Cina: 'contromisure immediate per rispondere alla volubilità degli Usa'
  2018-06-16 17:06:00  cri

 

Il 15 giugno, l'Ufficio di Rappresentanza commerciale Usa ha comunicato la lista finale dei prodotti cinesi cui saranno applicate tariffe doganali del 25%, per un valore di 50 miliardi di dollari. La nuova lista non presenta sostanziali differenze con quella già pubblicata all'inizio di aprile, e gli Stati Uniti non hanno detto che le nuove tariffe entreranno subito in vigore. Il ministro del Commercio cinese ha immediatamente commentato l'accaduto, affermando che gli Usa hanno trascurato gli accordi raggiunti con la Cina, hanno assunto un atteggiamento volubile e intendono provocare una guerra commerciale. Il ministro ha aggiunto che tali decisioni non solo danneggiano gli interessi di entrambe le parti ma sono deleterie anche per l'ordine commerciale mondiale. A fronte di questo, la Cina introdurrà immediatamente misure fiscali proporzionate e tutti i risultati raggiunti nelle precedenti consultazioni in materia economica e commerciale perderanno validità.

L'azione decisa dagli Stati Uniti ha scioccato le personalità che, in diversi settori, si dedicano a sviluppare il commercio tra Cina e Usa, e a promuovere un rapporto stabile tra i due Paesi. Per salvaguardare al meglio gli interessi dei popoli di Cina e Stati Uniti, le due parti hanno svolto nell'arco di un mese tre round di negoziati Beijing-Washington-Beijing per allargare la base degli interessi in comune e per risolvere gradualmente le questioni rimaste aperte. Tuttavia, l'ostinazione degli Stati Uniti ha vanificato ogni sforzo e reso inutili i risultati ottenuti in precedenza.

In ogni caso la Cina non è stata colta di sorpresa da questo risultato poiché si era già accorta chiaramente dell'atteggiamento volubile e dei passi indietro compiuti dall'amministrazione Trump, e ha mantenuto sufficiente determinazione dal punto di vista strategico.

Per il governo Trump, il compito più urgente è stato preparare le elezioni di medio termine e ha reso la sua azione influenzabile dalla scelta di voto. Con la pubblicazione nei tempi previsti - entro il 15 giugno - della lista delle tariffe imposte dal governo americano alle merci cinesi, la Casa Bianca ha voluto dare un segnale agli elettori e ottenere maggiore consenso, consolidando ed allargando le possibilità di vittoria per il partito repubblicano. Allo stesso tempo il governo americano non ha annunciato i tempi in cui le tariffe entreranno in vigore, con l'intenzione di esercitare la massima pressione sulla Cina.

La storia testimonia chiaramente che il concetto di guerra commerciale è obsoleto, inefficiente e in controtendenza rispetto alla direzione in cui si muove l'economia mondiale. La Cina non desidera una guerra commerciale ma allo stesso tempo non la teme. Inoltre, tutte le contromisure decise dalla Cina sono ragionevoli poiché la lista dei dazi compilata dagli Stati Uniti danneggia in modo grave le imprese contro cui sono dirette, gli interessi a monte e a valle della catena industriale cinese insieme alla situazione commerciale del Paese. La legge cinese sul commercio con l'estero, le regolamentazioni delle tariffe import-export e le regole del WTO prevedono che la Cina possa rispondere agli Stati Uniti in modo proporzionato, non solo per salvaguardare il normale svolgimento delle proprie attività commerciali. Tale risposta è anche una responsabilità che il Paese deve assumersi per difendere gli interessi dei cittadini e delle imprese cinesi, e insieme un dovere che deve svolgere in ambito internazionale per difendere il sistema di commercio multilaterale.

È inoltre importante comprendere che, con l'intenzione di tutelare i propri interessi, gli Usa hanno diretto provvedimenti simili non solo contro la Cina. Dunque, solo se tutti i Paesi saranno uniti sarà possibile rispondere all'arroganza unilaterale e protezionistica, abbandonando l'illusione che gli Stati Uniti sospendano le misure da loro adottate e mettendo da parte le politiche concilianti per difendere il sistema di commercio multilaterale, l'unico in grado di apportare benefici ai vari Paesi.

La cooperazione è molto importante per la Cina, per gli Stati Uniti e per tutte le nazioni. Durante l'incontro del 14 giugno con il Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito che solo attraverso la cooperazione sarà possibile ottenere risultati favorevoli per entrambe le parti e per tutto il mondo. Il capo di Stato di cinese ha aggiunto che questa posizione, corretta e ragionevole, è quella a cui gli Stati Uniti dovrebbero attenersi in caso di frizioni economiche e commerciali, e più in generale nelle relazioni bilaterali.

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