Il prof. Wang Jun della Beijing Foreign Studies University si è dedicato per molti anni alla traduzione del testo originale presentandolo in un nuovo genere di poesia. Il testo originale, nella versione pubblicata nel 1992 dall'editore Einaudi, è considerato la versione più diffusa tra tutte quelle esistenti in Italia, ed è caratterizzato da una tipica ed originale letteratura cavalleresca. Il professore, vincitore dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia, si dedica da anni alla didattica della lingua italiana e alla ricerca sul Rinascimento. Nella traduzione dell'opera, il traduttore ha proceduto a delle innovazioni coraggiose nella rima con l'introduzione dello stile dell'Opera di Pechino, riuscendo così a riprodurre al meglio lo stile del testo originale anche nella versione tradotta. Secondo il professore, la scelta di questo stile poetico rappresenta il rispetto nei confronti di quest'opera classica. I versi rimati di dieci caratteri nell'Opera di Pechino possono contenere in modo relativamente completo il contenuto poetico dell'endecasillabo italiano, e le loro caratteristiche narrative corrispondono a quelle della poesia epica del mondo occidentale.