Stefano Porcelli: nel diritto civile cinese è riflesso il principio di buona fede
  2018-07-19 20:49:38  cri

Il principio di buona fede è il principio fondamentale del diritto civile, che richiede ai civili di essere onesti e affidabili, esercitare i diritti e adempiere ai doveri nell'attività civile. Stefano Porcelli, dottore di ricerca dell'Università di Roma Tor Vergata e professore straniero presso la China University of Politicial Science and Law, ha illustrato durante un'intervista condotta dal giornalista di CRI l'applicazione del principio di buona fede nella legislazione della Cina e la sua fusione nella cultura giuridica cinese.

Stefano Porcelli ha affermato che in base al Diritto Romano, una delle caratteristiche dell'utilizzo del principio di buona fede è il dovere di considerare la situazione specifica del caso e giudicare in modo specifico secondo il miglior valore in tale situazione. Al contempo, un'altra caratteristica del principio di buona fede è la sua forte capacità di diffusione. Il principio si è espanso ampiamente nei diversi campi della vita umana.

Stefano Porcelli ha inoltre affermato che il principio di buona fede è utilizzato spesso nelle attività commerciali e con l'espandersi dell'Antica Roma si è diffuso in tutto il mondo. Per esempio, lungo l'antica Via della Seta, il principio di buona fede era usato proprio come uno strumento di mediazione in alcune attività commerciali:

"Il principio di buona fede è stato elaborato dai giuristi romani nel misurarsi con il come regolare le attività commerciali che, con l'espansione di Roma, andavano ad interessare sempre più persone che parlavano lingue diverse, appartenevano a culture diverse etc. Basti pensare ad esempio al fatto che quella rete euroasiatica di via di comunicazione che sarà a partire dal XIX secolo definita come via della seta, iniziava già a prendere forma."

Avendo attraversato diverse fasi storiche, il principio di buona fede, rimasto immutato, è attualmente ancora un principio legale fondamentale della fase del diritto civile moderno. Molti anni di studio del diritto civile cinese, hanno portato Stefano Porcelli a ritenere che il principio di buona fede si manifesti con evidenza nella legislazione del diritto civile e commerciale della Cina:

"Il principio di buona fede, così come nella Legge sui principi generali del diritto civile del 1986 (art. 4), è stato richiamato tra i principi fondamentali del diritto privato anche nella nuovissima Parte generale in vigore dal I ottobre 2017 (art. 7), È chiaro poi che nell'area del diritto dei contratti, principio è germogliato e poi si è diffuso, resta una delle aree in cui la buona fede, anche in Cina, dispiega un ruolo fondamentale. Nella Legge sui contratti del 1999 e, quantomeno da ciò che si vede dai progetti che al momento circolano, anche nelle norme in materia di contratti che saranno dettate nel futuro Codice civile in corso di elaborazione, seppur tenendo conto di modifiche imposte dalla messa a punto sistematica che comporta l'inserimento della materia del diritto dei contratti nel Codice e non una sua regolazione in un'apposita Legge, la buona fede investe l'intera area del contratto e dunque non soltanto come principio generale e regola di interpretazione, ma viene altresì richiamata in modo specifico con riguardo ad ogni fase dell'attività contrattuale, da quella che precede la stessa stipula del contratto, ossia la fase delle negoziazioni, la fase dell'esecuzione, alla fase successiva al termine della relazione contrattuale."

Stefano Porcelli ha anche affermato di aver scoperto, durante la sua profonda comunicazione e discussione con i giuristi cinesi, alcuni pensieri della splendida cultura cinese corrispondenti al principio di buona fede. Oggi, il principio di buona fede è ormai entrato nella cultura giuridica della Cina:

"Inoltre, in Cina la buona fede non soltanto è impiegata dal legislatore, ma viene anche metabolizzata alla luce della cultura cinese, basti pensare al fatto che spesso i giuristi cinesi, nel fornire spiegazioni circa il principio di buona fede accostano lo 信 (xin) del composto 诚实信用 (chengshixinyong) con cui si designa il principio di buona fede in lingua cinese allo xin delle 5 virtù confuciane andando dunque a coprire l'area semantica della "affidabilità" che è uno degli elementi attraverso cui la correttezza richiamata dal principio di buona fede si manifesta."

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