World Economic Outlook: lasciate invariate le stime della crescita economica cinese
  2018-04-18 16:54:35  cri
Il tasso di crescita globale nel 2017 ha raggiunto il 3,8%, il più forte mai registrato dal 2011. È quanto si legge nell'ultimo World Economic Outlook, il rapporto sull'economia globale pubblicato martedì 17 aprile dal Fondo monetario internazionale. L'Fmi prevede che il tasso di crescita dell'economia mondiale raggiungerà il 3,9% nei prossimi due anni, il che è coerente con le stime rilasciate a gennaio. L'istituto guidato da Christine Lagarde prevede inoltre che il tasso di crescita economica della Cina nel 2018 e 2019 si manterrà al 6,6% e al 6,4%. L'istituto di Washington ha anche avvertito che le restrizioni commerciali e le misure anti-restrittive potrebbero indebolire la fiducia, con ripercussioni sul normale andamento della crescita globale. Segue un nostro servizio in merito:

"L'economia mondiale continua a mostrare uno slancio generalizzato. Tuttavia, in questo contesto positivo, le prospettive legate ai conflitti commerciali generano un quadro discordante".

Martedì 17 aprile, durante la conferenza stampa in cui è stato presentato l'ultimo World Economic Outlook, il capo economista del Fondo monetario internazionale, Maurice Obstfeld, ha confermato l'attuale tendenza alla crescita dell'economia mondiale e quella nel prossimo futuro. L'Fmi ritiene che la continua forte crescita dell'Eurozona, del Giappone, della Cina e degli Stati Uniti, e la crescita accelerata degli investimenti, in particolare del commercio, stiano promuovendo la ripresa dell'economia globale. Il Fondo ha lasciato invariate a +6,6% e +6,4% le stime della crescita economica cinese per il 2018 e per il 2019, mentre ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l'anno in corso e per quello prossimo dell'economia statunitense, portandole al 2,9% e al 2,7%. L'istituto guidato da Christine Lagarde ha anche rivisto al rialzo le stime di crescita per il 2018 dell'Eurozona, portandole al 2,4%, mentre ha lasciato invariate al 2% le stime per il 2019.

Tuttavia, nelle osservazioni di apertura, Obstfeld ha fatto una brusca virata, facendo riferimento alle recenti tensioni commerciali tra le principali economie del mondo.

"L'escalation recente delle tensioni commerciali è iniziata all'inizio di marzo, quando gli Stati Uniti hanno annunciato l'imposizione di dazi doganali sui prodotti in acciaio e alluminio per motivi di sicurezza nazionale, innescando alcuni negoziati bilaterali volti a ridurre il deficit commerciale tra gli Usa e i loro partner commerciali. Tuttavia, queste misure difficilmente potranno modificare il deficit di conto corrente multilaterale o generale degli Stati Uniti, e il motivo principale di questo deficit è che la spesa totale degli Stati Uniti continua a superare le entrate totali. Tuttavia, le recenti misure fiscali adottate dagli Stati Uniti, in realtà, aumenteranno il deficit delle partite correnti degli Stati Uniti".

Il Fondo monetario internazionale prevede che il deficit del conto corrente degli Usa nel 2019 aumenterà di circa 150 miliardi di dollari. Tuttavia, Obstfeld ha anche affermato che, di fronte alle tensioni commerciali, crede che ci sia ancora spazio per i paesi per evitare lo scoppio di guerre commerciali, ricorrendo a canali multilaterali.

Obstfeld ha affermato che la situazione attuale, caratterizzata dalla tendenza alla polarizzazione dell'occupazione e delle retribuzioni a livello globale, specialmente nei paesi sviluppati, dalla scarsa crescita del livello medio dei salari e dal fatto che molte famiglie non hanno tratto benefici dalla crescita economica, è stata causata in misura maggiore dalla trasformazione tecnologica piuttosto che dal commercio. I vantaggi che il commercio ha portato alla crescita economica globale e allo sradicamento della povertà sono evidenti, Obstfeld ha sottolineato che non ci possono essere vincitori in una guerra commerciale, e che solo facendo affidamento su strutture multilaterali per risolvere le divergenze, è possibile promuovere efficacemente un commercio più aperto.

Anche il Fondo monetario internazionale, con l'ultimo World Economic Outlook, ha trasmesso un messaggio del genere: l'interdipendenza globale può solo continuare a rafforzarsi, bisogna affrontare le varie sfide, come la governance del commercio mondiale, i cambiamenti climatici, la trasmissione delle malattie, la sicurezza della rete e la tassazione sulle imprese, effettuando una cooperazione multilaterale, altrimenti, l'economia mondiale non potrà più crescere.

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