenuta una fonte stabile di crescita economica nel mondo di oggi, e che da "fabbrica del mondo" si sia tramutata in "grande mercato mondiale" in cui tutti cercano nuove opportunità di business. Questi traguardi, difficili da raggiungere, sono il risultato della diligenza del popolo cinese, delle riforme applicate sempre più in profondità e dell'apertura gradualmente più ampia. Per questo motivo, nel suo intervento di lunedì scorso, il presidente Xi Jinping ha sottolineato che la Cina aprirà sempre di più le sue porte e che questo processo non vedrà alcuna battuta di arresto.
La presidente del FMI, Christine Lagarde, ritiene che la Cina stia costruendo un "ponte verso la prosperità". Nei primi tre trimestri dell'anno corrente, i consumi hanno contribuito al 78% della crescita del Pil nazionale, rispetto al 50% di cinque anni fa. Costruire questo "ponte verso la prosperità" non è solo un bisogno per i cinesi, ma per tutti i Paesi del mondo.
Il direttore della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, ha affermato che in accordo alle previsioni, ci sarà un rallentamento della crescita delle economie dei Paesi emergenti. Alcune tra le istituzioni finanziarie più importanti tra cui la Banca Mondiale, hanno abbassato le stime di crescita economica globale per il futuro.
Il segretario generale dell'OCSE, Angel Gurria, ha indicato che questo divario è dovuto all'aumento delle tariffe doganali in seguito alle tensioni commerciali. Quest'anno il commercio globale crescerà del 3% con una flessione dai 2 ai 4 punti percentuali rispetto al passato. Gli attriti commerciali sono la ragione principale di questo fenomeno.
La Cina ha promesso di essere "un importante promotore dell'apertura congiunta a livello globale, una fonte di stabilità per la crescita economica del mondo, un grande mercato dinamico dove i vari Paesi potranno allargare le loro opportunità di business e un contributore attivo alla riforma della governance globale". Chiaramente, per costruire insieme un mondo migliore, anche gli altri Paesi dovranno mettere in campo coraggio e impegno nel promuovere cooperazioni più aperte e favorire uno sviluppo comune.