Cosa c'è dietro agli alti profitti delle imprese statunitensi che operano in Cina
  2018-07-20 16:32:23  cri
Il Section 301 Committee statunitense terrà un'udienza dal 20 al 23 agosto per discutere della lista presentata il 10 luglio scorso dal governo Usa con i beni cinesi sui quali intende applicare una tariffa del 10% per un valore di 200 miliardi di dollari. L'amministrazione Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno agito in questo modo a causa del comportamento inappropriato e delle pratiche commerciali sleali della Cina, come i sussidi governativi, i quali hanno causato agli Usa enormi perdite.

Ma ciò corrisponde alla realtà?

In primo luogo, grazie alla rapida crescita dell'economia e all'enorme mercato di consumo della Cina, molte imprese statunitensi hanno avuto molto successo nel mercato cinese.

L'Amphenol Corporation statunitense, entrata in Cina nel 1984, è la seconda impresa produttrice al mondo di connettori e cavi. I dati riportati nelle relazioni annuali della società mostrano che, dal 2008 al 2017, il fatturato totale di Amphenol ha registrato a livello globale un tasso di crescita medio annuo del 9%. I suoi ricavi nel mercato cinese sono passati da 560 milioni di dollari a 2 miliardi e 100 milioni di dollari, con un tasso di crescita medio annuo del 16%, pari a quasi il doppio del tasso di crescita a livello globale.

In realtà, Amphenol non è l'unica azienda statunitense che ha raggiunto un grande successo nel mercato cinese. Secondo le statistiche, i substrati in vetro prodotti dalla Corning Corporation statunitense hanno una quota di mercato in Cina di oltre il 50%. La produzione dei substrati in vetro della generazione 10.5 in Cina è interamente sotto il monopolio della Corning Corporation.

Per quanto riguarda Apple e General Motors, la Cina non solo è diventata la loro base di produzione, ma anche il più grande mercato di consumo per i loro prodotti.

In secondo luogo, al fine di incoraggiare le imprese straniere a investire nelle regioni sottosviluppate della Cina, o a sviluppare determinate industrie prioritarie, i governi locali del paese spesso introducono numerose politiche preferenziali in materia di finanze, imposte, capitali e terreni per favorire le joint venture. Alle società statunitensi che investono in Cina, queste politiche e il sostegno finanziario non solo forniscono una spinta importante per il loro sviluppo e successo, ma diventano anche la fonte dei loro profitti elevati.

Ad esempio, la Cina applica un'imposta del 15% sul reddito societario delle joint venture per la produzione di veicoli che entrano nelle regioni occidentali e centroccidentali del paese; anche nei confronti delle imprese hi-tech che offrono un supporto chiave viene applicata un'imposta analoga. Grazie a questa politica, due delle principali case automobilistiche degli Stati Uniti, General Motors e Ford, hanno goduto di enormi incentivi fiscali tramite SAIC-GM-Wuling Automobile e Jiangling Motors Corporation. Se citiamo come esempio la Jiangling Motors Corporation, nel 2016 e nel 2017 ha ricevuto vari sussidi dai governi locali per un totale, rispettivamente, di 518 milioni di RMB e 641 milioni di RMB, pari al 35% e all'84% del suo profitto totale in ciascuno dei due anni.

Washington ha lanciato una guerra commerciale contro la Cina col pretesto della protezione degli interessi degli Stati Uniti. È difficile capire che tali misure unilaterali non andranno a beneficio di queste società statunitensi così profittevoli in Cina? La comunità internazionale ritiene che le guerre commerciali portino alla sconfitta di tutte le parti, non a una situazione di win-win.

Focus
Social Media

Riviste
Eventi
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040