Corrispondente RAI in Cina: 'Usa avrebbero dovuto ponderare più accuratamente l'imposizione di sanzioni a ZTE'
  2018-04-20 21:33:13  cri

Il 16 aprile, a causa della violazione da parte di ZTE delle regole imposte dalle sanzioni americane, il Dipartimento del Commercio Usa ha deciso di proibire alle imprese statunitensi la vendita di componenti all'azienda cinese. Secondo quanto prescritto dal divieto, per i prossimi sette anni ZTE non potrà partecipare "in alcun modo a nessuno scambio di import ed export di merci, software e tecnologie Usa". Il corrispondente RAI in Cina, Claudio Pagliara, ha concesso un'intervista alla nostra radio ed ha affermato che lo sviluppo di ZTE costituisce un fattore positivo per l'economia mondiale e per quella italiana. Per questo motivo, secondo Pagliara, gli Usa avrebbero dovuto ponderare più accuratamente le conseguenze delle sanzioni imposte all'azienda cinese.

L'Italia è uno dei Paesi di maggiore importanza all'interno della rete mondiale di ZTE in ambito 5G. Negli ultimi anni l'azienda cinese ha investito sempre di più sul mercato italiano, costituendo una una base per la formazione del personale e un centro per l'innovazione tecnologica. ZTE ha inoltre collaborato attivamente con società italiane di telecomunicazioni, con cui si è impegnata ad elevare la qualità della rete infrastrutturale sul territorio, offrendo ai clienti italiani i migliori servizi 5G. Per questa serie di motivi, e ormai da tempo, Pagliara segue lo sviluppo di quest'azienda cinese in Italia e recentemente ha visitato la sede generale di Shenzhen. L'inviato RAI ritiene che ZTE giochi un ruolo di particolare rilievo in ambito di ricerca avanzata e servizi di telecomunicazione, e che la sua presenza sia sempre più importante per l'economia e la società italiana.

"Sicuramente ZTE è diventato un soggetto molto importante per l'Italia, ha fatto investimenti in ricerca e sviluppo nel nostro Paese e ha compreso le potenzialità che l'Italia offre per lo sviluppo del suo business. I dipendenti di ZTE in Italia sono cresciuti fino a 700 unità, che per il mercato italiano è certamente una cosa molto importante. Dunque, l'Italia ovviamente ritiene che la cooperazione con un'azienda che propone servizi avanzati e soprattutto offre l'opportunità a tanti giovani di trovare un lavoro in un settore così avanzato è una cosa molto positiva."

ZTE è una delle maggiori aziende cinesi nel campo delle telecomunicazioni ed offre servizi tecnologici e piani di soluzione per prodotti a società di oltre 160 Paesi e regioni che operano in questo settore, dunque svolge un ruolo importante nel consentire ai cittadini locali di godere di servizi di telecomunicazione e connessione ad internet, veloci e facili da utilizzare. L'azienda ha inoltre sempre cercato di realizzare, oltre al proprio sviluppo, quello dei luoghi in cui va ad operare. Tuttavia, questi provvedimenti decisi dagli Stati Uniti sono un vero e proprio shock per questo gigante delle telecomunicazioni. Tale azione danneggerà in modo diretto i dipendenti della compagnia, i suoi clienti, i consumatori e gli azionisti. Su questo tema Pagliara ritiene che gli Stati Uniti avrebbero dovuto essere più prudenti nell'adottare misure restrittive, evitando danni alla situazione occupazionale in tutto il mondo e allo sviluppo dell'economia.

"Prendere un provvedimento così drastico è certamente una misura che mette a repentaglio posti di lavoro, in tutto il mondo, negli stessi Stati Uniti peraltro. Credo che le autorità americane avrebbero fatto meglio a ponderare più accuratamente tutte le conseguenze di un gesto del genere. Non crediamo che questi provvedimenti così drastici aiutino assolutamente a perseguire gli obiettivi per cui sono stati presi, e sono certamente fonte di grande preoccupazione per l'Italia perché, ripeto, la ZTE è un'azienda che si sta sviluppando in modo molto positivo per l'economia italiana, in quanto offre servizi avanzati e posti di lavoro, che sono per noi cose indubbiamente molto importanti."

Pagliara ritiene che alla base della decisione americana di tagliare le forniture a ZTE ci siano motivi complessi, ma che tuttavia si tratti di una delle diverse azioni condotte dagli Stati Uniti contro la Cina. Oltre al caso di ZTE c'è l'aumento dei dazi sui prodotti cinesi importati e la proposta ad FCC presentata dagli organismi di vigilanza sulle telecomunicazioni di proibire l'acquisto da parte del governo di apparecchiature prodotte da aziende che minacciano la sicurezza delle telecomunicazioni negli Stati Uniti. Tutti questi provvedimenti rendono evidenti le frizioni commerciali che caratterizzano i rapporti tra i due Paesi. Claudio Pagliara spera che Cina e Stati Uniti possano sedersi al tavolo delle trattative evitando che questa guerra commerciale influenzi negativamente l'economia globale.

"Ho letto che comunque la ZTE intende difendere i suoi diritti anche dal punto di vista legale, che nell'ambito della necessaria trattativa più generale tra la Cina e gli Stati Uniti sui loro reciproci rapporti commerciali ci sia ancora spazio di trovare un compromesso negoziale, che poi è sicuramente la soluzione migliore che evita che da queste tensioni commerciali ci siano poi riflessi sull'economia reale e sull'occupazione."

Claudio Pagliara ha detto che la guerra commerciale e l'ondata anti-globalizzazione non sono una buona notizia per l'economia mondiale e che, al contrario, l'apertura e il libero commercio costituiscono la ricetta giusta per consentire al mondo di svilupparsi in armonia e prosperità. Pagliara ha valutato in modo molto positivo quanto detto dal presidente Xi Jinping a Bo'ao sulle misure per favorire un'ulteriore apertura della Cina, ritenendo che queste potranno rafforzare la fiducia nel processo di ristrutturazione dell'economia mondiale.

"Io credo che provvedimenti come questi, così come le parole del presidente Xi Jinping, a cui come ripeto, sono seguiti immediatamente i fatti, siano proprio ciò che in questo momento è più necessario per ristabilire la fiducia tra tutti gli attori internazionali nel bene comune, perché è ovvio che da una guerra commerciale chi verrebbe sicuramente sconfitto sono i consumatori, che sono poi i cittadini di tutti i Paesi che vedrebbero aumentare i prezzi e sicuramente impoverire le loro tasche."

Claudio Pagliara ritiene che i Paesi europei - inclusa l'Italia – sulle basi già esistenti siano intenzionati a rafforzare la collaborazione bilaterale con la Cina nel corso della sua politica di riforma e apertura, realizzando il mutuo vantaggio.

"L'amicizia e la partnership tra Europa e Cina - e dentro l'Europa ovviamente c'è l'Italia che è la terza potenza industriale dell'Europa - è evidente, e su quello è veramente antistorico pensare di tornare indietro. L'Europa considera e vede nella Cina un paese amico, pacifico, con cui la collaborazione economica è una grande opportunità."

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