La Cina non cederà a nessuna pressione esterna
  2018-04-04 20:33:15  cri

Mercoledì 4 aprile gli Stati Uniti hanno pubblicato un elenco con 1.333 tipi di prodotti d'importazione di origine cinese su cui applicare tariffe del 25%, per un valore di circa 50 miliardi di dollari. Il pomeriggio dello stesso giorno, per tutelare i propri diritti e interessi legittimi, i dipartimenti competenti del governo cinese hanno deciso di imporre dei dazi doganali su alcuni prodotti agricoli (tra cui la soia), automobili, prodotti dell'industria chimica, aeroplani e altri prodotti d'importazione di origine USA, applicando una aliquota del 25%. I responsabili del Ministero delle Finanze e del Ministero del Commercio cinese hanno dichiarato a Beijing che la Cina è stata costretta ad adottare tale misura e che si è tenuta a freno nel farlo. Tuttavia la Cina non cederà a nessuna pressione esterna. Se qualcuno insisterà nel voler combattere una "guerra commerciale", la Cina non si tirerà certo indietro. Qui di seguito il nostro servizio in merito:

Lo stesso giorno l'Ufficio stampa del Consiglio di stato cinese ha tenuto una conferenza stampa che ha attratto centinaia di giornalisti cinesi e stranieri. Il vice ministro del Commercio cinese Wang Shouwen ha parlato dell'imposizione da parte degli Usa, sulla base della clausola 301, di dazi sull'importazione di prodotti cinesi per un valore di circa 50 miliardi di dollari, aggiungendo che la Cina ritiene che questa misura violi fondamentalmente gli obblighi internazionali degli Stati Uniti e risulti, inoltre, priva di alcun fondamento di verità. "La Cina è stata costretta ad adottare tale misura, ma si è tenuta a freno nel farlo", ha continuato Wang Shouwen.

"In linea con lo spirito del diritto internazionale e in conformità con l'articolo 7 della legge cinese sul commercio estero, se un paese o una regione ricorrerà a divieti di natura discriminatoria, restrizioni o misure analoghe contro la Cina, la parte cinese adotterà, in risposta, misure corrispondenti. La pubblicazione della lista dei prodotti statunitensi soggetti a dazi per un valore di 50 miliardi di dollari è frutto di una misura che la Cina è stata costretta ad adottare. Tuttavia, la Cina si è tenuta a freno nel prendere questo tipo di contromisure".

Il viceministro delle Finanze cinese, Zhu Guangyao, ha affermato che imporre tariffe sulla soia statunitense rispetta le esigenze degli agricoltori cinesi. Egli ritiene, inoltre, che le due parti hanno messo la questione sul tavolo, e che sia giunta l'ora di negoziare e cooperare.

"Le esportazioni di soia Usa verso la Cina occupano il 62% delle sue esportazioni totali di questo legume. Nel 2017, le esportazioni di soia americana verso la Cina hanno costituito il 34,39% delle importazioni totali di soia in Cina. Gli agricoltori cinesi che coltivano soia hanno presentato alcune richieste, affermando che le sovvenzioni governative degli Usa si ripercuotono sui loro interessi".

Alla luce delle preoccupazioni sul piano "Made in China 2025" manifestate nel rapporto d'indagine "301" pubblicato dall'Ufficio della Rappresentanza per il Commercio degli Stati Uniti, il viceministro del Commercio cinese, Wang Shouwen, ha affermato che "Made in China 2025" soddisfa gli obblighi previsti dall'OMC, è trasparente, aperto e non discriminatorio, e accoglie con favore la partecipazione delle aziende cinesi e straniere.

"Se ritenete che ci siano degli aspetti di 'Made in China 2025' che non soddisfano gli obblighi dell'OMC e violano le promesse fatte dalla Cina, possiamo consultarci nella sede dell'OMC, dove potrete presentare un'accusa. Non vogliamo scuse inventate, seguite poi da misure adottate unilateralmente. Molti paesi hanno analoghi indicatori guida e pianificazioni guida. Per esempio, anche l'Ue dispone di un piano di 'rinascita industriale'".

Durante la conferenza stampa, i responsabili del Ministero del Commercio e del Ministero delle Finanze, hanno detto che la parte cinese chiaramente non cerca di conseguire una bilancia commerciale in attivo, e spera di realizzare gradualmente l'equilibrio commerciale nel processo di cooperazione. Non ci sarebbe nessun vincitore in una "guerra commerciale". Essendo un membro responsabile dell'OMC, la Cina non intende combattere una "guerra commerciale", ma, allo stesso tempo, non la teme.

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