Smascherare i trucchi degli Usa
  2018-08-01 20:47:37  cri

Stando a quanto affermato dall'Agenzia Bloomberg, i rappresentanti del segretario alle Finanze americane Mnunchin e del vicepremier cinese Liu He stanno avendo una consultazione segreta. Allo stesso tempo, gli Usa potrebbero imporre, già dal primo agosto, dei dazi punitivi nei confronti delle merci importate dalla Cina, per un valore pari a 16 miliardi di dollari. Inoltre, secondo i reportage, il governo statunitense sta considerando di imporre dei dazi punitivi del 25% su 200 miliardi di dollari di merci importate dalla Cina, di gran lunga superiori ai dazi del 10% annunciati in precedenza.

Da un lato proclamano di portare avanti dei negoziati con la parte cinese, dall'altro elevano ulteriormente i dazi punitivi: è evidente che gli Usa non siano sufficientemente sinceri per risolvere le questioni interessate. Nonostante ciò, sia che gli Usa impongano dazi punitivi su 16 o su 200 miliardi di dollari di merci cinesi, o applichino dazi del 25% o del 10%, la parte cinese è pronta a rispondere, adottando ferme contromisure di natura quantitativa e qualitativa.

Rievocando lo scoppio degli attriti commerciali verificatosi lo scorso 6 luglio, si può scoprire come la Casa Bianca - che da un lato proclama la volontà di negoziare, dall'altro rialza i dazi - stia portando avanti di nascosto tre tentativi:

Primo, dato che gli attriti commerciali con la Cina non hanno ottenuto evidenti progressi, l'amministrazione Trump è ansiosa di esercitare più forti pressioni nei confronti della Cina.

Secondo, all'interno degli Stati Uniti l'opposizione alla guerra commerciale sta crescendo e l'amministrazione Trump sta cercando di fare pressione anche sugli oppositori. Sotto l'ombra dei dazi doganali e della guerra commerciale, molte grandi aziende statunitensi stanno infatti subendo pressioni sempre maggiori. Giorni fa, il grande sponsor delle attività politiche del Partito Repubblicano, Charles G. Koch, ha reso noto che la guerra commerciale provocata dagli Usa potrebbe causare una recessione economica nel paese.

Terzo, l'amministrazione Trump non si accontenta semplicemente di risolvere il deficit commerciale con la Cina, ma vuole cambiare il percorso di sviluppo della Cina.

Ogni paese sovrano ha il diritto di scegliere il proprio percorso di sviluppo. La guerra commerciale provocata dagli Stati Uniti non potrà cambiare la strategia di sviluppo della Cina.

La Cina non ha paura della guerra commerciale e, se necessario, si vedrà costretta a combatterla. Se gli Stati Uniti vogliono veramente risolvere il problema attraverso i negoziati, dovrebbero abbassare le armi e mostrare sincerità.

Focus
Social Media

Riviste
Eventi
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040