La Cina non è nemica degli Usa
  2018-10-09 20:56:37  cri

Di recente, le parole e le accuse rivolte dal vice presidente Usa, Mike Pence, alla politica interna ed estera della Cina hanno gettato benzina sul fuoco dei già difficili rapporti tra Washington e Beijing. Il governo cinese ha rinviato questi commenti al mittente, definendoli "sbagliati e provocatori". Le parole di Pence sono state stigmatizzate anche da due ex Segretari di Stato Usa. Giorni fa, Colin Powell, primo capo della diplomazia Usa di origini africane nominato dall'ex presidente George W. Bush, e Madeleine Albright, primo Segretario di Stato americano donna, incaricata dall'ex presidente Clinton, hanno concesso un'intervista congiunta al famoso giornalista di CNN Fareed Zakaria. Sia Powell che Albright hanno detto chiaramente che la Cina non è nemica degli Stati Uniti e che gli Usa non devono dare il via ad una nuova guerra fredda con la Cina.

Madeleine Albright ha affermato che la Cina è senza dubbio un Paese potente in via di sviluppo e che questo fatto trova le sue ragioni sia nella sua storia che negli sforzi compiuti dal popolo cinese. Inoltre, poiché gli Usa non sono riusciti ad assumersi le proprie responsabilità internazionali, hanno lasciato un vuoto in cui la Cina ha potuto crescere.

Colin Powell ha aggiunto che lo sviluppo della Cina ha apportato alcuni benefici agli Usa, grazie a prodotti economici e di buona qualità che hanno soddisfatto i consumatori americani. Secondo l'ex Segretario di Stato, al momento attuale Cina e Usa sono nel pieno di una guerra commerciale i cui danni saranno subito avvertiti dai cittadini americani. Powell ha aggiunto che sono più di 300 mila gli studenti cinesi che negli Stati Uniti hanno versato l'intero importo delle tasse accademiche, e che tuttavia alcune persone hanno suggerito alla Casa Bianca di mandarli via, scontentando la maggior parte dei rettori delle università.

Powell ha mostrato una profonda comprensione delle frizioni tra Cina e Usa in ambito militare e dello stato delle relazioni tra i due Paesi, pertanto ha sostenuto l'importanza di trovare, attraverso il dialogo, una soluzione alle questioni rimaste aperte.

Anche il pioniere delle relazioni bilaterali - il celebre ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger – conosce assai bene la situazione dei rapporti tra Cina e Stati Uniti. Kissinger ha affermato che sia la Cina che gli Usa hanno la capacità di modellare il mondo secondo la propria volontà, che la fiducia degli Usa nei propri mezzi si fonda sulla garanzia del sistema politico e sulla Costituzione democratica, mentre la Cina possiede una sua saggezza che ha sviluppato nel corso dei millenni.

Secondo Kissinger è importante che gli Usa considerino la Cina come un potenziale partner con cui edificare l'ordine mondiale, altrimenti si rischierà una nuova fase di conflitto. Dunque, gli Usa non devono cercare altri alleati per fronteggiare la Cina poiché se i due Paesi decideranno di combattere non avranno bisogno di alcun alleato.

Nel suo intervento Kissinger ha aggiunto che la pace e la prosperità nel mondo di oggi sono decise dalle relazioni tra Cina e Usa, e che anche se le opinioni dei due Paesi non sono sempre uguali, è necessario che queste divergenze siano opportunamente controllate. L'ex Segretario di Stato ha inoltre detto che i due Paesi sono chiamati a creare insieme degli obiettivi per avvicinare le loro posizioni, incoraggiando il resto del mondo a fare altrettanto.

Kissinger ha sottolineato che il nodo della questione aperta tra Cina e Usa non è su chi vincerà o perderà, e ha detto che i due Paesi dovranno mantenere aperti i canali di dialogo per rafforzare l'ordine e la giustizia internazionale.

L'ex Segretario di Stato ha infine detto che i cinesi vedono la politica come un processo a lungo termine in cui si avanza gradualmente, mentre gli americani sono molto pragmatici e sperano di ottenere subito risultati tangibili. Questo si riflette nel fatto che nel corso dei negoziati gli americani sperano di giungere velocemente a risolvere le questioni aperte, mentre i cinesi mostrano obiettivi più lontani nel tempo. Secondo Kissinger, sia la Cina che l'America possono e devono imparare l'una dall'altra.

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